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“Sbloccate le comunità energetiche”. Legambiente manifesta al ministero e Pichetto risponde

Su 100 comunità energetiche mappate fino a giugno 2022 su comunirinnovabili.it, appena 16 sono riuscite ad arrivare a completare l’iter di attivazione e di queste solo 3 hanno ricevuto i primi incentivi statali

Pubblicato:15-11-2022 16:01
Ultimo aggiornamento:15-11-2022 16:14
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ROMA – In Italia le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) non trovano terreno fertile, sotto scacco di ritardi burocratici e mancanza delle regole attuative. Su 100 comunità energetiche mappate fino a giugno 2022 su comunirinnovabili.it, appena 16 sono riuscite ad arrivare a completare l’iter di attivazione e di queste solo 3 hanno ricevuto i primi incentivi statali. Nonostante queste siano, a tutti gli effetti, uno strumento efficace e una soluzione utile e concreta per contrastare il caro bollette, l’emergenza climatica e la povertà energetica.

Per questo Legambiente, insieme alla Rete delle Comunità Energetiche Solidali, Kyoto Club, Free, Next, comuni, associazioni, imprese e enti aderenti è scesa in piazza a Roma, nei pressi del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), per chiedere al nuovo Governo e Parlamento non solo di accelerare la conclusione dell’iter necessario per permettere in Italia lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili ma anche di adoperarsi per superare tutte le difficoltà tecniche e burocratiche che impediscono lo sviluppo del vero potenziale ambientale, economico e sociale, oltre a quello strutturale per la rete elettrica in termini di alleggerimento.

“Si cambi rotta subito superando gli inaccettabili ritardi e ostacoli che tengono in ostaggio le comunità energetiche rinnovabili – ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – Non possiamo permetterci di sottovalutare quest’importante opportunità per il nostro Paese, non solo per contrastare il caro energia, ma anche per abbandonare le fonti fossili e portare avanti la lotta alla crisi climatica, con la realizzazione di tanti impianti di taglia industriale e la diffusione territoriale delle comunità energetiche.


Senza considerare poi, l’importante ruolo di riscatto che le CER possono giocare in aree con maggiori criticità sociali ed economiche, come le periferie e le aree colpite da terremoti e da eventi estremi. Il nuovo Governo acceleri subito sullo sblocco dei progetti ancora fermi al palo e sulla pubblicazione degli strumenti necessari per dare risposte alle numerose CER ancora in attesa. È inaccettabile la mancanza dei Decreti Attuativi, in particolare quello sugli incentivi da parte del MASE, il ritardo di ARERA sull’emanazione delle regole attuative di sua competenza, le difficoltà nel ricevere dai distributori locali le informazioni necessarie a identificare l’ambito di sviluppo delle CER, i ritardi del GSE nell’iter di registrazione presso il proprio portale e nell’elargizione degli incentivi, i preventivi onerosi per gli allacci alla rete. L’Italia non perda questa fondamentale partita, che coinvolge periferie, piccoli comuni, aree del centro Italia ferite dal sisma, il terzo settore e che ha mosso finanziamenti importanti. Ogni giorno di ritardo è solo uno spreco di tempo e di energia. Le famiglie, le imprese e il Pianeta non possono più attendere”.

LA RISPOSTA DEL MINISTRO PICHETTO: A BREVE CONSULTAZIONE SU DECRETO

“Prendo atto delle sollecitazioni di Legambiente sulla necessità di un rapido avvio del nuovo decreto per incentivare le comunità energetiche rinnovabili- dichiara in una nota il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto- È un tema su cui stiamo lavorando, anche con il dovuto confronto con la Commissione Ue, nell’ambito dell’inquadramento nel regime di aiuti di stato. Il decreto è pronto, a valle del coordinamento con ARERA, e al mio rientro dalla cop27 di Sharm avrò modo di avviare la consultazione pubblica per condividerne i contenuti con tutti gli attori e gli stakeholder di riferimento e acquisire in modo trasparente le proposte. Avvierò al contempo un dialogo costruttivo con gli altri soggetti istituzionali – in particolare con il ministro Fitto e le Regioni – per assicurare la migliore attuazione delle misure incentivanti anche a valere su Pnrr. Crediamo fortemente nelle comunità energetiche rinnovabili: sono il segnale di una auto-organizzazione economica ed ecologica sul territorio e costituiscono un forte sviluppo per la diffusione delle energie rinnovabili. E’ una nostra priorità, lo e’ sempre stata, soprattutto in questo momento emergenziale in cui stiamo vivendo un problema con il caro energia”.

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