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A Bologna addio alle materne gratuite, sì a delibera che istituisce tariffa. Rabbia sindacati

La delibera delle polemiche ha ricevuto oggi l'ok in commissione e ora dovrà essere approvata dal Consiglio comunale

Pubblicato:15-12-2017 17:15
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:59

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BOLOGNA – E’ sparita ogni menzione alla scuola materna “gratuita” e al suo posto c’è la rassicurazione che la tariffa di frequenza sarà “equivalente e non superiore al costo della refezione scolastica”. Inoltre, nel nuovo assetto normativo che permetterà al Comune di Bologna di risparmiare 1,3 milioni di euro di Irap, si precisa che il pasto a scuola “è parte integrante e non scindibile dell’organizzazione del servizio“. Con questi emendamenti, portati questo pomeriggio in commissione dall’assessore comunale all’Istruzione Marilena Pillati, la delibera delle polemiche ha ricevuto l’ok in commissione ed è stata licenziata per il sì definitivo in Consiglio comunale. Nonostante la sostanza della norma sia rimasta pressochè identica, dopo l’ok avuto ottenuto ieri dai sindacati il fronte dei critici si è assottigliato, specie nel Pd che si è limitato a proporre un ordine del giorno per garantire il rispetto degli impegni.

NESSUN PASSO INDIETRO DALL’AMMINISTRAZIONE

Marilena Pillati

Il testo proposto dalla presidente della commissione Federica Mazzoni invita infatti la giunta Merola ad “investire annualmente le risorse recuperate sui servizi educativi e scolastici e per ridurre le tariffe dei nidi d’infanzia comunali“. A questo punto, ha detto la vicesindaco Pillati, “è difficile dire che le materne comunali diventeranno scuole d’elite e che sulle famiglie si scaricheranno i costi di gestione”. Da parte dell’amministrazione, sottolinea comunque, “nessun passo indietro, la gratuità già oggi è puramente teorica perchè si paga la refezione scolastica”.

Presentati in pratica gli stessi emendamenti alla premessa della delibera, al regolamento e alla carta dei servizi delle materne comunali, Pillati ha ribadito: “Siamo in grado non solo di ridurre le tariffe dei nidi, ma di rispondere ancora meglio ai bisogni dei bambini di questa città”, in particolare gli alunni disabili. Per il capogruppo Pd Claudio Mazzanti è l’occasione per dichiarare conclusa la partita.


“Ormai- dice- l’orientamento è chiaro, da parte del Pd sono arrivati emendamenti significativi alla delibera. Resta fermo l’impegno del Comune ad investire sulla scuola, ora facciamo bene a chiudere questa fase”. Le opposizioni non danno l’impressione di avere cambiato giudizio. Emily Clancy di Coalzione civica chiede copia dell’accordo coi sindacati firmato ieri, Marco Piazza dei 5 stelle chiede lumi sui conti che non gli tornano e Francesco Sassone di Forza Italia sottolinea: “La sostanza resta la stessa, cambia l’articolo sulla scuola gratuita per tutti e viene introdotta la gratuità della mensa”. In sala c’è anche Bruno Moretto di Scuola e Costituzione che ha lanciato la petizione su Change.org contro la delibera: attualmente viaggia verso le 2.800 adesioni.

UIL DÀ LO STOP: GRATUITÀ MATERNE DA CONFERMARE

Eppure al sindacato i conti non tornano. Oggi pomeriggio c’è stato l’ok in commissione alla delibera sull’introduzione della tariffa di frequenza nelle scuole materne del Comune di Bologna. Gli emendamenti presentati dell’assessore all’Istruzione, Marilena Pillati, hanno confermato la cancellazione dell’articolo sulla scuola “gratuita”, ma evidentemente deve esserci stato un equivoco con Cgil, Cisl e Uil, che ieri hanno firmato un accordo con l’amministrazione sulla delibera dopo una lunga e faticosa trattativa.

“Il verbale sottoscritto in merito alla gratuità della materna non lascia spazio ad ambiguità alcuna: la gratuità va confermata“, afferma ora il segretario bolognese e regionale della Uil, Giuliano Zignani, informato delle correzione licenziate dalla commissione. Visti gli emendamenti appena approvati, “ora l’amministrazione comunale faccia chiarezza”, è il suo invito.

CGIL GELA COMUNE: GRATUITÀ MATERNE DOVEVA RESTARE

Anche la Cgil non ci sta. “Alla luce degli emendamenti apportati alla delibera comunale sulle tariffe per le materne”, scrive il segretario della Camera del lavoro di Bologna, Maurizio Lunghi, in una nota, “ritengo che non ci sia coerenza fra i contenuti di essi e quelli del verbale di incontro firmato ieri, 14 dicembre, con i sindacati”. Verbale che, “senza ombra di dubbio- secondo Lunghi- aveva sancito il mantenimento sostanziale e di fatto della gratuità dell’accesso alle scuole d’infanzia”. A questo punto, conclude Lunghi, “si rende necessario un chiarimento con l’amministrazione comunale”. La stessa richiesta è stata fatta dalla Uil.

di Mirko Billi, giornalista professionista

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