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La sinistra scippa il Marò alla Meloni: “Latorre vittima come Stefano Cucchi”

Dopo l'assoluzione dall'accusa di aver ucciso due pescatori indiani, Massimiliano Latorre fa causa allo Stato: "Mi sono sentito abbandonato"

Pubblicato:15-11-2022 16:01
Ultimo aggiornamento:15-11-2022 20:19

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ROMA – “E allora i marò?”. La domanda simbolo della battaglia condotta a destra in difesa delle divise, cambia bandiera. Dopo l’assoluzione dall’accusa di aver ucciso nel 2012 due pescatori indiani, Massimiliano Latorre sbarca a sinistra e fa causa allo Stato, reo di non averlo difeso durante la vicenda processuale, danneggiando la sua carriera, la sua sfera privata e la sua libertà.

A difenderlo sarà il legale di Ilaria Cucchi, Fabio Anselmo, a sostenerlo il partito Sinistra Italiana, ad accompagnarlo in questo cammino a sinistra Mario Capanna, ex leader dei movimenti studenteschi. Insomma dall’essere una statuina del personale presepe di Giorgia Meloni – alcuni ricorderanno l’iniziativa natalizia dell’attuale premier – il destino ha portato il marò ad essere compagno di viaggio di uno degli esponenti della sinistra più radicale.

Giorgia Meloni con la statuina dei marò nel 2015

Latorre ha presentato oggi alla Camera il libro ‘Il sequestro del marò’ scritto in collaborazione con Capanna, in una coppia inedita. Tra Capanna e Latorre è nata, infatti, una sinergia professionale e umana che entrambi rivendicano orgogliosamente. “Nei giorni trascorsi insieme – scrive il militare nel suo libro – sembravamo fratelli”. Anche se, giurano i due, in questi casi, non esistono bandierine né fazioni: “Il rispetto dei diritti umani coinvolge tutti“.


LE ACCUSE DI LATORRE ALLO STATO ITALIANO

Latorre accusa le istituzioni di averlo lasciato solo e per questo chiede allo Stato un risarcimento. Fabio Anselmo, legale di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano e ora parlamentare dell’alleanza Verdi-Sinistra, ritiene che abbia ragioni da vendere. Anche se Stefano Cucchi fu vittima della violenza di uomini in divisa. “Quando combattevamo per Stefano – ha ricordato l’avvocato guardando Cucchi che è anche sua compagna nella vita – qualcuno ci rispondeva con la vicenda dei marò. ‘E allora i maro’?’, dicevano. Oggi possiamo dire che le due questioni viaggiano insieme“.

“UNA VIOLENZA LUNGA DIECI ANNI”

Secondo il legale a unirle è “l’evidente violazione dei diritti umani”. Nel caso di Latorre, “perpetrata per lunghi dieci anni”. “Questa vicenda avrebbe ucciso anche un elefante – ha detto Capanna – invece Massimiliano ne è uscito integro. Colpito e ferito, soprattutto dalle istituzioni, ma integro”.

Era arrivato il momento di raccontare ciò che è accaduto“, ha aggiunto Latorre, parlando del suo libro. “Se mi sono sentito abbandonato dalle istituzioni? Sì”.

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