A Bologna porte stagne e sensori contro l’alluvione: il ‘piano’ di Lepore

Dopo i tragici giorni dell'alluvione di ottobre, il sindaco di Bologna Matteo Lepore pensa a un piano di sicurezza per la città. Tutta, e non solo alcune zone più a rischio: "La rete dei canali coperti è un problema enorme"

Pubblicato:16-01-2025 12:33
Ultimo aggiornamento:16-01-2025 12:33
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allerta rossa emilia-romagna
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BOLOGNA – Dopo gli eventi di ottobre 2024 Bologna dovrà rivedere radicalmente le proprie mappe di rischio idraulico, lungo il Ravone e gli altri canali che scendono dai colli. L’avviso è del sindaco Matteo Lepore, dopo il sopralluogo dei giorni scorsi nelle zone alluvionate insieme al presidente regionale Michele de Pascale e alla vigilia delle prime assemblea coi cittadini in programma in via Bellinzona e via Zoccoli. “La rete dei canali, quelli coperti, di competenza dei privati, sono un problema enorme per la sicurezza della città”, scandisce Lepore, parlando stasera ad un confronto sui cambiamenti climatici in Sala Borsa.

Per provare a mettere in sicurezza la città “dovremo intervenire sull’intero sistema, stavolta non sarà come via Saffi, perché intervenendo in modo puntuale sposteremmo semplicemente il problema ai cittadini che vivono 500 metri prima o 500 metri dopo”. Inoltre, avverte ancora il sindaco, “per fare questi interventi servirà tempo, dobbiamo farli insieme ai privati, ma dobbiamo proteggere la popolazione, investendo sulla protezione civile, mettere sensori, perché se vivi in zone alluvionali devi avere le porte a tenuta stagna. E non parliamo di qualche casa isolata nella campagna. Parliamo di centinaia di migliaia di persone. Non possiamo prendere un’area a San Giovanni in Persiceto e trasferire i bolognesi là”. Intanto, informa Lepore, “qualche denuncia di chi si sente danneggiato dall’amministrazione è già partita ma non è così che si risolverà il problema. La mia consapevolezza è che se qualcuno ci rimette le penne è colpa mia e vorrei essere aiutato dalla città a risolvere il problema”.

Affrontare il tema del Ravone, dice Lepore in un altro passaggio, “e’ toccato a noi. Un po’ come è capitato con le torri. In quel caso non siamo arrivati al fine vita, ma ad un punto particolarmente delicato. Nelle prossime settimane faremo la messa in sicurezza della Garisenda. E’ particolarmente emblematico- rileva ancora il sindaco- che in questo mandato abbiamo due cose, le due torri e i canali, che fanno parte di un modello di città che risale a 900 anni fa”.


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