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Aggressione e minacce di morte a infermiera, il primario del Ps del Santobono: “Atti senza giustificazione”

Lo spiega alla Dire Enzo Tipo che chiarisce: "Rispettato precisamente un nostro protocollo interno per il trattamento del dolore"

Pubblicato:15-11-2022 15:11
Ultimo aggiornamento:15-11-2022 15:11

pomigliano
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NAPOLI – “Quella di stanotte è stata l’ennesima aggressione ai danni di medici e operatori sanitari che si occupano di emergenza. Sono atti che non hanno giustificazione. Non è giusto che un operatore sanitario che esce di casa per andare a lavoro debba essere in pericolo, anche di vita, perché sottoposto a una vile aggressione. Parliamo di un personale che si dedica con passione alla propria attività, che è difficile di per sé, e che da molta importanza alla propria formazione. L’infermiera ha rispettato precisamente un nostro protocollo interno per il trattamento del dolore“. Lo spiega alla Dire Enzo Tipo, primario del Pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli, in merito a quanto accaduto stanotte nella struttura vomerese con l’aggressione ad un’infermiera, minacciata anche di morte, da parte dei genitori di un dodicenne.

“Il pretesto – risponde Tipo – è stato quello di lamentare una somministrazione di un farmaco che non era stato richiesto, la verità è che rifiutavano i tempi di attesa in ospedale. I genitori si sono alimentati a vicenda e hanno fatto a gara a chi era più aggressivo. La polizia è intervenuta con 3-4 pattuglie per sedare la situazione. Stiamo valutando con i legali dell’azienda se ci sono gli estremi per sporgere una denuncia per interruzioni di pubblico servizio e l’infermiera sta valutando se sporgere privatamente querela”.

Intanto la polizia intervenuta sul posto ha identificato i coniugi autori dell’aggressione: si tratta di un 41enne e di una 43enne napoletani con precedenti di polizia che sono stati denunciati per interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità. I poliziotti, una volta entrati nella struttura vomerese, hanno raggiunto l’uomo nel box di Pediatria, ma in quel momento la donna ha scavalcato la finestra della sala d’attesa e ha dato in escandescenza, minacciando il personale sanitario e tentando di afferrare un estintore per lanciarlo al loro indirizzo fino a quando è stata fermata da un addetto alle pulizie.


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