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Napoli in Treatment. Cosa succede se una città va in terapia di gruppo

Storie, problemi, ansie, risorse e sintomi dei cittadini partenopei diventano protagonisti di un format. Inedito

Pubblicato:16-04-2015 14:39
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:16

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ROMA – Storie, problemi, ansie, risorse e sintomi dei cittadini partenopei diventano protagonisti di un format. Inedito. E’ ‘Napoli in Treatment’, progetto che per cinque mesi racconterà; la terapia di gruppo di un’intera città. La psico-fiction ideata da Roberta De Martino, psicologa e giornalista, è stata diretta dai videomaker Angelo e Pierfrancesco Borruto con il patrocinio del Comune di Napoli e dell’Ordine degli Psicologi della Campania. Il format, articolato in venti puntate in onda sugli schermi di Videometrò, vedrà Partenope (interpretata vocalmente dall’attrice Rosaria De Cicco) correre dallo psicoterapeuta – il dottor Antonio Cimone (interpretato dall’attore Francesco Mastandrea) perche’ afflitta da somatizzazioni e sofferenze. Un percorso terapeutico rivelato in pillole-video in tutte le sue tappe: dal primo contatto con l’esperto alla narrazione dei tanti vissuti dolorosi (emergenza rifiuti, camorra, disfunzioni dei trasporti) e, soprattutto, dei valori positivi partenopei, resi visibili attraverso la voce di semplici cittadini, associazioni, imprenditori, rappresentanti delle istituzioni. Volti quotidianamente impegnati nel migliorare Napoli e ascoltati tra limiti e possibilità nel cerchio di sedie rosse della terapia di gruppo.

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Generalmente – spiega Roberta De Martino, psicoterapeuta sistemico-relazionale – quando un paziente arriva nello studio di uno psicoterapeuta dà subito sfogo al suo vissuto di sofferenza, lamentandosi della propria sintomatologia. L’esperto, dopo l’ascolto, prova a esplorare la storia del paziente per estendere il suo punto di vista e ricordargli che è qualcosa di più ampio della sua ansia, della sua depressione, della sua ipocondria. Possiede, infatti, risorse che vanno riscoperte e ridefinite per poter rinarrare la sua vita in chiave integra e complessa. Secondo l’approccio sistemico-relazionale – continua De Martino – i problemi non sono nelle persone ma nelle relazioni che tra esse intercorrono e nei sistemi di convivenza che stanno fallendo. Per tale ragione gli psicoterapeuti sistemici spesso convocano in seduta la famiglia del paziente che lamenta una sintomatologia per comprendere come ciascun componente di quel sistema partecipi a quella ‘danza familiare’, contribuendo al permanere delle problematiche. Napoli in Treatment applica lo stesso approccio alla città vista come società.  Nel tentativo di rispondere a domande attuali da una prospettiva che integri comunicazione, psicologia e arte: cosa sta succedendo nella nostra famiglia/città possibile insieme, curando le relazioni, porre fine a ‘sintomi’ collettivi tanto dolorosi? Il format, tra le puntate in onda e una piattaforma web, allestira’ uno spazio di partecipazione civica attiva per stimolare i cittadini – conclude l’ideatrice – a compiere passi diversi nella ‘danza collettiva quotidiana’, sconvolgendo gli atavici equilibri che alimentano il costante stato di crisi della città”.


Le singole storie sono unite in una narrazione coerente per restituire a Napoli complessità e autostima. Un modo di fare comunicazione diverso e innovativo per un progetto finanziato dall’Istituto Fondazione Banco di Napoli, presieduto da Daniele Marrama, e promosso dall’associazione Le leggi del mondo e Videometro’ News Network, diretto da Luciano Colella (che ha offerto il canale di trasmissione a titolo gratuito), per la supervisione di Renzo Carli (direttore SPS, già ordinario di Psicologia clinica alla Sapienza), Giovanni Madonna (responsabile IIPR – Istituto Italiano Psicoterapia Relazionale) e Antonella Bozzaotra (presidente dell’Ordine degli Psicologi della Campania).

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