NEWS:

Le parole di Moscovici spaccano (di nuovo) il centrodestra

Renato Brunetta è “perfettamente d’accordo” con lui, Salvini e Meloni un po’ meno: “Si faccia gli affari suoi, è un’intrusione inaccettabile!”. Le parole di Pierre Moscovici aprono l’ennesima spaccatura nel campo del centrodestra

Pubblicato:16-01-2018 15:32
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:21

centrodestra
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Renato Brunetta è “perfettamente d’accordo” con lui, Salvini e Meloni un po’ meno: “Si faccia gli affari suoi, è un’intrusione inaccettabile!”.

Le parole del Commissario agli Affari economici della Ue Pierre Moscovici sulle elezioni italiane aprono l’ennesima spaccatura nel campo del centrodestra che, dopo le querelle su vaccini, jobs act e legge Fornero, appare sempre più diviso tra l’ala sovranista di Lega e Fratelli d’Italia e la ‘moderazione’ di Forza Italia. Divisi sui temi ma, forti dei sondaggi, sempre più uniti dalla concreta possibilità di conquistare la maggioranza dei seggi in Parlamento.

A scatenare le polemiche, il Commissario europeo che, questa mattina, ha parlato del voto italiano come “un rischio politico per l’Unione europea“. Accantonando la diplomazia di rito, Moscovici ha definito “parole scandalose” quelle del candidato del centrodestra alla Regione Lombardia, Attilio Fontana, sulla difesa della razza bianca e “un controsenso assoluto” la proposta di Luigi Di Maio di sfondare il tetto del 3% nel rapporto deficit-Pil.


Un’entrata a gamba tesa nella politica interna di un paese membro che non è piaciuta a Salvini e Meloni, ma ha trovato l’inatteso endorsement di Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.

L’attacco più duro viene da Salvini che parla di “inaccettabile intrusione di un burocrate europeo nelle elezioni italiane. Le politiche di immigrazione incontrollata e di sacrifici economici imposte dall’Europa sono state un disastro e verranno respinte dal libero voto degli italiani, i burocrati di Bruxelles stiano tranquilli”.

Gli fa eco Giorgia Meloni: “Penso che l’Europa debba farsi i fatti suoi sulla campagna elettorale italiana e che l’Italia debba disinteressarsi di quello che dice l’Europa. L’Ue ha poco da insegnarci: con noi è stata come quei santoni che fanno finta di curare le malattie e intanto ti rubano tutto il patrimonio”.

Diametralmente opposta l’opinione del forzista Brunetta: “Siamo perfettamente d’accordo con il commento fatto dal commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici.

Brunetta, in particolare, fa riferimento al commento sulle “ultime dichiarazioni del candidato premier del Movimento 5 Stelle, Luigi di Maio, il quale ha proposto di sfondare la soglia del 3% del rapporto deficit/Pil prevista dai trattati europei. Moscovici ha giustamente bollato tale ipotesi come un ‘controsenso assoluto’ perché la limitazione del deficit eccessivo è una condizione necessaria per abbassare l’elevato debito pubblico italiano”.

Brunetta puntualizza poi che “tale proposta non è stata avanzata soltanto da Luigi di Maio ma anche dall’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che voleva sfidare le istituzioni europee proponendo una soluzione del tutto analoga a quella presentata da Di Maio.

“Riteniamo- avverte Brunetta- che sia da ignoranti e da irresponsabili, in questa delicatissima fase storica, giocare con il deficit, nel momento stesso in cui la Bce sta mettendo fine al suo programma di Quantitative Easing e al suo programma di acquisto di titoli di Stato, tra i quali i nostri Btp”.

Il capogruppo di Forza Italia lancia infine quello che appare come un ‘appello alla moderazione’, che dovrebbe essere valido anche per i suoi alleati: “In piena campagna elettorale e con gli occhi degli investitori istituzionali puntati sul nostro Paese è da irresponsabili fare delle affermazioni come quelle di Di Maio. Un ulteriore aumento del deficit avrebbe infatti delle conseguenze negative immediate sul nostro debito e la maggior flessibilità concessa dall’Europa sarebbe subito controbilanciata dall’aumento dei rendimenti dei nostri Btp e dai maggiori tassi d’interesse che dovremo pagare. Uno scenario devastante per i nostri conti pubblici”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it