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Coldiretti, a Piazza Navona mercato di Natale con gli agricoltori colpiti dal sisma

I prodotti simbolo della rinascita sono approdati a Roma

Pubblicato:15-12-2016 13:47
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:25

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coldiretti_piazza_navona_3ROMA – Dal Giuggiolone e vino di visciole marchigiani all’antica norcineria umbra, dagli squisiti formaggi e salumi abruzzesi alle golosità di Accumoli. Sono solo alcuni dei prodotti simbolo della rinascita che sono approdati con grande coraggio e dignità a Piazza Navona per il mercato degli agricoltori terremotati organizzato dalla Coldiretti per una intera settimana con l’obiettivo di consentire ai cittadini e agli stranieri in visita a Roma di fare acquisti di eccellenze fortemente legate ai territori feriti e fare un bel gesto di solidarietà per sostenere concretamente la ripresa economica ed occupazionale dei territori colpiti dal sisma. Dietro ogni prodotto salvato dal terremoto c’è una storia di sofferenza ma anche di voglia di ricominciare. Silvano Buccolini di Macerata che produce il famoso brodo di giuggiole, vino di visciole e confetture di frutti antichi nonostante il laboratorio antisismico ha subito diversi danni.

Il laboratorio più vecchio adiacente ha subito danni al tetto, la casa ha praticamente la soffitta inagibile e il tetto pericolante oltretutto il calo delle vendite e degli incassi nella zona è evidente perché tutti i clienti di enoteche e gastronomie che anche loro servivano quotidianamente non fanno più ordini perché lamentano la mancanza di consumatori e turisti. Rinaldo D’Alessio storico produttore abruzzese di salumi tipici come le famose mortadelle di Campotosto meglio conosciute come coglioni di mulo e del Pecorino Amatriciano ha subito diversi danni alle stalle, ma continua a prodigarsi per i suoi amati luoghi ritirando la maggior parte del latte ovino degli allevamenti colpiti dal sisma per continuare la produzione del noto formaggio, fungendo così da polmone produttivo per garantire la continuità delle attività.

Rita Santi di Accumoli ha visto letteralmente crollare il laboratorio di trasformazione e il forno in cui cuoceva le sue golosità il giorno stesso del sisma. Pur di continuare a produrre i suoi biscotti si è messa con grande determinazione in cerca di un altro forno, trovandolo e riuscendo a far ripartire l’attività e a far felice tutti i suoi affezionati clienti che senza le sue golosità acquistate per tradizione sotto le feste di Natale si sarebbero sentiti persi. E infine Enrico Foglietti e la moglie Cristina che a Norcia producono succhi e marmellate biologiche hanno rimesso in piedi la loro azienda che avevano visto crollare sotto i propri occhi.


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Il sisma aveva fortemente danneggiato il laboratorio di trasformazione, con la perdita di metà delle produzioni, e lesionato gravemente la loro casa, rendendola inagibile tanto da costringerli ad andare a vivere in roulotte e tenda. Enrico e Cristina però non hanno mollato neanche per un secondo e, seppur con grande difficoltà, sono riusciti a risollevarsi. Si tratta di storie di vita vera, di sogni e di rinunce investite in aziende crollate sotto le macerie del terremoto, ma che pian piano si stanno rialzando combattendo anche contro i danni indiretti causati dal sisma ossia il crollo delle vendite per la “fuga” dalle zone terremotate dei turisti e cittadini che abitualmente frequentavano quei meravigliosi territori.

 

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