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Roma, occupati i licei Tasso e Montessori: “Si torni a parlare di istruzione”

Nella scuola di via Sicilia incontri con Enrico Mentana sul giornalismo e con Antigone sulle carceri. In mattinata occupato anche l'istituto Pisano di Guidonia

Pubblicato:15-11-2022 11:22
Ultimo aggiornamento:15-11-2022 19:08

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ROMA – Roma si sveglia con altri due licei occupati. Dopo l’artistico ‘Enzo Rossi‘ e il classico ‘Mamiani’, ieri sera sono stati occupati anche i licei ‘Montessori’ e ‘Tasso’, nel quartiere pinciano. Gli studenti e le studentesse del Montessori hanno occupato il loro istituto nel tardo pomeriggio di ieri, un gesto definito come “l’unica possibilità di incidere nel dibattito pubblico, di fronte a una struttura scolastica che non tiene conto delle diverse singolarità, di fronte a un ministero che considera la scuola solamente attraverso il rendimento pensando sia possibile parlare di merito”, scrivono in un comunicato.

“Vogliamo che si torni a parlare di scuola non con l’occhiale dell’aziendalizzazione ma con la lente che mette in luce i problemi e le contraddizioni, a partire dai problemi strutturali della scuola, la questione edilizia apparentemente insanabile e il conseguente sovraffollamento delle classi- si legge ancora nella nota degli studenti- La didattica poi ha assunto e fatto propria la frontalità che ha acquisito durante il Covid, con un’educazione civica mai applicata come si dovrebbe; delle valutazioni numeriche e un esame di stato che non tengono conto delle disparità sociali e del percorso personale di ognuno”.
Gli studenti contestano anche una “concezione aziendalista e meritocratica della scuola” e la politica del nuovo governo, “che non pone soluzioni per la crisi climatica ma interpreta come fatalità i continui disastri idrogeologici” e come “devianza ciò che è legato alla sfera della salute mentale”.

Merito, elite e istruzione sono temi che ritornano anche nel comunicato del liceo classico ‘Tasso’, pubblicato questa mattina sulla pagina Instagram del collettivo. “L’aura di fascino che circonda la nostra scuola è dovuta alla fama di liceo duro e faticoso. La mole di compiti schiaccia ed eleva al tempo stesso gli studenti, che orgogliosi di questo studio si percepiscono superiori ai ragazzi degli altri istituti”. I giovani parlano quindi di “un clima di tensione che pervade le aule“, e si rivolgono direttamente al dirigente scolastico e ai docenti invitando a coltivare “un rapporto di cooperazione all’interno delle classi”. Il quadro descritto dagli studenti del Tasso è quello di una scuola in cui vige una rigida “gerarchia didattica” che crea “conflitto continuo”.


AL TASSO OCCUPATO ANCHE GIORNALISTI E PARLAMENTARI

Davanti al ‘Tasso’ sventolano le bandiere dell’occupazione. All’esterno del portone sono affisse due lettere, una con le motivazioni della protesta, l’altra rivolta al dirigente scolastico e ai docenti della scuola. “Scuola. spazi. socialità. Ci prendiamo tutto”, recita lo striscione steso sulla facciata dell’istituto. L’azione di protesta è iniziata ieri sera, e oggi continua, anche se con il dirigente scolastico Paolo Pedullà non c’è stato ancora un confronto. Avverrà giovedì, nel corso di un consiglio di istituto straordinario che si svolgerà all’interno dell’Istituto Regina Elena. Un’apertura, da parte della dirigenza, che in un primo momento aveva messo gli studenti di fronte alle loro responsabilità e chiuso i canali di comunicazione.

Oggi i corsi organizzati dagli studenti si sono svolti con regolarità all’interno della scuola di via Sicilia. Si è parlato di carceri con Antigone e giornalismo con Enrico Mentana e Francesco Bei. Domani sono attesi gli scrittori Christian Raimo e Michela Murgia, il giornalista Lucio Caracciolo e i parlamentari Ilaria Cucchi, Aboubakar Soumahoro e Alessandro Zan.

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Nel pomeriggio di oggi era prevista una mobilitazione con i collettivi degli altri licei romani, poi rientrata. Gli studenti chiedevano i rinforzi in vista di una possibile interruzione della protesta, iniziata con appena 100 studenti. Ma durante la giornata, i circa 300 studenti all’interno della scuola hanno assicurato una buona partecipazione, raccontano gli alunni. L’intenzione è rimanere nella scuola occupata fino a lunedì.

Adriano Tullio, rappresentante di istituto, sottolinea la necessità di cambiare un modello di istruzione “legato solo alle nozioni”. “Lo scorso anno le stesse osservazioni erano state portate avanti da uno studente, che aveva pubblicato una lettera su L’Espresso, ma “il dirigente non ha preso in considerazione il contenuto di quella lettera. Le nostre idee non sono state accolte. Dopo il Covid abbiamo capito quanto sia importante la libertà, vogliamo riprenderci la nostra libertà di esprimerci, riunirci, aggregarci – conclude – Vogliamo valutazioni diverse, che considerino lo studente nella sua complessità”.

“Non abbiamo occupato la nostra scuola per semplice volontà di trasgressione ma con l’idea di trasformarla, anche se per pochi giorni, in un luogo formativo al quale tutti noi studenti sentiamo di appartenere“, dicono i giovani in una nota inviata nel pomeriggio.

OCCUPATO ANCHE L’ISTITUTO PISANO DI GUIDONIA

In mattinata è stato occupato anche l’istituto Pisano di Guidonia. Ad annunciarlo, i giovani del movimento Osa, sulla loro pagina Instagram. “Gli studenti hanno risposto all’appello dell’Enzo Rossi- scrivono- le scuole e le periferie di Roma unite contro lo stato di abbandono dei loro istituti e la mancanza di risposte da parte delle istituzioni. Nessuno ci rappresenta. Come studenti e giovani senza prospettive sentiamo forte l’esigenza di costruire l’Alternativa a partire dalle lotte, o nessuno lo farà per noi”. Nel comunicato, i giovani parlano di “edilizia fatiscente, topi nella scuola, incertezza e precarietà per il futuro. Anni di disinvestimento nella scuola e politiche di aziendalizzazione del mondo della formazione ci hanno consegnato degni istituti che cadono a pezzi e che percepiamo come gabbie di fronte a una totale incertezza per il nostro futuro lavorativo”.

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