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Sacerdote bruciato vivo in Nigeria, Tajani: “Attacco codardo e disumano”

Padre Isaac Achi è morto a seguito dell’incendio appiccato dai terroristi alla sua residenza parrocchiale a Kafin-Koro

Pubblicato:16-01-2023 08:44
Ultimo aggiornamento:16-01-2023 08:48
Autore:

Sacerdote Nigeria
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ROMA – “Un attacco codardo e disumano”. Il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha condannato così il vile attacco sferrato ieri mattina in Nigeria contro la residenza parrocchiale della chiesa cattolica di San Pietro e Paolo, a Kafin-Koro, nella regione di Paikoro, durante il quale è stato ucciso Padre Isaac Achi e ferito il confratello padre Collins. “Un attacco ancora più efferato e vile perché il sacerdote è morto a seguito dell’incendio appiccato dai terroristi alla sua abitazione”, ha sottolineato Tajani.

“Esprimo le mie più sentite condoglianze all’intera comunità di fedeli, apprezzando al tempo stesso la pronta risposta delle forze dell’ordine. Auspico che le istituzioni consegnino quanto prima i responsabili alla giustizia, affrontino le cause profonde di questo gesto criminale e rafforzino le misure per la protezione di tutti i cristiani nigeriani. Colpire luoghi di culto, simboli religiosi e le persone che in essi credono, significa violare uno dei principali e fondamentali diritti dell’uomo, quello di professare liberamente la propria fede”, ha concluso.

CIRIELLI: ANCORA SANGUE INNOCENTE CRISTIANO, FERMARE BARBARIE

“Ancora sangue cristiano in Nigeria che fa registrare la morte di Padre Isaac Achi bruciato vivo nella sua casa parrocchiale e del suo assistente, padre Collins Omeh, gravemente ferito. La comunità internazionale ha il dovere di indignarsi e agire per fermare questa barbarie che aumenta con il passare degli anni e che in ogni occasione rinnova l’offesa al senso di umanità e giustizia”. Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
In Nigeria è sempre più pericoloso professare la propria fede senza rischiare di essere la prossima vittima di una vera e propria caccia all’uomo cristiano. La voce dell’indignazione delle istituzioni internazionali deve essere forte, unanime e finalizzata a chiedere alle autorità locali la predisposizione di idonee iniziative per comprendere le ragioni di tanto odio fratricida, il più terribile dei mali”, ha aggiunto Cirielli. “A tutta la comunità cristiana internazionale e alla conferenza episcopale nigeriana giunga la mia compassionevole vicinanza”, ha concluso il Vice Ministro.


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