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Tg Riabilitazione, edizione del 16 marzo 2022

Si parla di sindrome femoro-rotulea, vertigini e neuroriabilitazione

Pubblicato:16-03-2022 12:36
Ultimo aggiornamento:16-03-2022 12:36

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SINDROME FEMORO ROTULEA, RIABILITAZIONE IMPORTANTE

La sindrome femoro-rotulea è una condizione molto comune del ginocchio che coinvolge soggetti di tutte le età sia attivi che sedentari, con un impatto negativo sulla vita del soggetto. Questo perché il paziente che ne è affetto è costretto spesso a ridurre o interrompere completamente sia le attività lavorative che sportive proprio a causa del dolore diffuso intorno alla rotula che aumenta con numerose attività come salire e scendere le scale, correre, accovacciarsi o fare squat. La causa è multifattoriale e diversi sono i trattamenti sia conservativi che chirurgici a cui il paziente può sottoporsi su indicazione dello specialista ortopedico. La riabilitazione rimane fondamentale in ogni fase della patologia. L’agenzia di stampa Dire ha affrontato il tema della sindrome femoro-rotulea con il dottor Mario Tartarone, responsabile di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale San Carlo di Nancy di Roma.

VERTIGINI E RUOLO RIABILITAZIONE VESTIBOLARE

I problemi dell’equilibrio e le vertigini sono disturbi debilitanti e causano, nel paziente colpito, un forte senso d’instabilità e d’insicurezza che minano l’autonomia e la qualità della vita del paziente. A volte il disturbo ‘rientra’ spontaneamente, altre volte perdura ed è necessario rivolgersi allo specialista. Quali sono le cause del problema e quali sono i trattamenti? Come si ‘costruisce’ un ciclo di riabilitazione vestibolare? L’agenzia di stampa Dire ha rivolto queste ed altre domande al dottor Marco Tramontano, direttore Area Riabilitativa Fondazione Santa Lucia Irccs di Roma.

REALTA’ IMMERSIVA PER NEURORIABILITAZIONE INFANTILE

L’ambulatorio di Ancona-Torrette delle Fondazione Don Gnocchi amplia l’offerta di servizi di riabilitazione attraverso strumentazioni innovative e altamente tecnologiche aprendo un secondo ‘Care Lab’ – Computer Assisted Rehabilitation – che fa perno sulla realtà virtuale semi-immersiva in forma di gioco e si rivolge a minori con deficit neuromotori, cognitivi e neuropsicologici, fra cui deficit di attenzione e disturbi specifici dell’apprendimento. Sulle pareti di una stanza, attrezzata con strumentazione tecnologica all’avanguardia, sono proiettati ambienti di gioco con diversi livelli di difficoltà con cui il bambino interagisce come se si trovasse dentro un videogioco, costantemente seguito e accompagnato dal terapista. Il terapista personalizza e adatta le attività ludiche ai bisogni riabilitativi e alle caratteristiche del paziente, sempre a partire dal progetto che viene stilato in base a un protocollo codificato, che prevede valutazioni multidisciplinari da parte di neuropsichiatra infantile, psicologo, neuropsicomotricista, logopedista e fisioterapista e test specifici a inizio e termine del percorso.


DISTURBI ALIMENTARI, RIABILITAZIONE ALLEATA PAZIENTE

Con la pandemia da Covid-19 i casi di disturbi alimentari sono aumentati del 30%. È quanto emerge dagli ultimi studi della Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare, secondo cui le richieste di prima visita per Dca sono raddoppiate negli ultimi 19 mesi, con un abbassamento dell’età media dei pazienti a 12 anni. Complice il ritiro sociale imposto dalle restrizioni: l’anoressia e la bulimia sono diventate condizioni patologiche sempre più diffuse nei giovani tra i 15 e i 25 anni, mentre il Bed – che in italiano si traduce con ‘disturbo da alimentazione incontrollata’ – riguarda soprattutto persone tra i 35 e i 50 anni. La Giornata del Fiocchetto Lilla, che viene celebrata ogni 15 marzo, è nata per sensibilizzare e dare una corretta informazione per mettere ko i disturbi del comportamento alimentare. Per curare queste patologie la riabilitazione alimentare è un tassello fondamentale e si pone l’obiettivo di migliorare lo stato psicofisico del paziente favorendo il recupero di abitudini alimentari fisiologiche e per attivare il riconoscimento dei fattori emozionali che lo condizionano.

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