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ROMA – “Per il caso delle perquisizioni di Brescia ho chiesto una relazione che mi è stata fornita. Anche questa è una pratica operativa prevista. E’ una modalità che viene attuata per fare in modo che non vi sia una perquisizione personale, vengono fatte in una condizione di parità di genere. Se qualcuno si è sentito offeso sono il primo ad essere dispiaciuto, però si collocano in un quadro di piena regolarità“. Lo dice nel corso della trasmissione Dritto e Rovescio su Rete 4 il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
Il 13 gennaio 23 persone di Extinction Rebellion, Palestina Libera e Ultima Generazione sono state fermate dopo la manifestazione alla Leonardo Spa di Brescia. Gli attivisti si erano incatenati tra loro, lanciato vernice, scritto sui muri accanto all’ingresso e innalzato una bandiera palestinese al posto di quella dell’azienda. Il gesto di disobbedienza civile pacifica per chiedere la fine della guerra a Gaza e delle collaborazioni tra l’azienda e lo Stato di Israele.
Alcune attiviste fermate, secondo quanto denunciato da loro stesse, sono state costrette a denudarsi e a fare dei piegamenti sulle gambe. Trattamento riservato solo alle donne e non agli uomini.
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