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Covid, sindaco di Chieti: “Situazione economica e sanitaria gravissima”

Diego Ferrara all'agenzia Dire fa il punto della situazione contagi nel territorio

Pubblicato:16-02-2021 17:56
Ultimo aggiornamento:16-02-2021 18:13

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PESCARA – “Come sindaci facciamo tutto il possibile. Un lockdown deve eventualmente deciderlo il Governo. A Chieti in quest’ultima settimana i contagi sono praticamente raddoppiati. A chi chiede controlli dico che non si può solo reprimere: in troppi non hanno senso civico. L’autoresponsabilità è importante”. Lo ha detto il sindaco di Chieti, Diego Ferrara, all’agenzia Dire facendo il punto della situazione contagi nel territorio. Un problema sanitario cui si aggiunge “la gravissima situazione economica“.

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Dal nuovo Governo si attendono interventi rapidi, alla Regione non recrimina niente: “Il quadro muta continuamente. A chi critica vorrei dire: vieni qui in prima linea e facci vedere cosa sai fare“. Per chi ha bisogno il Comune assicura assistenza psicologica e sul fronte vaccini l’inizio della somministrazione per ultra 80enni e fragili è ormai questione di giorni.


– Si aggrava la situazione dei contagi in tutto il territorio regionale e Chieti registra un numero alto di positività. Qual è la situazione attuale in città?

“Nell’arco di questa ultima settimana i contagi giornalieri sono praticamente raddoppiati. Nello screening, come già noto, abbiamo esaminato 16mila abitanti, il 30% della popolazione raggiungendo il target diagnostico che ci eravamo prefissi. Sono stati trovati 110 positivi completamente asintomatici. Ciò significa che se dovessero essere confermati dal tampone molecolare, ci troveremmo di fronte ad un ampia platea di potenziali positivi, in considerazione dei tracciamenti, che vanno in giro inconsapevolmente. Questo vuol dire che il virus sta dilagando così come avevamo il timore già all’inizio della settimana scorsa. Ci troviamo di fronte alla maggiore virulenza della variante inglese per la cui diffusione la nostra comunità sembra avere il primato”.

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– Cosa pensa di quanto detto ieri dal direttore generale della Asl 2 Thomas Schael che si è detto favorevole al lockdown per i Comuni con più contagi?

Non potrei essere altro che d’accordo, però penso che i sindaci in questo momento abbiano fatto tutto il possibile. In tanti abbiamo firmato le ordinanze per la chiusura delle scuole. Ma per un eventuale lockdown l’Input deve arrivare dall’alto. Siamo già in zona rossa. È il Governo che, nel caso, dovrebbe firmare un Dpcm che decida per un lockdown totale”.

– Molti a questa possibilità dicono no per le implicazioni economiche e sociali che ne deriverebbero. La crisi è sotto gli occhi di tutti. A Chieti la situazione quanto è grave?

La situazione economica è gravissima. Sono autoctono di questa città e la maggior parte dei commercianti li conosco da decenni. Mi guardano sconsolati. Alcuni lo fanno con le lacrime agli occhi. Vorrei far tanto per loro, ma il Comune è in condizioni economiche disastrose. Stiamo comunque rivedendo il discorso della Tari per cercare almeno di alleggerire loro le tasse. Le dico la verità: la pandemia non poteva arrivare in un momento peggiore”.

– Cosa si aspetta quindi dal nuovo esecutivo nazionale?

“Un intervento più incisivo, ma soprattutto più rapido”.

– Crede che a livello regionale si sia fatto abbastanza per fronteggiare l’emergenza Covid-19 o ha qualcosa da recriminare?

“Personalmente no. Non recrimino niente. Per un motivo molto semplice. Essendo medico, io mi sono accorto come tutti i miei colleghi, che la mutevolezza, la aleatorietà e la subitanea modificazione dei quadri virali, fanno sì che le cosiddette istituzioni anche guidate da Comitati tecnici scientifici, siano costrette a cambiare strategia praticamente di settimana in settimana. Ai cosiddetti critici, perché purtroppo questo è uno sport nazionale, io a volte vorrei dire: stateci voi in prima linea a fatemi vedere cosa sapete fare. Penso che la Regione abbia fatto tutto quanto era possibile fare”.

– Si avvia la seconda fase delle vaccinazioni? A Chieti quando partirà quella degli ultra 80enni?

“A giorni. Giovedì scorso sono arrivati i vaccini dell’AstraZeneca che sommati ai residui del Pfizer hanno permesso e stanno permettendo il richiamo dei vaccinati nella prima fase. Inizierà quindi a breve anche la somministrazione degli ultra 80enni, i fragili, le persone fragili e quelle con pluripatologie. Quello che posso dire è che so che si procederà a tamburo battente”.

– Come si comportano le persone ora che la città è in zona rossa?

“Stavo rispondendo proprio ora sulla mia pagina Facebook a una signora che accodandosi a tante altre, chiede più controlli. I controlli nella nostra città si fanno e si sono sempre fatti in concertazione con Forze dell’Ordine e Prefetto. Sono state diverse le multe, anche salatissime, elevate a chi non porta le mascherine o ai locali che restano aperti dopo le 18 o che non rispettano le distanze tra i tavoli. Le persone però devono capire che questi organi sono deputati al controllo del territorio anche per altre cose. Non si può pensare che io dirotti polizia, carabinieri e vigili urbani solo a multare le persone che infrangono le regole. Quello che si deve capire e che bisogna far risaltare, è che c’è un problema di responsabilità individuale. Non si può pensare che il popolo italiano debba o possa essere tenuto a bada solo con la repressione. Troppi, non solo giovani ma anche tanti adulti indossano malamente le mascherine come fossero un gadget. Non capisco perché le persone non si rendano conto che Chieti oggi è zona rossa dove bisogna uscire solo per fare la spesa e andare dal medico. Le persone che mi sollecitano i controlli si facciano un esame di coscienza. Purtroppo c’è una mancanza di senso civico in tantissime persone e ribadisco, non è possibile che debba valere solo la repressione. A me fa male solo l’idea. Comprendo i problemi, ma bisogna comportarsi in modo corretto”.

– Quando parliamo di problemi parliamo di difficoltà non solo economiche, ma anche psicologiche? Per quei cittadini che si sentono, o comunque vivono tra paura ed ansia il prolungamento delle restrizioni, c’è un servizio a disposizione attivato dal Comune?

“Certo. Lo abbiamo attivato prima delle feste di natale. Basta chiamare il Coc, dove tra i servizi attivati c’è quello del sostegno psicologico messo in campo dalle associazioni di volontariato. Si possono fare dei colloqui. So che non è facile, ma ai cittadini chiedo di avere pazienza alla luce di un quadro epidemiologico così difforme da variare di settimana in settimana. Ieri ho dovuto stilare un elenco di 70 persone positive. Oggi 37, domani saranno di meno o di più. Non lo so. È un problema giornaliero. Serve responsabilità”.

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