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Reddito di cittadinanza, M5S: “Migliorato con attenzione a disabili e working poor”

I portavoce del M5S spiegano le correzione su Reddito di Cittadinanza e Quota 100 presenti nel 'decretone'

Pubblicato:16-03-2019 12:56
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:14
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ROMA – “Grazie all’attento lavoro fatto in questi giorni nelle commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera il Decreto relativo a Reddito di Cittadinanza e Quota 100 e’ stato ulteriormente migliorato, con un occhio di riguardo ad alcune categorie che piu’ di altre in questi anni hanno subito la crisi e le politiche di austerity dei precedenti governi”. Cosi’ in una nota i portavoce del MoVimento 5 Stelle in commissione Lavoro alla Camera dei deputati.

“Con gli emendamenti al decretone abbiamo innanzitutto aumentato le forze in campo per l’attivita’ di controllo e monitoraggio sui beneficiari del reddito di cittadinanza, con 100 nuove assunzioni alla Guardia di finanza e 65 tra i carabinieri. Non ci sara’ spazio per i furbetti, il reddito andra’ a chi ne ha davvero diritto e, per questo, abbiamo previsto anche una stretta per i finti genitori single. Tra gli emendamenti al decretone c’e’ anche quello su centri per l’impiego e navigator, per il quale sono stati stanziati 340 milioni in tre anni. Grazie all’accordo tra Governo e Regioni abbiamo sbloccato le tremila assunzioni dei navigator che dovranno accompagnare i percettori del reddito nella ricerca di un’occupazione. Prevista, entro 15 giorni dalla conversione in legge del decreto, l’adozione di un piano straordinario di potenziamento dei Centri per l’Impiego”, proseguono.

“Reddito, pensioni di cittadinanza e quota 100 aiuteranno milioni di italiani, per questo abbiamo voluto agevolare il piu’ possibile l’accesso a queste misure. Per chi ha fatto domanda per ottenere il reddito di cittadinanza prima dell’entrata in vigore del decreto, abbiamo previsto una finestra di 6 mesi per adeguare le domande ai nuovi requisiti. Sono previste anche norme a sostegno delle famiglie con disabili e per i cosiddetti ‘working poor’, ossia chi ha un lavoro ma guadagna pochissimo. Anche quest’ultimi potranno entrare a pieno titolo nelle politiche attive per l’occupazione previste nel programma del reddito di cittadinanza”, concludono i portavoce del MoVimento 5 Stelle.


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