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Nuove regole per rientrare in Italia dall’estero, Sileri: “Ordinanza di Speranza rallenta ingresso variante Omicron”

L'ordinanza emessa dal ministero della Salute che prevede tampone prima della partenza verso l'Italia per i vaccinati e tampone e quarantena di 5 giorni per i non vaccinati

Pubblicato:15-12-2021 18:51
Ultimo aggiornamento:15-12-2021 18:51

sileri sottosegretario salute
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ROMA – “Ogni caso di cui riesci a prevenire l’ingresso è un rallentamento della diffusione. L’ordinanza fatta dal ministero, che è stata anche criticata, ci pone in una situazione di maggior sicurezza e va a salvaguardare il nostro Paese, che ha ancora numeri più contenuti del resto di altri Paesi europei”, dichiara Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, spiega all’agenzia Dire il senso dell’ordinanza emessa dal ministero della Salute che prevede tampone prima della partenza verso l’Italia per i vaccinati e tampone e quarantena di 5 giorni per i non vaccinati anche per chi proviene dai Paesi Ue.

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“Qui non si tratta di sapere se questa variante arriverà in Italia, del resto 100 casi sono stati già individuati, ma quando arriverà in modo massiccio- spiega Sileri- Quello che possiamo fare è rallentare l’ingresso di Omicron, e nel frattempo procedere con le terze dosi e con le prime per chi ancora non si è vaccinato. La terza dose sembra fornire una protezione adeguata contro questa variante, quindi andiamo avanti con la campagna”, conclude Sileri.


SILERI: “CONTRO OMICRON POTENZIARE SEQUENZIAMENTO E CONTINUARE A VACCINARE”

“Si può potenziare il sequenziamento perché è verosimile che i casi Omicron siano sottostimati, la variante del resto è in Italia e i casi tenderanno a salire, sostituendo le altre circolanti, Delta soprattutto, a causa della sua alta trasmissibilità. Come far fronte a tutto questo? La vaccinazione è il primo presidio per la nostra difesa, in primo luogo perché Omicron si diffonde di più anche se pare non essere più cattiva di altre varianti. Con la terza dose infatti riusciamo ad avere maggiore protezione, non sappiamo se in misura piena come contro la variante Delta o in misura ridotta”, prosegue il sottosegretario alla Salute.

La strategia però è ancora vaccinare ed approfittare del tempo che la nuova variante impiegherà per diffondersi, per proteggere quante più persone con il richiamo e fare il ciclo vaccinale per chi è ancora sprovvisto della protezione del vaccino- continua il sottosegretario- Ma la strategia si basa anche sul green pass base e quello rafforzato, ovvero il super green pass- aggiunge Sileri- strumenti che hanno fatto aumentare le prime e le terze dosi. Sarà però anche importante continuare a monitorare, sequenziare quanto più possibile. Le aree mediche sono ancora sotto controllo, abbiamo sì un impegno sui servizi sanitari che sta crescendo gradualmente ma non ci sono dati preoccupanti, affrettiamoci quindi a vaccinarci, sia con le prime dosi che con la terza”, rimarca Sileri.

SILERI AI GENITORI: “FIDATEVI DELLA SCIENZA, CASI PEDIATRICI AUMENTANO”

“Il vaccino per i bambini non è obbligatorio, decidere se vaccinare i propri figli è volontario, purtroppo però il numero dei casi nella popolazione pediatrica sta salendo a dismisura, e stanno crescendo anche le ospedalizzazioni in alcune aree del Paese. Su 900mila infezioni tra i bambini e i ragazzi, 9 mila sono andati in ospedale. Ai genitori dico fidatevi della scienza, se avessi un figlio di 5-6 anni non ci penserei due volte, lo vaccinerei subito. Perché prendersi questo rischio? La morte e persino il ricovero del proprio figlio sono un dramma. Ogni giorno ci fidiamo di qualcuno, dal primo bicchiere d’acqua che beviamo a quando prendiamo un aereo: perché non fidarsi degli enti regolatori del farmaco e della scienza? Non fidarsi oggi del vaccino significava fare un passo indietro, significa tornare indietro con lo stesso livello di rischio di morte e terapia intensiva che avevamo quando non c’era il vaccino. É uno spreco, uno spreco della vita”, dichiara ancora Sileri.

SILERI: “STATO DI EMERGENZA CONSENTE DI TRATTENERE IN SERVIZIO SANITARI”

“Il problema delle liste di attesa esisteva già da prima del Covid, la pandemia ha sottolineato in modo definitivo i problemi strutturali, di personale e di programmazione della sanità. Ogni volta che c’era un virus influenzale che circolava in modo sostenuto, gli ospedali erano nel caos, venivano bloccati gli interventi chirurgici, in alcune aree del Paese. Si viveva quello che si vive costantemente da due anni. Lo stato di emergenza ha consentito di mettere risorse e fare programmazione, oltre ad un’iniezione di personale”. Sileri spiega così all’agenzia Dire come si può far fronte alle lista di attesa che stanno ulteriormente allungandosi e al personale sanitario che è possibile trattenere in servizio con il rinnovo dello stato di emergenza fino al 31 marzo 2022.

“Ogni ondata, ora, determina dei ritardi, l’ospedale riparte appena scende l’onda, ma poi si ricomincia. E si accumulano le liste di attesa- continua il sottosegretario- Governo e ministero hanno fatto fronte con mezzo milione di euro alle risorse per smaltire le liste di attesa ma per risolvere le liste accumulate fino alla terza ondata. Ora è stato avviato un gruppo di lavoro per monitorare e stimare tempi, risorse e personale da stanziare. Lo stato di emergenza è necessario ora per far fronte sia alla quarta ondata ma anche per trattenere le persone che stanno lavorando per l’emergenza e la sanità, così che questo personale sanitario diventi patrimonio del nostro Servizio sanitario nazionale, farà anche fronte alla ripresa su tutto ciò che è rimasto indietro. È chiaro che i posti in terapia intensiva occupati tolgono spazi ai pazienti di altre patologie, per questo serve vaccinare il più possibile”.

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