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Toscana, In tre anni 400 detenuti iscritti all’università. Giani rinnova intesa

In 15 sono riusciti anche a laurearsi. A renderlo possibile il polo universitario penitenziario nato agli inizi del 2000

Pubblicato:15-11-2022 17:05
Ultimo aggiornamento:15-11-2022 17:05

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FIRENZE – Negli ultimi tre anni ben 400 fra detenuti e condannati che scontano le loro pene con misure alternative al carcere si sono iscritti all’università. I percorsi di studio più gettonati sono stati Scienze politiche e le facoltà umanistiche. In 15 sono riusciti a laurearsi. La formula che ha reso loro possibile l’accesso all’istruzione terziaria è il polo universitario penitenziario della Toscana, istituzione nata nel 2000 e cresciuta negli anni successivi grazie alla collaborazione fra gli atenei di Firenze, Pisa, Siena, università per stranieri, Regione Toscana e provveditorato dell’amministrazione penitenziaria. Uno strumento che adesso prende ulteriore vigore. Merito del nuovo accordo di collaborazione triennale, firmato oggi dalle parti coinvolte a palazzo Strozzi Sacrati. Fra le novità salienti, nell’intesa compare l’impegno condiviso a promuovere sale studio e luoghi funzionali ai colloqui con gli studenti negli istituti e a creare un polo bibliotecario universitario, che valorizzi le esperienze acquisite al fine di agevolare la lettura in carcere. Complessivamente, in Toscana, sono 3.000 i detenuti in cella e 7.000 destinatari di misure d’esecuzione esterna.

IL GOVERNATORE: “ACCORDO RIPRENDE IN PIENO SPIRITO DELLA COSTITUZIONE”

“La firma di oggi- commenta il governatore della Toscana, Eugenio Gianidà sostanza a un diritto fondamentale, il diritto allo studio, consentendo di poter raggiungere il diploma di laurea anche se si è detenuti. È quindi un accordo che riprende in pieno lo spirito della Costituzione italiana. Inoltre questa firma esprime una volta di più la capacità di collaborazione fra la Regione, le università e l’amministrazione carceraria: istituzioni diverse che, con il polo penitenziario, diventano un soggetto unitario”. 


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