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VIDEO | Minori, “la straordinaria normalità” dei tutori per i minori stranieri non accompagnati

Approfondimento DireDonne a cura di Sandra Zampa

Pubblicato:16-04-2019 16:50
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:22
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ROMA – “L’approvazione della legge 47 del 2017, che ha istituito la figura dei tutori per i minori stranieri non accompagnati, è una prova di cittadinanza attiva”. Sono parole di Sandra Zampa, che questa legge l’ha ideata, fortemente voluta e di cui, nell’approfondimento DireDonne di oggi, ha ripercorso l’iter e la volontà politica che l’ha ispirata a confronto con l’esperienza sul campo di due tutrici volontarie: Sandra Abbondandolo, prima nel Lazio, ed Enrica Graverini. Al tavolo, poi, la consigliera regionale Marietta Tidei, che ha proposto in Consiglio del Lazio una legge sulla figura di questi tutori. Sono “4mila persone in tutta Italia- ha ricordato Zampa- di cui l’80% donne con alta scolarizzazione, che svolgono un servizio totalmente gratuito: una prova di ‘straordinaria normalita”.


La testimonianza di Sandra Abbondandolo

La legge è nata all’insegna di un principio internazionale secondo cui i minori sono minori, non immigrati, non stranieri, ma solo minori. “La ragazza che mi è stata assegnata era somala, arrivava con un corridoio umanitario. Fui la prima a firmare in Questura come tutrice e all’inizio quasi non sapevo cosa si potesse fare e cosa no. Abbiamo fatto rete e ci siamo aiutati”. E’ stata questa la testimonianza di Sandra Abbondandolo, che da anni con la sua famiglia si occupa di bambini che vengono dalle zone di Cernobyl e che ha scelto di diventare tutrice volontaria perché “non posso accettare- ha detto- che dei minori siano soli”.

La storia di Enrica Graverini

“Il tutore diventa una vera e propria guida per il minore che quando arriva in Italia è disorientato e si rende conto solo dopo un po’ di tempo che “quelle istanze che sente dentro sono reali e sono diritti” ha spiegato invece Enrica Graverini, che da avvocato e donna di legge ha scelto di diventare tutrice proprio perche’ ha rispetto della Costituzione italiana e “in modo particolare dell’articolo 3. E’ nato uno sportello di consulenza- ha spiegato ancora Graverini- per offrire supporto ai tutori msna che non hanno particolari competenze legali, utili invece per orientarsi tra Questura e tribunali”. “E’ basso il numero dei tutori assegnati rispetto alle domande- ha segnalato Zampa- a causa di lungaggini. Questa è una criticita’ che va indagata”.

Minori stranieri non accompagnati, il modello Lazio

Sulla figura dei tutori per i minori stranieri non accompagnati si puo’ parlare di un “modello Lazio” come lo ha descritto l’avvocato e tutrice Enrica Graverini. “Il Garante regionale dei minori, Jacopo Marzetti, si è molto attivato su questo fronte”, ha riconosciuto la consigliera Marietta Tidei, promotrice appunto di una legge regionale sulla figura dei tutori msna e che sull’argomento è sempre stata molto attenta e attiva anche nella sua esperienza parlamentare e che si è detta convinta che pur con l’occasione mancata dello ius soli sia necessario soprattutto ora lavorare per un modello di integrazione, studiando “quelle politiche che hanno fallito”.

“La legge regionale puo’ prevedere delle integrazioni a supporto della legge nazionale. Ad esempio- ha spiegato Tidei- in questa legge è prevista un’assicurazione per i tutori, il supporto di progetti del territorio anche promossi da enti ecclesiastici, e ancora delle campagne di sensibilizzazione”. Sandra Abbondandolo quando la sua giovane è arrivata a 18 anni non ha smesso di seguirla. Lo studio, la terza media, la scelta di togliere il velo e un nuovo modo di pettinare i capelli. Del resto la legge prevede di supportare il minore straniero fino ai 21 anni e “io non l’abbandonerò”.

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