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Liguria. Paita: “Mi sorprendono le accuse, gli assessori non sono competenti”

[caption id="attachment_6846" align="alignleft" width="300"] R. Paita[/caption] BOLOGNA - Raffaella Paita

Pubblicato:16-04-2015 13:04
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:16

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R. Paita

R. Paita

BOLOGNA – Raffaella Paita insiste: le accuse che le vengono rivolte la sorprendono. Così la candidata del Pd alla presidenza della Liguria ribatte all’avviso di garanzia ricevuto per il mancato allerta relativamente all’alluvione del 9 ottobre scorso. “L’allerta meteo- scrive Paita in una lunga nota- non compete in alcun modo agli assessori, come ho avuto modo di spiegare. Il punto dell’intera questione sta qui: l’assessore non ha alcun potere organizzativo, gestorio e provvedimentale”. Paita prosegue: “Mi viene contestata la cosiddetta ‘condotta omissiva’ per il fatto di non aver dato l’allerta. Su questo punto bisogna essere chiari e le nostre leggi lo sono: la condotta omissiva può esserci solo se c’è un obbligo di azione che nella fattispecie non c’è”.

Nel “mio caso, per dare l’allerta, avrei dovuto commettere un illecito amministrativo, un abuso di potere; perché dare l’allerta non era e non è in alcun modo in mio potere, come non è nel potere di un assessore alla sanità imporre degli esami ad un paziente. Lo confermano anche i documenti sulle allerte firmate in questi anni. Sono state firmate 100 allerte negli ultimi 10 anni: nessuna è firmata dall’assessore”. Insomma, incalza Paita, “come ho detto dalle prime ore, io sono certa di aver agito con la massima meticolosità e in modo assolutamente conforme al mio ruolo di assessore. Ho fatto tutto quello che un assessore in una situazione analoga ha la responsabilità e il dovere di fare. Il mio vero dolore è che, nonostante questo, siano accaduti fatti drammatici che mi hanno profondamente segnata”.

“Ci tengo moltissimo ad essere chiara: non cerco scappatoie. Tutti sanno quanto io tenga al senso di responsabilità: sempre, anche sulle piccole cose. Ma credo che se passa il principio che l’assessore è colpevole di una azione che non le compete, non si capisce poi più come funziona la macchina delle decisioni”, insiste Paita. “Non si tratta di interpretazioni, e non lo dico per cavillare, ma perché mi pare sia fondamentale”. Quindi, “ribadisco: l’assessore non ha alcun potere organizzativo, gestorio e provvedimentale”.


E “non è una questione che riguarda solo Lella Paita: se passa il principio che i politici hanno le responsabilità dei tecnici, è la fine della politica. Questa questione tocca a me, ma riguarda tutti gli amministratori”. Allo stesso modo, “sulla Protezione Civile: le procedure sono stabilite da norme dello Stato, della Regione e da linee guida della Giunta che distribuiscono le funzioni nel sistema di protezione civile. Esistono precise linee guida per l’emergenza. Gli accertamenti meteoreologici, la valutazione e la segnalazione al servizio regionale di Protezione Civile sono fatte da Arpal. E sulla base di tali valutazioni, è il dirigente di protezione civile ad essere competente per decidere su emanazione e gerarchia dell’allerta. Il dirigente è individuato con delibera di Giunta”, conclude Paita nella sua ‘arringa’.

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