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Napoli, a San Paolo Maggiore lavori in corso per grande progetto Unesco

Il complesso di San Paolo Maggiore, in piazza San Gaetano, fa parte del grande Progetto Unesco per il restauro e la valorizzazione del centro storico di Napoli

Pubblicato:16-03-2018 14:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:38

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NAPOLI – Il crollo avvenuto questa mattina nel centro storico di Napoli ha interessato un’ala del complesso di San Paolo Maggiore, in piazza San Gaetano. L’ampia struttura si trova nella zona dei Tribunali e di Spaccanapoli, frequentatissime dai turisti di tutto il mondo. Al lato della basilica ci sono i 140 scalini che conducono alla suggestiva Napoli Sotterranea.

Costruito nel ‘500, il complesso di San Paolo Maggiore è inserito nel Grande Progetto Unesco per il restauro e la valorizzazione del centro storico di Napoli. Il crollo avvenuto questa mattina, intorno alle 9, ha riguardato soltanto l’interno della struttura, senza intaccare le facciate esterne.

L’area interessata dal cedimento è ora sotto sequestro. I lavori al complesso di San Paolo sono iniziati nel mese di luglio, per una durata prevista di un anno. Gli interventi mirano sia al restauro del sito che al suo potenziamento attraverso l’allestimento di un museo dell’opera e di una pinacoteca, la sistemazione del chiostro, della sala auditorium e di spazi di accoglienza e promozione didattica. L’importo complessivo dei lavori è di 3 milioni di euro.


L’obiettivo è di inserire la struttura in un sistema museale che comprenda tutti i principali centri artistici, storici e culturali del centro storico. Lo studio ‘Gnosis Architettura’ ha curato il progetto che tende ad integrare le varie parti del complesso in un unico circuito di visita.

Il Grande Progetto Unesco è stato finanziamento totalmente con fondi POR 2007-2013. In totale, 100 milioni di euro (per il 75% fondi europei; per il 25% nazionali).

Il Grande Progetto, partendo dalla riqualificazione dell’area di porta Capuana, interessa l’asse stradale che va da via dei Tribunali fino a Port’Alba, coinvolgendo anche le zone comprese fra via Purgatorio ad Arco e vico Giganti e l’intera area dell’antica agorà.

 

 

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