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Infezioni ospedaliere, prevenzione e gestione nel convegno alla Pisana – VIDEO

ROMA - In Italia ogni anno 500 mila pazienti sviluppano un'infezione collegata all'assistenza ospedaliera e circa 2 mila

Pubblicato:16-04-2015 13:29
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:16

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ROMA – In Italia ogni anno 500 mila pazienti sviluppano un’infezione collegata all’assistenza ospedaliera e circa 2 mila decessi sono direttamente riconducibili a questo tipo di problema. Ma il 20-30% di infezioni potrebbe essere prevenuto con l’attuazione di buone pratiche cliniche. Per questo la Regione Lazio un anno fa ha approvato le linee guida per la stesura del Piano di risk management, contenenti uno stringente cronoprogramma rivolto ad Asl e ospedali. Ma a che punto e’ la situazione sul territorio? Di questo oggi si sta discutendo in Consiglio regionale, dove e’ in corso il convegno ‘Il valore economico e sociale della qualita’ in sanita’. Prevenzione e gestione delle infezioni nell’esperienza della Regione Lazio’, organizzato in collaborazione con Assobiomedica. All’evento sono presenti i direttori generali di Asl e aziende ospedaliere, consiglieri regionali e operatori del settore.

LENA: REGIONE IN CAMPO CONTRO INFEZIONI OSPEDALIERE – “Per rendere gli ospedali più’ sicuri e’ importante che le esperienze positive vengano diffuse e condivise in modo da assicurare a qualsiasi cittadino uguali livelli di sicurezza. E’ questo il motivo per cui abbiamo organizzato questo convegno, anche alla luce delle linee guida regionali approvate lo scorso anno”. Lo ha detto il presidente della commissione Politiche sociali e salute della Regione, Rodolfo Lena, intervenendo al convegno.


“Dobbiamo far leva sul fatto che le tecnologie e le competenze necessarie esistono: il salto di qualita’ puo’ arrivare solo da una competente regia di sistema, di cui la Regione si sta facendo carico- ha spiegato Lena- la vera sfida nella sanita’ non e’ uscire dal commissariamento, ma essere preparati al giorno dopo l’uscita dal commissariamento. Questa e’ la capacita’ che la Regione deve dimostrare. Il presidente Zingaretti puo’ fare i migliori decreti del mondo, ma realmente poi bisogna capire quanto di quello che la politica organizza viene recepito sui territori”.

BOGGIO:IN EUROPA 110MILA MORTI PER INFEZIONI NEGLI OSPEDALI –  “In Europa 1 paziente su 18 acquisisce un’infezione in ospedale. Cio’ causa 37 mila decessi all’anno, ma indirettamente i morti arrivano fino a 110 mila, con un impatto economico di 5,4 miliardi”. Lo ha detto il presidente Assobiomedicali, Luigi Boggio, intervenendo al convegno sulla prevenzione e la gestione delle infezioni nell’esperienza della Regione Lazio, in corso alla Pisana.

“Per evitare una gestione tardiva delle infezioni e la resistenza alla terapia antibiotica e’ sempre più’ urgente un approccio coordinato e preventivo tra reparti, ma anche tra strutture sanitarie e Regioni, per avviare in maniera omogenea politiche sulla prevenzione dei rischi, formazione del personale, utilizzo di dispositivi appropriati per la pulizia, l’igiene e la disinfezione delle apparecchiature- ha spiegato Boggio- Cio’ significherebbe un risparmio annuale stimato di più’ di 500 mila euro per struttura ospedaliera, oltre a una riduzione del 50% delle infezioni nosocomiali”.

MOSELLA: FARE SISTEMA CONTRO INFEZIONI OSPEDALIERE – “Cio’ che e’ mancato in questi anni e’ stata la capacita’ di fare sistema. In Italia non esistono linee guida codificate sulle infezioni ospedaliere e finche’ da Bruxelles arriveranno solo raccomandazioni, e non si legifera, non ci saranno risparmi”. Lo ha detto il presidente Assodiagnostici, Pasquale Mosella, intervenendo al convegno sulla prevenzione e la gestione delle infezioni ospedaliere nell’esperienza della Regione Lazio, in corso alla Pisana.
“In Italia, purtroppo, lo screening e’ sporadico e la decontaminazione avviene a seconda dei contesti- ha aggiunto Mosella- Un approccio a macchia leopardo delle Regioni non e’ sufficiente a contrastare il problema. E’ necessario un approccio coordinato”.

PERNAZZA: GIOVANI E CULTURA CONTRO INFEZIONI IN SALA – Per prevenire le infezioni da sala operatoria “è molto importante tutto quello che si fa prima, durante e dopo l’intervento. Possono aiutare le tecnologie che diminuiscono il trauma chirurgico e che lo rendono meno invasivo determinando un recupero più facile. Ma serve soprattutto un substrato culturale che supporti l’attività del chirurgo”. Così Graziano Pernazza, coordinatore regionale dell’Acoi Lazio in occasione del convegno “prevenzione” e gestione delle infezioni nell’esperienza della Regione Lazio”. “Su questo fronte- ha spiegato Pernazza- è indispensabile la preparazione del paziente all’intervento senza deperire l’organismo. Bisogna poi rispettare le linee guida perché le infezioni post operatorie spesso sono legate al deperimento delle difese immunitarie”. “Sicuramente- ha concluso Pernazza- la preparazione culturale delle giovani generazioni di medici è superiore semplicemente perché sono più aggiornati. Quindi dobbiamo auspicare che i giovani rientrino nel sistema sanitario senza far disperdere all’estero le loro competenze, anche perché così si tutelano anche gli investimenti pubblici”.

PANELLA:”‘BUONE PRATICHE’ CONTRO INFEZIONI” –  “Era ora che si mettesse in moto un meccanismo virtuoso sulla gestione delle infezioni. I cambiamenti non si fanno solo con le delibere”. Lo ha detto il direttore generale dell’Asl RmD, Vincenzo Panella, intervenendo al convegno sulla prevenzione e la gestione delle infezioni ospedaliere nell’esperienza della Regione Lazio, in corso alla Pisana. “Sono due i temi su cui e’ importante focalizzarsi, se si vuole contrastare il problema- ha spiegato Panella- il primo riguarda l’evidente deficit di coordinamento. Le buone pratiche ci sono, ma e’ difficile disseminarle. La seconda questione e’ l’opportunità di avere una prospettiva più integrata sulle politiche di qualità”.

TANESE: “4 AZIONI PER COMBATTERE INFEZIONI” – “L’incontro di oggi e’ stato molto importante, perché e’ questo il momento in cui e’ possibile affrontare il tema della gestione delle infezioni e la diffusione delle buone pratiche e’ fondamentale”. Lo ha detto il direttore generale dell’Asl RmE, Angelo Tanese, intervenendo al convegno sulla prevenzione e la gestione delle infezioni ospedaliere nell’esperienza della Regione Lazio, in corso alla Pisana. Secondo Tanese “sono quattro le azioni da intraprendere: avere le conoscenze e quindi i dati, come e’ avvenuto oggi, coinvolgere i professionisti, utilizzare al meglio le nuove tecnologie e darsi regole organizzative”.

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