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Ateneo Parma, il ‘ddl’ sulle unioni civili degli studenti: sì ad adozioni

PARMA - "Unioni affettive" sia per coppie etero che gay e adozioni piene per tutti coloro che sono legati

Pubblicato:16-02-2016 16:56
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:59

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PARMA – “Unioni affettive” sia per coppie etero che gay e adozioni piene per tutti coloro che sono legati da questo vincolo. Gli studenti dell’Ateneo di Parma ‘giocano’ ai parlamentari e, venerdì prossimo, presentano la loro legge sulle Unioni civili, di fronte a diversi senatori. Si chiama “Policy game, parlamentari per un giorno”, l’iniziativa ideata proprio da uno studente dell’Università ducale, che dopo una prima fase parmigiana di seminari in Ateneo a fine gennaio, ha portato i giovani a Roma, proprio nelle aule del Parlamento, dove hanno redatto il testo di un disegno di legge e ne hanno seguito l’iter fino all’approvazione.

studenti_universitariOra la fase finale alle 9.30 nell’Aula magna dell’Università, dove ci saranno, tra gli altri, il rettore Loris Borghi, l’ideatore del progetto Roberto Urbano e diversi esponenti del mondo politico, come i senatori Laura Bottici, Josefa Idem e Giorgio Pagliari e le deputate Anna Rossomando (segretario della presidenza della Camera) e Patrizia Maestri. Il tema scelto è appunto quello che in questi giorni la fa da padrone sulla stampa, le unioni civili degli omosessuali.

Il testo elaborato e approvato dagli studenti prevede un istituto, quello delle “Unioni affettive”, diversificato dal matrimonio e adatto sia per gli eterosessuali che per gli omosessuali. Quanto alle adozioni, i giovani hanno una visione molto più ‘di manica larga’ rispetto ai ‘colleghi’ più anziani. Il loro testo prevede infatti le adozioni piene. “La scelta di estendere l’adozione piena alle Unioni affettive- si legge nel prologo- è data dall’obiettivo di tutelare, innanzitutto, la posizione dei minori, partendo dal presupposto che questo ddl riconosce il diritto del minore ad avere una famiglia e non direttamente un diritto alla genitorialità”.


In secondo luogo, spiegano gli studenti-parlamentari “un’eventuale adozione parziale sarebbe un discrimine irragionevole nei confronti del minore, il quale si troverebbe assoggettato a una disciplina sostanzialmente limitativa di quelle tutele piene, contrariamente concesse dalle adozioni piene”. Il progetto Policy Game è dell’Associazione studentesca “Sinistra studentesca universitaria” e ha ottenuto uno dei finanziamenti concessi dall’Università di Parma per le attività culturali e sociali promosse da organismi e associazioni studentesche.

di Angela Sannai, giornalista professionista

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