Messaggio agli italiani: Salvini e Di Maio vi stanno fregando, si rivota ad ottobre
15 marzo 2018
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ROMA – “Il voto degli italiani ha stabilito la nostra posizione: lavoreremo dall’opposizione. Non saremo indifferenti a ciò che dirà Mattarella, il nostro compito è prepararci ad essere minoranza parlamentare e da lì dare il nostro contributo al Paese”. Così il segretario reggente del Partito Democratico, Maurizio Martina, in un’intervista a ‘La Repubblica’.
Sul tema delle presidenze delle Camere Martina aggiunge: “Chiediamo figure autorevoli, non è poco. Però mi pare che il gioco di palazzo, per ora, sia tutto dei Cinque Stelle”. “In passato- prosegue Martina- i Cinque Stelle ci hanno detto di tutto. Ma la politica non si fa mai con il risentimento. Il punto è che noi dobbiamo sfidarli sul terreno su cui hanno preso i loro voti: la domanda di cambiamento. Ai Cinque Stelle il pallino di trovare una soluzione per il governo, a noi quello di dimostrare da subito che siamo più attrezzati per dare risposta a quella domanda”.
“Ora dobbiamo ripartire con un’ idea forte di comunità“, spiega Martina. “Servirà un grande cambio di fase e nuove idee, umiltà e audacia- prosegue-. Ma soprattutto questo è il tempo dell’orgoglio. Il Partito torna ad essere utile, sappia interpretare l’articolo 3 della Costituzione sulla rimozione degli ostacoli all’uguaglianza. Va bene il dibattito sui sistemi ma serve un Pd che fa progetti di comunità, che aiuta i cittadini a risolvere un problema di quartiere, che mobilita su obiettivi che cambiano la vita quotidiana delle persone. Per me la risposta continua a essere il ‘lavoro di cittadinanza’ ma non mi basta dirlo nei convegni. C’è bisogno di un partito che sia soggetto attivo dei legami sociali, valore condiviso, nelle periferie e nei quartieri, non un corpo estraneo”.
“Servono occhiali nuovi per leggere la realtà. Non basta la crescita per ridurre le disuguaglianze. Deve venire prima il capitale sociale e poi quello economico”, spiega il segretario reggente del Partito Democratico, Maurizio Martina, a ‘La Repubblica’.
“Siamo cresciuti- prosegue Martina- in una sinistra che riteneva automatico che pil e dati macroeconomici portassero con sé il miglioramento delle condizioni di vita delle persone. I governi di centrosinistra hanno portato dati reali positivi, eppure siamo stati bocciati. Il voto ci ha sbattuto in faccia questo cambio di paradigma”.
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