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La padel mania esplode a Torino: 100 nuovi campi nel 2022

Il padel cresce in Piemonte: i campi sono aumentati del 60% quest'anno. Intanto le giovani promesse si sfidano al Pala Gianni Asti.

Pubblicato:15-12-2022 16:19
Ultimo aggiornamento:15-12-2022 17:25

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Il padel “si sta diffondendo trasversalmente nella popolazione”, spiega l’assessore allo Sport del Piemonte Fabrizio Ricca. I numeri dell’Osservatorio ‘Mr Padel paddle’ gli danno ragione: in Piemonte ci sono 212 strutture per 516 campi in totale, di cui 77 strutture e 191 campi aperte quest’anno. La crescita è verticale: l’incremento nell’offerta nel 2022 è del 60%, che diventa un +400% rispetto a due anni fa. Una mania: a Torino sono stati inaugurati più di 100 campi solo nel 2022, per un movimento che ormai conta 20 scuole per imparare in tutto il Piemonte. Un fermento accompagnato dai talenti come il torinese Marco Cassetta, il classe ’99 119esimo al mondo e neo campione italiano in coppia con Simone Cremona. E’ nata sotto la Mole anche Francesca Ligotti, classe 2001 che quest’anno ha scalato il ranking mondiale raggiungendo il 114esimo posto.

Il challenger del padel al Pala Gianni Asti

“Noi ormai viviamo a Torino, viviamo per Torino. Torino e il Piemonte sono diventati l’ombelico del nostro mondo”. Così il presidente della Federazione italiana tennis (e padel) Angelo Binaghi, stamattina ospite in Regione per presentare le Cupra Fip Finals di padel, da oggi fino al 18 dicembre al Pala Gianni Asti di Torino. Il modello del torneo è quello dei challenger nel tennis, ha spiegato Binaghi: lo scopo è permettere agli atleti più giovani di farsi l’esperienza e i punti necessari a crescere nel ranking e accedere ai tornei più blasonati.

Le mosse della Fit per coinvolgere i giovani

Sono 5 milioni di euro i premi erogati dal padel professionistico quest’anno, ha spiegato il presidente della Fip (Federazione internazionale padel) Luigi Carraro: “Numeri lontani da altri sport, ma per quello che è il padel sono record”. Binaghi ha un piano, che passa anche dal cambio di nome della Fit, che diventerà “Federazione italiana tennis e padel”. Il presidente ha fatto un quadro della situazione italiana: “Scontiamo un gap generazionale, di avviamento rispetto ai paesi dell’America Latina e la Spagna”. Ma l’obiettivo è renderlo “sempre più popolare.. E poi ogni tanto non ci dispiace vincere qualcosa”. Per arrivarci la Fit ha pronte due novità: nascerà “la televisione del padel, oltre a Supertennis ci sarà Superpadel”. E poi un investimento sui giovani. Certo, ha ammesso Binaghi, “non è che vogliamo vincere domani, però discuteremo la settimana prossima un ambizioso programma di investimenti nel settore tecnico e giovanile del padel”. Una scelta nata anche per far crescere giovani specializzati nel padel ed evitare che i campioni italiani siano ex tennisti.


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