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Blue Monday, ecco perché oggi è il giorno più triste dell’anno e come giocare d’anticipo

Il giorno più triste dell'anno, non nasce da qualche particolare tradizione ma da un’equazione matematica

Pubblicato:16-01-2023 11:55
Ultimo aggiornamento:16-01-2023 11:57
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ROMA – Oggi è il terzo lunedì di gennaio e questo vuol dire solo una cosa: Blue Monday. Il giorno più triste dell’anno, non nasce da qualche particolare tradizione ma da un’equazione matematica elaborata da uno psicologo dell’università di Cardiff, Cliff Arnall. Il calcolo tiene conto di parametri “universali” che possono condizionare l’umore come il meteo, il post-festività, i soldi spesi per i regali di Natale e molti altri fattori.

La formula ovviamente, non è avallata da prove scientifiche ma quel che è certo, è che dopo il periodo natalizio, è difficile tornare alla routine quotidiana. In Inghilterra, il Blue Monday è preso molto sul serio, tanto che gli esperti hanno fornito dei consigli per affrontare questa giornata ‘particolare’. Tra i suggerimenti: indossare colori brillanti, cercare di essere cortesi anche se non siamo dell’umore giusto e fare attività fisica.

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BLUE MONDAY, PSICHIATRA ANALIZZA POSSIBILE EFFETTO POST-PANDEMIA

Ma quanto ci sarà di vero nel Blue Monday? E soprattutto possiamo prepararci con un po’ di anticipo? A riflettere sul tema è lo psichiatra Enrico Zanalda, presidente della Società italiana di psichiatria forense.
“Non vi è alcun riferimento scientifico per sostenere che si tratti del giorno più triste dell’anno- dice Zanalda- Ci sono delle costanti come quella di arrivare dopo le lunghe festività natalizie, in uno dei periodi con meno luce e temperature più rigide dell’anno (almeno nel nostro emisfero) avvisandoci che non avremo più festività infrasettimanali. Le vacanze di Natale sono coincise per molti con un ritrovato entusiasmo a viaggiare post-pandemia, che è stato troncato dal rientro in ufficio e che oggi segnerà l’inizio della seconda settimana lavorativa completamente intera. Sembra che ad aver stressato l’ipotesi del Blue Monday siano invece delle strategie di marketing per invogliare i consumatori a comperare o a programmare delle vacanze in un periodo in cui non ci sono stop obbligati”.

La pandemia potrebbe avere un ruolo in questa giornata? “L’inizio di un nuovo anno potrebbe rendere tutti più timorosi- osserva lo psichiatra- In particolare quest’anno, va tenuto conto della recente guerra in Europa, ma soprattutto dei due anni di pandemia e dell’isolamento relazionale dettato dallo smart working. Tuttavia, queste emozioni non per forza si provano il lunedì piuttosto che la domenica o il martedì. Possono essere magari un po’ più accentuate il lunedì perché c’è ancora il ricordo del fine settimana e il peso dell’inizio dell’attività lavorativa”. È un caso che succeda durante l’inverno? “Non so se è fondata la questione del Blue Monday ma sicuramente i cambiamenti dell’umore reattivi alle condizioni esterne sono più frequenti con la riduzione della luce naturale– evidenzia Zanalda- La luce, attraverso il nervo ottico, riequilibra il bilanciamento della melatonina-serotonina e regolarizza i ritmi circadiani sonno-veglia, migliorando anche l’umore. Gioca un ruolo importante anche l’isolamento relazionale che è più frequente con le temperature rigide poiché si tende a rimanere più al chiuso favorendo così la solitudine che soprattutto nelle persone anziane contribuisce a sentimenti di autosvalutazione e depressione”.

QUALCHE CONSIGLIO PER MIGLIORARE LA GIORNATA

“In generale per evitare cambiamenti dell’umore, suggerisco di dedicare del tempo a sé stessi- sottolinea lo psichiatra- Sulla base delle priorità di ciascuno, questa gestione del tempo può essere fatta concentrando alcune attività intellettuali, come ad esempio rivolte ai libri, alle mostre d’arte o al cinema o cucina, oppure aumentare le attività fisiche in palestra, oppure camminando o all’aria aperta. Anche lo yoga e la meditazione possono essere d’aiuto perché coinvolgono entrambi gli ambiti. Consiglio anche di dedicare del tempo agli affetti e alle persone per noi importanti, contribuendo a farle stare bene. Per molte persone diventa terapeutico anche il rapporto con un animale (pet therapy)- conclude- in cui occuparsi di lui diventa una vera e propria modalità per sentirsi meglio”.

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