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Tmb Salaria, Comitati da Montanari: “Ancora due anni per chiusura impianto”

ROMA - L'annosa vicenda del tmb di via Salaria non

Pubblicato:16-02-2017 16:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:55

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ROMA – L’annosa vicenda del tmb di via Salaria non sembra ancora poter trovare una conclusione, almeno a breve. E’ di due anni, infatti, l’orizzonte temporale prospettato ai cittadini dall’assessore all’Ambiente di Roma Capitale, Pinuccia Montanari, per arrivare alla chiusura e alla riconversione dell’impianto di trattamento di proprietà di Ama che, tra esalazioni e miasmi irrespirabili, fin dalla sua apertura condiziona la vita degli abitanti della zona. Una scadenza lunga che è stata comunicata oggi dalla stessa Montanari ai comitati anti-tmb durante un incontro nella sede dell’assessorato di Porta Metronia alla presenza, tra gli altri, del presidente della commissione capitolina Ambiente, Daniele Diaco, della presidente del III Municipio, Roberta Capoccioni e dell’assessore municipale all’Ambiente, Mimmo D’Orazio.

L’ulteriore proroga della chiusura dello stabilimento ha gettato sconforto tra i comitati: “Siamo ovviamente delusi, le prospettive di chiusura non sono certamente immediate, non si parla nemmeno di 2017 ma di 2018 se non di 2019, stando alle prospettive del piano industriale di Ama che a breve verrà portato in Giunta per l’approvazione”, ha spiegato all’agenzia Dire Daniele Poggiani, dell’Unione comitati No Tmb via Salaria. Il tutto “è rapportato alla quantità di differenziata che si riuscirà a raggiungere a Roma e nei Municipi interessati. Noi ci siamo subito detti amareggiati, ma sembra che per il Comune non ci sia alternativa: l’unico modo, dicono, è ridurre in maniera graduale il conferimento nel tmb. Questo è quello che si può ottenere in prospettiva, e se si riuscirà a contingentare i tempi dipenderà solo dal minor conferimento”.

Ora perciò, ha sottolineato Poggiani, “diventa essenziale il lavoro del III Municipio nell’ampliare la differenziata, ma sappiamo bene che al tmb conferiscono anche II e XV Municipio e quindi non dipende solo da noi”. I comitati hanno ribadito all’amministrazione “che la nostra vita è ormai impossibile e la popolazione a questo punto reagirà di conseguenza, non possiamo stare così altri 2 anni“. Non si esclude, dunque, la possibilità di nuove mobilitazioni da parte dei residenti del quadrante, che già in passato si sono resi protagonisti di azioni di protesta arrivando addirittura a bloccare il traffico su via Salaria. “Ora riporteremo ai cittadini i contenuti dell’incontro, ma non sarà semplice da digerire”.


Da parte del Campidoglio, comunque, c’è un impegno a tentare di ridurre le esalazioni dell’impianto tramite una ottimizzazione dell’utilizzo: “Loro pensano di poter riuscire a interrompere la trasferenza già da quest’anno. Poi se le nostre sofferenze saranno lenite da un funzionamento migliore e più adeguato del tmb, come dicono loro, è tutto da vedere”, ha proseguito Poggiani. Sul futuro, invece, le visioni delle due parti sembrano più vicine: “Loro ci hanno formulato una proposta di riconversione che in parte recepisce la nostra proposta di riutilizzo della struttura come sede di uffici amministrativi di Ama, oltre alla possibilità di trasformare l’impianto in una ‘fabbrica del riuso’ sul modello di una struttura già esistente a Genova. In prospettiva questo ci sembre accettabile”.

L’incontro si è concluso con una promessa da parte di Montanari: “L’assessore si è impegnata, su nostra richiesta, a venire a fare un’ispezione a sorpresa nell’impianto. Entro sei mesi poi- ha concluso il rappresentante dei comitati- ci rivedremo e faremo una nuova valutazione della situazione per valutare i risultati raggiunti”.

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