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San Giovanni, alla ricerca di un senso (unico)

Per far posto a una ciclabile e a una corsia preferenziale per i bus via La Spezia viene trasformata in una strada a senso unico, il traffico impazzisce e si scatenano le ire dei residenti

Pubblicato:16-03-2021 11:43
Ultimo aggiornamento:10-06-2021 10:28

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ROMA – Parafrasando Carlo Emilio Gadda potremmo definire la questione del restyling della viabilità di San Giovanni come ‘quer pasticciaccio brutto de via La Spezia’. Tutto è iniziato con un post su facebook della sindaca Virginia Raggi datato 21 gennaio 2019 dove annunciava “un nuovo volto” per San Giovanni grazie a un “corposo intervento di riqualificazione e riorganizzazione della viabilità in chiave sostenibile“, che “diventerà un esempio concreto della nostra idea di mobilità virtuosa”.
I lavori iniziano, gli interventi prevedono una preferenziale per gli autobus su via La Spezia, due piste ciclabili, una su via La Spezia e l’altra su via Taranto e l’ampliamento dell’area pedonale di Largo Brindisi che diventerà “un hub multimodale con accesso diretto alla stazione metro di San Giovanni”.
Per far posto alla ciclabile e alla corsia preferenziale via La Spezia viene trasformata in una strada a senso unico scatenando le ire dei residenti che sostengono come il traffico sia aumentato in modo esponenziale. Sui social, nei gruppi del quartiere, monta la protesta e ogni giorno vengono postate foto e segnalazioni sull’avanzamento dei lavori; proteste che il 19 febbraio del 2021 sfociano nella mobilitazione di protesta del ‘Comitato spontaneo di via Taranto e dintorni per la rinascita dell’ex Municipio IX’. Sul blog del ‘Comitato di San Giovanni’ appare un post in cui gli autori denunciano come “il provvedimento rischi di creare due autostrade urbane con rischi di sicurezza per i pedoni” evidenziando anche le difficoltà riscontrate dai residenti “di raggiungere le proprie abitazioni”.

“Per raggiungere via Rimini- si legge- da via Monza (100 metri) si dovrà arrivare a via Veio (strada strettissima) o a piazza Tuscolo (2 km) o a piazza Re di Roma e fare inversione di marcia, aumentando ancor di più la congestione su via Magna Grecia e su via Appia nuova”. Il punto per il Comitato non è tanto cambiare i sensi di marcia alle strade quanto la “riduzione dei flussi della tangenziale attraverso l’applicazione della normativa in vigore che vieta l’ingresso a San Giovanni ai veicoli inquinanti”. Le proteste non rimangono inascoltate e il 22 febbraio 2021 la sindaca Raggi decide di recarsi sul posto insieme a degli ingegneri. “La nuova viabilità, voluta dalla Commissione mobilità e dall’Agenzia per la mobilità, in realtà non regge- dichiara- non tiene i flussi di traffico. Sono venuta questa mattina con gli ingegneri e siamo pronti tranquillamente a rivedere il progetto, perché i dati su carta devono trovare corrispondenza nei dati reali, nei flussi reali. Sicuramente saranno riviste una serie di decisioni”. La soluzione viene individuata in via Pozzuoli che diventerà una strada a doppio senso di marcia all’inglese, ma le proteste non si sono ancora placate. Il capogruppo municipale di Liberi e Uguali, Antonello Ciancio, ha dichiarato: “L’intervento in via Pozzuoli non risolve perché l’unica cosa da fare è riportare via La Spezia al doppio senso di marcia”.


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