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Stragi nazifasciste: dall’Armadio della vergogna escono 13mila pagine

On line sul sito dell’Archivio storico della Camera i documenti relativi ai 695 fascicoli ritrovati nel 1994 in uno sgabuzzino di Palazzo Cesi

Pubblicato:16-02-2016 11:14
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:58

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Via il segreto di Stato su 13.000 pagine che raccontano i crimini commessi dai nazifascisti durante la seconda guerra mondiale. E’ questo il nuovo e importante capitolo nel percorso di trasparenza avviato a Montecitorio di cui sono contenta perché un Paese veramente democratico non deve avere paura del proprio passato”. Lo scrive su facebook la presidente della camera, Laura Boldrini.

Da oggi, prosegue, “sono on line, sul sito dell’Archivio storico della Camera dei deputati, i documenti relativi ai 695 fascicoli del cosiddetto ‘armadio della vergogna’, ritrovato in modo fortuito nel 1994 in uno sgabuzzino di Palazzo Cesi, sede della Procura generale militare, e contenente denunce archiviate provvisoriamente e poi occultate. Quelle pagine ingiallite, a volte con il timbro secret stampigliato in copertina, riguardano episodi importanti della nostra storia: ci parlano di 15.000 persone, di stragi come Sant’Anna di Stazzema, Fosse Ardeatine, Marzabotto, Monchio e Cervarolo, Coriza, Lero, Scarpanto, degli eccidi dell’alto Reno”. “Sull’anomala scomparsa di questo materiale- dice ancora- ha lavorato, dal 2003 al 2006, una specifica Commissione d’inchiesta. Adesso, oltre ai resoconti pubblici delle sue sedute, ogni cittadino interessato potrà accedere da http://archivio.camera.it/ anche ai documenti desecretati”.


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