Memorial Italia: “Arresti e fermi, Mosca aumenta la pressione”

Sabato a Torino un'azione pubblica di sostegno per i prigionieri politici russi

Pubblicato:16-03-2023 16:14
Ultimo aggiornamento:22-03-2023 16:31
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Memorial Italia russia
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ROMA – Fermi, arresti e “atti ostili” ai danni dell’attivista già in carcere Jurij Dmitriev: sono alcuni degli atti di “pressione da parte degli organi statali” a cui sono stati sottoposti negli ultimi giorni esponenti dell’organizzazione russa Memorial, come denunciato in una nota firmata dal presidente di Memorial Italia, Andrea Gullotta. Nelle specifico si rende noto che “il 13 marzo è iniziato il processo all’attivista di Memorial Michail Kriger, che rischia per anni di carcere per avere, secondo l’accusa, sostenuto il terrorismo”. Stando a quanto si apprende da un comunicato del Centro per la Difesa dei diritti umani di Memorial allegato alla nota e tradotto da Memorial Italia, il fratello di Kriger ha attribuito l’arresto dell’attivista suo familiare al fatto di essere stato individuato mentre “cantava l’inno ucraino vicino a un memoriale per ricordare le vittime di un bombardamento” avvenuto a Dnipro, città ucraini di cui i due sono originari.

Nel comunicato si denunciano ancora “una serie di perquisizioni, fermi e arresti hanno colpito tra l’11 e il 13 marzo attivisti di Memorial a Perm in relazione al trasferimento del proprio archivio“. “Sempre il 13 marzo – si legge ancora nella nota -, in seguito a una denuncia anonima Memorial Ekaterinburg, che è stato sfrattato dai propri uffici, è stato sottoposto a una verifica di polizia mentre trasferiva i propri documenti, compreso l’archivio, presso la nuova sede. Ricordo- si specifica nel comunicato- che il 23 giugno scorso Memorial Ekaterinburg è stato oggetto di una lunga perquisizione nei propri uffici, durante la quale i corpi speciali (Omon) hanno requisito una serie di documenti. In allegato trovate il breve comunicato della società Memorial, tradotto dai volontari di Memorial Italia”. Il 15 marzo, prosegue la denuncia, l’agenzia di stampa Tass ha annunciato l’avvio di una procedura penale contro un non identificato membro di Memorial. La procedura è legata alla questione della presenza, nella banca dati delle vittime dello stalinismo di Memorial (che comprende tre milioni e mezzo di biografie), di 19 biografie di collaboratori dei tedeschi durante l’invasione nazista dell’Unione Sovietica. L’accusa di “riabilitazione del nazismo” parte dall’Associazione dei Veterani Russi. Memorial per adesso non ha commentato la notizia perché non ha ricevuto alcuna notifica ufficiale”.

Memorial Italia lamenta inoltre: “È di pochi minuti fa la notizia dell’ennesimo atto ostile nei confronti di Jurij Dmitriev nella colonia penale in Mordovia dove sconta la pena di 15 anni a causa di accuse totalmente infondate di pedofilia. Ai detenuti della colonia – spiega il comunicato – è consentito ricevere da casa solo due pacchi di 20 chili ciascuno. Quando gli si sono rotti gli occhiali, Dmitriev ha chiesto di poter riceverne un nuovo paio tramite posta ordinaria. I direttori del carcere gli hanno imposto di utilizzare uno dei due slot per ricevere i pacchi da casa, in barba al regolamento carcerario che stabilisce che per beni di prima necessità venga usata la posta ordinaria. Essendo nel pieno di un ricorso e avendo necessità di leggere i documenti dello stesso, Dmitriev è stato costretto ad accettare di utilizzare lo slot, il che significa che potrà ricevere un solo altro pacco durante l’anno (ricordo che la ricezione dei pacchi nelle carceri russe è fondamentale per ricevere beni di prima necessità). Si tratta dell’ennesimo sopruso nei confronti di Dmitriev da quando è nella colonia penale”. Infine, conclude il dirigente di Memorial Italia, “segnalo che sabato 18 marzo alle 17.00 nell’ambito del festival Slavika a Torino Memorial Italia organizzerà un’azione pubblica di sostegno per i prigionieri politici russi“.

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