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Migranti. Kyenge: “La riforma di Dublino è già iniziata”

"E' gia' partita una proposta della Commissione europea per riformare Dublino, ed e' al lavoro tra Commissione e Parlamento", spiega l'eurodeputata Pd

Pubblicato:16-04-2016 15:53
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:34

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kyenge

ROMA  – “E’ gia’ partita una proposta della Commissione europea per riformare Dublino, ed e’ al lavoro tra Commissione e Parlamento”. A spiegarlo e’ Cecile Kyenge, europarlamentare del Partito democratico, a margine della presentazione di stamani a Roma del rapporto ‘Situazione nel Mediterraneo e necessita’ di un approccio globale dell’Ue in materia di immigrazione’, di cui si e’ fatta promotrice a Bruxelles.

“Il Parlamento- prosegue Kyenge- ha gia’ indicato la propria strada, cioe’ andare oltre la regola del ‘paese di primo approdo’ – ossia la norma secondo la quale la richiesta di asilo politico presentata dal migrante possa essere valutata e eventualmente accolta solo ed esclusivamente dal paese dell’Unione in cui la persona e’ arrivata, ndr. – quindi verso un sistema centralizzato”.


“La domanda di asilo- spiega ancora l’eurodeputata Pd- non sara’ piu’ gestita a livello di singolo Stato membro ma a livello di Unione europea, da un sistema centrale europeo” che permettera’ quindi “di togliere quel peso che grava su ogni Paese dell’Ue”.

L’esito di questa “ambiziosa proposta” dipendera’ molto “dal Consiglio”, che si riunira’ nei prossimi giorni, e su cui il gruppo di Cecile Kyenge sta lavorando seriamente. Per quanto riguarda l’accordo tra l’Unione europea e la Turchia, Kyenge lo definisce “fondamentale” poiche’ coinvolge “un Paese che ospita gia’ un gran numero di rifugiati sul territorio. Tuttavia- puntualizza- e’ chiaro che dovrebbe essere migliorato sul piano del contenuto e della qualita’”, e non da ultimo serve sollecitare “il rispetto dei diritti umani e della liberta’ di stampa e di espressione da parte della Turchia”. In conclusione “non si puo’ negare che sia fondamentale l’accordo con un paese che in questo momento ci possa consentire di gestire il flusso migratorio della rotta balcanica”. Per l’eurodeputata ex ministro del governo Letta “bisogna ricordare che si e’ arrivati a questo anche per colpa di molti Stati membri che, a causa del loro egoismo, ci hanno costretto a guardare verso altri cio’ che dovrebbe essere prioritario per il nostro Continente, come la redistribuzione su tutto il territorio europeo, che si chiama- sottolinea- ricollocazione“.

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