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Champions League. Bernabeu amaro per il Napoli, Real scatenato: finisce 3-1

Sullo sfondo la gara di ritorno del prossimo 7 Marzo: c’è da giurare che l’attesa in città sarà ancora più spasmodica del previsto

Pubblicato:16-02-2017 13:09
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:55

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punto sulla serie a punto sulla coppa italiaROMA – Non basta una magia di Insigne per tornare dalla Spagna col sorriso sulla bocca, anzi. Il Napoli che esce dal Santiago Bernabeu ha lo sguardo mesto di chi capisce perfettamente che il cammino europeo si è maledettamente complicato. Sullo sfondo la gara di ritorno del prossimo 7 Marzo: c’è da giurare che l’attesa in città sarà ancora più spasmodica del previsto, rimontare due gol al Real sarebbe l’impresa del secolo e sognare non costa nulla; la realtà, però, dice che nessuno, in questa edizione della Champions, ha inflitto finora una sconfitta alla Casa Blanca: una ragione ci dovrà pur essere. Ripercorriamo ora la gara col nostro consueto riassunto.

E NON FINISCE QUI!

“La Corrida” dell’indimenticato Corrado, uno dei programmi più nazionalpopolari che si siano mai visti alla tv, chiudeva le sue trasmissioni con la scritta in sovraimpressione: ”E non finisce qui!”. La corrida a cui partecipa il Napoli, invece, sembrerebbe non contemplare quella scritta. Duro, durissimo il punteggio del campo, che punisce un Napoli che si è spaventato ed involuto man mano che il cronometro avanzava, andando in controtendenza rispetto a quelli che erano i timori iniziali. Si pensava, infatti, ad un Napoli che potesse subire il peso di un vero e proprio tempio del calcio qual è l’impianto madrileno, ad una squadra rigida sulle gambe per l’emozione dell’evento. E invece no: per tutto il primo tempo, gli azzurri di Sarri in partita ci sono stati, eccome. Dopo 8’, sembrava che un quarto del Bernabeu stesse per venire giù: tanta la gioia degli oltre undicimila tifosi azzurri all’eurogol di Lorenzo Insigne, bravo a battere in rete, da trenta metri, l’assist di Hamsik.

REAZIONE REAL

Il Real a firma Zidane ha, però, una peculiarità: non si disunisce mai, anche se riceve uno schiaffo inaspettato; piano piano, dai e dai, col talento sopraffino del pentapallone d’oro Cristiano Ronaldo a condire il tutto, si attrezza per ripagare con la stessa moneta. Con Modric e Kroos a guadagnare sempre più metri a discapito di Hamsik e soci, l’inerzia della gara è già cambiata intorno al 15’, quando Reina fa gli straordinari su Benzema al secondo tentativo degno di nota. Nulla può tre minuti più tardi, sulla conclusione del francese che vale il pareggio e la fiammata d’orgoglio del Madrid. Che oramai gestisce la gara, anche se per le resistenze del Napoli (ma con lo spirito fiaccato dal pari) non riesce a farla definitivamente sua. La prima frazione termina in parità, la sensazione è che non durerà.


CROLLI E SPERANZE

Sensazione che diventa realtà dopo appena duecentoquaranta secondi: tanto basta al Real per piazzare il colpo del sorpasso, con il gol di Kross su assist di CR7. Realtà che diventa incontrovertibile, quando, solo sei minuti più tardi, al 10’ della ripresa dunque, Casemiro sferra il colpo che manda al tappeto il Napoli e i suoi sostenitori. Sarri accusa la botta, anche se il primo cambio arriva solo al 30’. Il Napoli prova ad accorciare lo svarione, il 3-2 avrebbe un altro senso, non c’è dubbio. Callejon (ex del match) e Mertens, ovvero i piccoletti al potere, provano a ridurre le distanze, e quasi ci riescono quando, sul finire di gara, proprio il belga, servito dallo spagnolo, arriva ad un passo dalla marcatura. Si rivede anche Milik (entra a dieci dalla fine), ma non è serata, il cronometro corre via veloce, non c’è più tempo. Al Napoli e ai napoletani resta l’amaro in bocca e una speranza nel cuore, piccola in verità, per la gara di ritorno. L’impresa è ardua ma il calcio spesso ha regalato serate “miracolose”: San Gennaro è allertato.

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