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Pediatra: “Aiutare la generazione Covid a ristabilire il proprio benessere”

Lettera del presidente Sima Armando Grossi

Pubblicato:15-11-2022 11:42
Ultimo aggiornamento:15-11-2022 11:43
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ROMA – “È decorso un anno da che ho l’onore di essere presidente della Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza, SIMA. Un anno difficile, in cui l’Italia e il mondo hanno affrontato il graduale ritorno alla normalità dopo la devastante pandemia, che ancora condiziona il pianeta con il bollettino di migliaia di decessi al giorno e una circolazione del virus sempre sostenuta, sebbene non causi più il catastrofico sovraffollamento dei reparti ospedalieri della variante di Wuhan.

Resta però l’impatto di questi anni sui giovani per le conseguenze dello stravolgimento delle loro attività e abitudini, che ha acuito fragilità e diseguaglianze sociali, esasperato dinamiche familiari conflittuali o a rischio, ridotto inclusività scolastica e accesso allo studio, amplificato fenomeni di sedentarietà, alimentazione scorretta, abuso di tecnologia, penalizzato i livelli di assistenza sanitaria, compromesso la salute mentale e accresciuto i comportamenti a rischio (come violenza, abuso di sostanze, ludopatia, cyberbullismo)”. Lo dichiara il presidente SIMA Armando Grossi.

“Di fronte all’emergenza Covid- continua Grossi- SIMA ha intrapreso una serie di studi finalizzati a evidenziare le conseguenze della pandemia sulla salute degli adolescenti, per programmare gli opportuni interventi in grado di correggere gli squilibri provocati. La grande sfida per noi che ci occupiamo di adolescenti è ora aiutare la generazione del Covid a ristabilire il proprio benessere fisico e psicologico, nonché il recupero delle prestazioni per i malati cronici dopo il collasso del sistema sanitario che ha caratterizzato i primi anni di pandemia”.


“Quello dei malati cronici- prosegue- è un tema particolarmente caro a noi adolescentologi, che ci occupiamo di una popolazione ‘in transito’ dall’età infantile a quella adulta: prestiamo una particolare attenzione a chi, affetto da una malattia cronica a insorgenza pediatrica, debba fare riferimento ai servizi dell’età adulta. Per esempio, pazienti con cardiopatie congenite severe operate o patologie oncologiche curate ma che necessitano di una sorveglianza costante per tutta la vita per gli eventuali esiti ‘long term’ delle terapie pregresse. Nostro compito, per assicurare a questi pazienti un’ottimale qualità di assistenza e di vita, è mettere a confronto l’universo della Medicina dell’adulto con quella dell’età evolutiva, creando percorsi di diagnosi e cura condivisi, anche grazie all’individuazione di un ‘case manager’ dell’adulto che si interfacci con quello delle cure pediatriche”.

“Il lavoro della Società in questo primo anno di rinnovo delle cariche dirigenziali è stato come sempre intenso- spiega Grossi- abbiamo varato due nuovi numeri della nostra Rivista ufficiale, la RIMA, unica rivista dedicata esclusivamente all’adolescenza in Europa, con contributi sempre originali e interessanti; abbiamo patrocinato il progetto ‘Maschere’, una canzone e un video per parlare del disagio degli adolescenti in pandemia attraverso linguaggi universali come la musica e i versi dell’autore Franco Pistono e le immagini della regista Caterina Nonne; abbiamo iniziato un percorso nelle scuole col progetto ‘L’avventura di crescere’, in cui i nostri esperti hanno tenuto delle lezioni on line a un gruppo di studenti di un Liceo scientifico sui temi della salute adolescenziale, che poi hanno lavorato sul materiale fornito e restituito gli argomenti appresi alla platea dei loro coetanei, in un’ottica di ‘peer education'”.

“Attualmente- sottolinea Grossi- la SIMA ha attivato un importante e ambizioso progetto- spiega il primo Master di secondo livello in Italia in Medicina dell’adolescenza, a cura del Dipartimento di Medicina Clinica e Sanità Pubblica, Scienza della Vita e dell’Ambiente dell’Università de L’Aquila, coordinato dal prof. Giovanni Farello. La necessità del Master nasce dalla constatazione che manca, in Italia, una formazione adolescentologica specifica sia del Pediatra che del Medico dell’adulto, il che rende difficile intercettare, valutare ed eventualmente correggere le principali alterazioni fisiche, psichiche e comportamentali proprie dell’adolescente.

Anche in virtù della crescente numerosità, grazie ai progressi medici, di soggetti con condizioni cliniche ad insorgenza pediatrica che perdurano nelle successive età della vita configurandosi, come accennavo prima, quali vere e proprie malattie croniche, diventa sempre più necessario elaborare un ‘know-how’ di raccordo tra le figure professionali dedicate all’età evolutiva e quelle orientate alla gestione di patologie croniche proprie dell’età adulta, da eventualmente sensibilizzare e allertare per una piena consapevolezza di ‘nuove cronicità’ cui approcciarsi”.

“Abbiamo pertanto pensato a un percorso di formazione adolescentologica in diversi ambiti specialistici che potrebbe colmare tale ‘gap’- spiega Grossi- ampliando e sistematizzando al meglio un ‘passaggio gestionale’ della salute dall’età pediatrica a quella adulta. L’obiettivo è la creazione di una ‘figura terza’ tra il Pediatra e il Medico dell’adulto che si occupi delle problematiche adolescenziali e del giovane adulto (per gli anglosassoni accomunati nell’acronimo ‘AYA, Adolescent and Young Adult’), così diverse da quelle del bambino piccolo e dell’anziano. Tra gli altri obiettivi cui il Direttivo sta lavorando, un Corso di formazione nazionale, dedicato agli specializzandi, che si terrà al Meyer di Firenze a inizio del 2023 con la collaborazione del prof. Stefano Stagi, e la ideazione di una innovativa Carta dei Diritti dell’Adolescente”.

“Carissimi soci, concludo nel dirvi che sebbene, come sempre, noi del Direttivo lavoriamo con impegno e passione per approfondire tutti gli aspetti della cura degli adolescenti, la vera forza della Società restate voi, che con la vostra competenza, professionalità, esperienza potete garantirne la progressiva crescita scientifica e culturale, tra tradizione e innovazione. Per far questo, la Società ha un vitale bisogno della vostra attiva partecipazione.

Abbiamo bisogno che vi iscriviate alla SIMA o ne rinnoviate l’iscrizione secondo le indicazioni che trovate sul sito http://www.medicinadelladolescenza.com/quota-discrizione- sima-07.sima. Inoltre, è vitale che interveniate ai nostri eventi formativi, ci seguiate sulle nostre pagine web e social, comunichiate con noi su casi clinici, proposte, dubbi, osservazioni, spunti di riflessione e approfondimento. Perché una Società scientifica è fatta di soci che, come voi, amano la scienza e i loro pazienti”, conclude il presidente SIMA Armando Grossi.

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