NEWS:

Report del Consiglio Grande e Generale di San Marino del 14 novembre

Di seguito un estratto della prima parte degli interventi odierni

Pubblicato:14-11-2022 10:26
Ultimo aggiornamento:15-11-2022 10:27

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

Lo “strappo” delle consigliere Sandra Giardi e Grazia Zafferani del Gruppo misto arriva in apertura dei lavori del Consiglio Grande e Generale. In comma comunicazioni infatti annunciano l’uscita dalla maggioranza, pur restando nel Gruppo misto. A monte della decisione, le modalità con cui “scelte importanti” sono portate avanti da un congresso di Stato “sempre scollegato dal Consiglio grande e generale”, manda a dire Giardi. “Ho compiuto una scelta difficile già lo scorso anno- prosegue facendo trasparire forte emozione nelle parole- e ho dovuto ricredermi su scelte in cui credevo fortemente, soprattutto su certe persone, e questo è l’aspetto più doloroso. Ho lasciato il gruppo che ho contribuito a far crescere e ora anche una maggioranza di cui non condivido più le modalità di gestione del suddetto progetto politico”. Così per Zafferani “questa legislatura è stata un viaggio in mezzo la tormenta- spiega- senza punti di riferimento, e in questo percorso ho perso i miei compagni di viaggio politico e ci sono stati momenti di grande tensione e disorientamento”. Punta quindi il dito contro la mancanza di condivisione delle scelte politiche tra segretari di Stato e maggioranza che “è stata una costante”.

La stessa Zafferani critica in apertura del suo intervento il voto contrario dato all’Onu dalla Repubblica di San Marino alla risoluzione della Federazione Russia contro la “glorificazione del nazismo” , posizione che “conferma- sottolinea- come la politica estera sammarinese abbia iniziato un percorso nuovo, indirizzato a sostegno delle politiche economiche neoliberali occidentali, abbandonando un percorso longevo di neutralità”. L’intervento chiama in causa direttamente il Sds per gli Affari Esteri Luca Beccari: alla Risoluzione della Federazione Russa “hanno dato voto contrario anche quei Paesi da sempre schierati contro il nazismo- chiarisce- perché in questo momento è stata proposta proprio da un Paese che sta portando avanti una politica di aggressione nei confronti di un altro Stato, basata sull’esigenza della lotta al nazismo presente proprio in quello Stato, ed evidentemente è stata considerata strumentale”.

Altri temi affrontati nel corso del dibattito in comma Comunicazioni sono state la questione della sicurezza in territorio a seguito dei recenti furti avvenuti nelle abitazioni, i problemi all’Iss denunciati sui quotidiani da un paziente oncologico sammarinese, il carobollette e la prospettiva di una maggiore autonomia energetica, lo sciopero unitario previsto per domani. Infine, Libera ha presentato un Odg in tema di raccolta di rifiuti, per impegnare, tra l’altro, il governo ad “attuare strategie ed azioni volte ad estendere sempre più il sistema di raccolta porta a porta su tutto il territorio sammarinese”.


I lavori consiliari riprenderanno domani mattina, come previsto dall’Ordine del giorno, dal comma 6, relativo al Progetto di legge in 2^ lettura “Riforma del Sistema Previdenziale” (presentato dalla Segreteria di Stato per la Sanità e la Sicurezza Sociale, la Previdenza).

Di seguito un estratto della prima parte degli interventi odierni.

Comma 1. Comunicazioni

Michele Muratori, Libera
Dal mio partito avevamo lanciato una sfida qualche settimana fa, di trovare almeno un argomento, una tematica che era stata ignorata in questi tre anni di legislatura in questo paese. Un esempio a riguardo sono le telecomunicazioni. La situazione a San Marino è da terzo mondo, ho dovuto prestare hotspot io stesso a dei turisti. Non riuscire a fare una telefonata non è da Paese civile e sono tre anni che non si è fatto nulla, se non bocciare tutto quanto fatto nella precedente legislatura, se non lasciare a marcire materiali nei capannoni, solo perché sono ‘cinesi’.
Altro esempio sono i rifiuti e la raccolta porta-a-porta: l’ampliamento a macchia leopardo in territorio sammarinese lo abbiamo sempre criticato e lo critichiamo. Si è bloccato l’iter di sviluppo del porta-a- porta su tutto il territorio, si avrà un paese diviso in zone, con servizi diversi. Altro argomento critico è la sicurezza: sono arrivate tante segnalazioni di casseforti smurate da parte di cittadini. E’ una situazione che sta preoccupando la cittadinanza. Non accusiamo nessuno, ma dobbiamo mettere nelle condizioni le nostre forze dell’ordine che fino adesso hanno fatto un buon lavoro, ma di poter lavorare ancora meglio. La gente si sta preoccupando, forse è meglio prevenire degenerazioni di ‘autodifesa’ e tranquillizzare la cittadinanza, invece nessuna parola è stata spesa dal governo su questo tema specifico. Come Libera presenteremo un Odg sui rifiuti.

Il Consiglio Grande e Generale

Considerate le criticità emerse nella gestione dei rifiuti e sul rallentamento che ha subito il progetto di implementazione della raccolta differenziata attraverso il metodo del”porta a porta”; Considerati gli impegni presi, verbalmente, dal Segretario al Territorio Canti in merito alla riduzione importante nella produzione di rifiuti perseguendo gli obbiettivi dell’ Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite;
Considerato l’importanza di addivenire, sempre più rapidamente, ad un sistema di calcolo della tariffa dei rifiuti con la cosiddetta “tariffa puntuale”, legandola alla reale produzione di rifiuti di ogni singola utenza e delle famiglie, mentre oggi è tarata in base al consumo di energia elettrica dell’abitazione;

Impegna il Congresso di Stato a:
attuare strategie ed azioni volte ad estendere sempre più il sistema di raccolta porta a porta su tutto il territorio sammarinese; disporre i necessari interventi normativi e per quanto di competenza con l’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi e l’Autorità di Regolazione per i Servizi Pubblici e l’Energia affinché sia stabilita una specifica tariffa per il servizio di raccolta dei Rifiuti Solidi Urbani (RSU) per l’utenza civile, entro la fine dell’anno 2022, che sia in grado di premiare chi differenzia maggiormente; attivarsi affinché sia svolta una valutazione sulla organizzazione e costo del Servizio Igiene Urbana, anche rispetto alle esternalizzazioni e alle potenzialità di valorizzazione, recupero dei rifiuti considerando il ruolo centrale dell’ Azienda in ogni processo; attivare un programma all’interno dell’’Amministrazione per perseguire la strategia della plastica zero nella Repubblica di San Marino, come da impegni normativi già presi dalla Segreteria al Territorio. Il Consiglio Grande e Generale Dispone che entro la fine dell’anno si svolga presso la Commissione Finanze una audizione dei vertici dell’ AASS per relazionare sulle attività dell’Azienda e in particolare sulla gestione dei rifiuti, insieme alle Segreterie competenti in materia, Segreteria al Territorio e con delega all’ AASS.

Matteo Ciacci, Libera
Delle riflessioni dovremmo farle, in vista di quello che ci aspetta nei prossimi giorni e della riforma pensionistica in esame. Noi non possiamo essere morbidi rispetto l’azione che sta intraprendendo questo governo, che noi riteniamo completamente distante dalla realtà quotidiana e dai problemi di tutti i giorni dei nostri cittadini. In questi minuti depositeremo una richiesta di una Commissione urgente per poter audire il comitato esecutivo dell’Iss, insieme a Rf e al consigliere del gruppo misto Grazia Zafferani, per concentrarci sui problemi della sanità che sono sulla bocca di tutti i cittadini. Noi dall’Iss ravvisiamo spese poco allineate al periodo storico, consulenze e prestazioni che non comprendiamo e non vi è, a fronte di queste spese, un servizio adeguato, con le liste di attesa in continuo aumento. Quindi il caro bollette, dopo gli annunci di aumenti e il dietrofront del Segretario e una comunicazione data non chiara. E sul tema della prospettiva energetica occorre una riflessione subito, non c’è più tempo. E mi fa piacere leggere oggi il comunicato dei socialisti e democratici che va proprio in questo senso. E’ una riflessione che dobbiamo compiere su cosa possiamo fare ed è ora di essere concreti, basta chiacchiere. E lo dirà in piazza domani proprio la cittadinanza, che darà una lezione di responsabilità all’Esecutivo, chiamato a dare soluzioni pratiche. E se fossero presentate soluzioni di prospettiva, Libera c’è.

Sandra Giardi, Gruppo Misto
Io e il consigliere Grazia Zafferani abbiamo consegnato all’aula una comunicazione in cui annunciamo di lasciare il gruppo di maggioranza. Rimarremo nel gruppo misto, ma come consiglieri di opposizione. Per me la politica ha sempre avuto un’accezione positiva, in Aula siamo chiamati a prendere decisioni che in questo momento non sono popolari, ma sono anche conseguenze di un passato politico che non mi appartiene. Prendere posizioni significa che sui grandi temi delle riforme devono comunque essere cercati equilibri tra le parti, tra opposizione e maggioranza. Le scelte importanti devono infatti essere sostenute dalla società civile e ciò non può avvenire se i primi ad essere disgiunti siamo noi, qui in Aula. Il congresso di Stato risulta sempre scollegato dal Consiglio grande e generale, e non solo questo congresso di Stato. É proprio questo il motivo perché nel 2012 è nato un movimento che vedeva un governo a ‘compartimenti stagni’ e scollegato dalla società civile.

Ho compiuto una scelta difficile già lo scorso anno e ho dovuto ricredermi su scelte in cui credevo fortemente e soprattutto su certe persone, e questo è l’aspetto più doloroso. Ho lasciato il gruppo che ho contribuito a far crescere e ora anche una maggioranza di cui non condivido più le modalità di gestione del suddetto progetto politico. Credo sia necessario ripartire da capo per l’Aula, decidere per gli altri ha un peso che non può essere reso più leggero, significa costruire un nuovo modello di società, i diritti acquisiti sono tali solo se possiamo permetterceli ancora. Impoverire il paese per mantenerli, non li rende più tali . C’è chi pensa dove collocarsi in futuro, in un nuovo panorama politico, e chi invece vuole dare un futuro al paese, sono cose diverse.

Grazia Zafferani. Gruppo misto
Oggi avrei voluto parlare della posizione assunta da San Marino sulla risoluzione della Russa contro il Nazifascismo, del suo voto contrario, una scelta che non condivido e che conferma come la politica estera sammarinese abbia iniziato un percorso nuovo, indirizzato a sostegno delle politiche economiche neoliberali occidentali, abbandonando un percorso longevo di neutralità, che ha consentito di attirare attenzioni, benefici e rispetto da tutti gli Stati mondiali. Ma oggi non potrò approfondire maggiormente perché, come preannunciato poche settimane fa in quest’Aula, durante un mio intervento, confermo la mia volontà di uscire dalla maggioranza, e con grande rammarico, perché avevo creduto in un progetto da tempo purtroppo disatteso. E confermo che la mia permanenza in maggioranza è arrivata al capolinea.
Il Paese ha necessità urgente di avere un governo non solo solido nei numeri, ma anche solidale, efficiente, coeso e leale nei confronti degli elettori e dei colleghi consiglieri, un governo in grado di realizzare un programma elettorale con celerità e con visione di futuro. E’ ovvio che il programma di governo di inizio legislatura non regge più perché pensato prima del debito estero, dell’emergenza sanitaria e prima della guerra russo-ucraina e delle conseguenze che stanno portato a cittadini e imprese come il caro bollette. E quindi la necessità di riscrivere e reindirizzare una politica estera è urgentissima, soprattutto rispetto ai negoziati e accordi Ue e capire se vogliamo aderire a ‘questa’ Ue o all’ideale statuario di una Unione europea che non esiste più, se non nelle menti nostalgiche. Oggi il programma di governo non esiste più.
Questa legislatura è stata per me un viaggio in mezzo la tormenta, senza punti di riferimento, e in
questo percorso ho perso i miei compagni di viaggio politico e ci sono stati momenti di grande tensione e disorientamento. La mancanza di condivisione delle scelte politiche tra segretari di Stato e maggioranza è stata una costante. Di fronte a questo caos, il paese è spento e depresso, dopo l’euforia e la rabbia dei movimenti. Quando mi sono avvicinata alla politica una visione del Paese l’avevamo, un Paese solidale, che prendesse spunto dal fervido lavoro delle associazioni, un paese in cui corruzione e vizi della politica venissero debellati per sempre. Questi sogni si sono infranti contro il muro dell’inesperienza, dell’incompetenza e della grande resistenza al cambiamento del sistema parassitario sammarinese. Ma questi sogni non possono morire. La politica la stanno conducendo i soggetti nati nel bacino culturale della ‘San Marino parassitaria’, vi è solo un guardare allo specchietto retrovisore, rinfacciandosi le colpe. A San Marino lo schema politico è così involuto che si sta rispolverando la nostalgia della più nefasta coalizione che il Paese abbia mai avuto. In generale, sembra si faccia gara per fare il ‘paggetto ubbidiente e servizievole’ del ‘partito-forse-Stato’ destinato a governare per sempre il Paese e trascinarlo nell’oblio, nell’immobilismo, nell’incertezza e nell’assenza di visione delle scelte . I miei sogni e quelli di coloro che hanno condiviso le battaglie per un paese migliore non possono morire di fronte a questa melassa sonnolente e incoerente.
Oggi ho l’onore di rappresentare il nuovo movimento Demos che vuole continuare a percorrere una nuova visione della politica del paese. Con gli amici e compagni di Demos stiamo elaborando un laboratorio di umanità nell’intento di creare un’offerta politica che renda concretizzabili i nostri valori. Siamo consapevole non sarò facile né breve il percorso. Altresì siamo consapevoli che non potremo non dovremo essere soli, per questo in Aula abbiamo definito i nostri confini valoriali, senza la cui condivisione non possiamo collaborare con altri, ma a cui possono aderire tutti coloro che scorgono i pericoli futuri per la cittadinanza.

Miriam Farinelli, Rf
Il mio sarà un breve riferimento e da me il tema toccato è considerato importante. Il 29 ottobre scorso lo scrittori Niccolò Govoni ha presentato presso il Teatro Titano il suo ultimo libro, ‘Un piccolo cambiamento è un grande cambiamento’. Govoni, oltre che scrittore, è un’attivista dei diritti umani e presidente e co-fondatore di ‘Still Arise’, organizzazione no profit che offre istruzione ai bambini di Paesi svantaggiati per cercare di cambiare il loro futuro. Nel 2020 alcuni consiglieri lo hanno proposto come candidato al Nobel per la pace e ha ispirato la legge sull’affido temporaneo di minori stranieri dei centri profughi. Mi sarei aspettata una presenza istituzionale alla serata, invece no, la fila riservata è rimasta miseramente vuota. Il teatro era pieno di persone, mascherando le assenze. Per fortuna. Lo stesso trattamento è stato riservato a un altro evento internazionale di canto, dedicato alla cantante Renata Tebaldi, lo scorso settembre, e si è fatta anche lì una misera figura. Ma abbiamo avuto la presenza di tre Segretari di Stato alla presentazione del ‘Monopolino’… Se è questo il vostro interesse e concetto di cultura, forsa c’è qualcosa di serio che non va.

Luca Beccari, Segretario di Stato per gli Affari Esteri
Ritengo doveroso un primo commento rispetto alle dichiarazioni delle due consigliere che scelgono di lasciare il Gruppo misto e di lasciare il loro sostegno alla maggioranza. Su questo dovrà esprimesi la maggioranza in modo politico più approfondito. Nei loro interventi è stata rilevata una critica nei confronti dell’operato del governo e un commento da parte dei membri dell’esecutivo ritengo vada fatta. Prendo sempre molto sul serio qualunque tipo di azione che porta a una rottura nei rapporti politici, il mio non vuole essere un intervento di attacco a una scelta legittima. Credo però sia innegabile che nella narrazione proposta oggi in Aula manchi un elemento importante: quando le cose non funzionano, non è sempre da una parte che si devono ricercare le colpe, ma ci sono evidentemente visioni diverse che non permettono di lavorare insieme. Sicuramente è stata una legislatura particolare che ha accentuato le differenze sul piano dell’impostazione e del metodo politico.
In generale, uno dei denominatori comuni dei dibattiti in Aula in questi due anni e mezzo sui grandi temi credo sia stato una sorta di rappresentazione dei problemi in modo molto diverso da quello che poi erano nella sostanza e una critica davvero a volte poco aderente alla realtà. Mi riferisco non tanto agli interventi dei due consiglieri, ma talvolta nelle critiche mosse al governo dall’opposizione, ad esempio nell’intervento del consigliere Muratori che ha esordito con una serie di critiche, lanciando una provocazione, ‘ditemi cosa è migliorato in questi due anni e mezzo’, ma poi ha omesso di presentare numeri e dati su quello che è migliorato. Ricordo sempre che la Legislatura è iniziata con un paese in crisi di liquidità, con un deficit e un disavanzo fuori controllo, una situazione precaria dei conti pubblici. Mentre oggi la situazione è fortunatamente molto diversa, ma si vuole vendere ancora comunque l’idea di essere un Paese allo sbando. Indubbio è che ci siano cose da migliorare, ma continuiamo a vendere una idea di San Marino incoerente con i fatti. Saranno comunque i cittadini a valutarci a fine Legislatura.
Poi due flash su due temi citati. Sulla questione sicurezza e furti: anche in passato abbiamo visto picchi di questa attività, i due anni di pandemia avevano sicuramente rallentato i numeri. Da inizio dell’anno a ottobre il numero degli episodi è stato bassissimo, solo 20 casi, poi nelle ultime settimane, a causa dell’opera piuttosto aggressiva di una banda che opera sul nostro territorio, si è registrato un picco particolarmente elevato. In base a questo, le forze dell’ordine si sono attrezzate e si stanno adoperando a presidio del territorio per arginare il fenomeno, sono state fatte attività significative di identificazione dei soggetti. Nonostante questo, è stato evidenziato un modus operandi che fa pensare a una banda organizzata e con un tipo di schema operativo e conoscenza del territorio anche diverso dal passato. Avremo una riunione di coordinamento con il Sds Tonnini anche questa settimana. Possiamo dire che c’è massimo supporto da parte del governo alle attività dei corpi che stanno dedicando molte risorse umane e di orario per presidiare il territorio. Rimetto al mittente le critiche del consigliere Muratori. Ricordo al consigliere che noi abbiamo portato bandi di reclutamento per 40 unità e 30 sono già entrate in servizio, diversamente dal governo precedente.

Quindi sulla famigerata risoluzione contro il nazismo: è stata presentata annualmente negli ultimi 10 anni dalla Federazione russa e da sempre ha avuto una astensione da parte di San Marino e da parte dei paesi occidentali, perché ritenuta non sufficiente nell’interpretazione di quella che deve essere la lotta al nazismo. E questa volta hanno dato voto contrario anche quei Paesi da sempre schierati contro il nazismo, perché in questo momento è stata proposta proprio da un paese che sta portando avanti una politica di aggressione nei confronti di un altro Stato, basata sull’esigenza della lotta al nazismo presente proprio in quello Stato, ed evidentemente è stata considerata strumentale. La risoluzione è stata promossa, oltre che dalla Federazione Russa, da altri Paesi sponsor come Azerbajan, Bielorussia, Cambogia, Corea del nord, Laos, Pakistan, Sudan, Sudafrica…, mentre tutti i Paesi europei e occidentali si sono espressi per il ‘no’ , con un altro numero di paesi che si sono invece astenuti. La nostra posizione è coerente con la posizione assunta dall’inizio del conflitto e dell’invasione dell’Ucraina.

Rossano Fabbri, Mis
Sono stato attirato dall’intervento del Segretario agli Affari Esteri che mi dà la possibilità di tornare sulla questione della politica estera, semplicemente per lamentare la necessità, in un momento delicato come questo, che ci siano interlocuzioni maggiori con il parlamento. Rispetto a passaggi come questo sentiamo infatti la necessità si informi in via preliminare il parlamento. Dopo il voto sulle sanzioni ci sono stati un paio di passaggi in cui si è confermata la scelta di abbandonare la posizione di neutralità storica che ha garantito la tenuta della sovranità in un paese come il nostro. Si chiede semplicemente di venire prima o immediatamente dopo decisioni così importanti, di venire a relazionare al parlamento, senza poi farlo in pochi secondi e in modo estemporaneo in un comma comunicazioni.
Invece un altro passaggio lo farei sul tema ‘sicurezza’ nel Paese: si stanno succedendo spiacevoli situazioni di invasione di criminali nelle abitazioni dei cittadini. Segretario, va benissimo la solidarietà con le forze dell’ordine. Ma da parte no stra chiediamo riferimenti – che saranno oggetto di approfondimento- sui mezzi e sulle modalità che proprio chi si occupa del settore sicurezza ha o non ha. Dobbiamo vedere se questi 40 agenti cui le fa riferimento sono a disposizione a questa tipologia di attività, quali mezzi hanno e se hanno mezzi adatti. Non voglio andare nel merito, presenteremo richiesta formale per chiarire se è stato fatto tutto il possibile per mettere a disposizione tutti i mezzi necessari La solidarietà non si può dare solo a parole. E probabilmente è anche necessario rafforzare i rapporti con l’Italia in termini di collaborazione, specialmente con le Regioni limitrofe, in maniera molto forte, perché poi sappiamo che se si esce dai confini del nostro territorio si resta con un nulla di fatto.

Giovanni Maria Zonzini, Rete
Qualche considerazione sulla politica estera del nostro Paese e sul posizionamento rispetto alla guerra russo-ucraina. Spesso il governo viene criticato da alcune parti perché avrebbe sconfessato una millenaria tradizione di neutralità. Tuttavia, a ben guardare la nostra storia, si vede come il nostro paese nel Medioevo era un alleato dei signori del Montefeltro e forse proprio neutrale non lo era. I sammarinesi per rimanere in ‘codesta nostra libertà’, lungi dal rimanere neutrali e avulsi dalla realtà che li circondava, erano strettamente alleati con il signore di Urbino contro il signore di Rimini cui aveva strappato dei Castelli combattendo. Certo non combattiamo più dal 1463, ma facciamo un salto a un altro momento fondamentale, al periodo del Risorgimento e dei moti. Allora il nostro Paese accolse numerosi rifugiati politici che combattevano per la libertà dell’Italia contro l’occupazione austriaca, uno fra questi fu Garibaldi, considerato alla stregua di un terrorista dagli Stati di allora. E San Marino qui non teneva posizione neutrale, ma manifestava vicinanza alle aspirazioni di indipendenza italiana contro il Papa e il Regno austro-ungarico. Nella Prima Guerra Mondiale il nostro Paese costruì un ospedale dietro le trincee italiane e per curare soldati italiani. E anche nella Seconda Guerra Mondiale non si può dire che il nostro Paese sia stato totalmente neutrale. Forse questa neutralità millenaria è solo una leggenda, vera forse solo nel periodo della Guerra Fredda. Ma il nostro Paese non può più essere neutrale, nel momento in cui è entrato a pieno titolo nella Comunità internazionale, nel ‘92, quando è entrato nell’Onu, a meno che non si astenga ad ogni deliberazione. Quando il nostro Paese ha condannato l’embargo Usa contro Cuba, era una posizione neutrale? No, è un posizionamento molto chiaro. Il nostro Paese non orienta la nostra politica estera a una presunta, perpetua neutralità millenaria che non esiste, ma la orienta al rispetto della Carta dei diritti dell’Onu, la quale per altro vieta e sanziona le guerre di aggressione. Pertanto ritengo che la linea politica di San Marino rispetto la nostra posizione sull’Ucraina sia coerente alla nostra storia e ai nostri principi costituzionali.
Quindi il tema dell’energia: il nostro Paese sta avviando il proprio ingresso nello spazio istituzionale europeo. E proprio l’ingresso in ambito europeo ci può aprire delle prospettive per finanziare progetti infrastrutturali di produzione di energia, ma questo sarà nel medio periodo. Bisogna immaginare a pensare in prospettiva e a mio avviso non può che esserci il perseguimento dell’autonomia energetica. Lo sbilanciamento che abbiamo verso l’area africana ed ad Est ci porta infatti a una estrema incertezza.

Maria Katia Savoretti, Rf
Dopo aver letto sui giornali la lettera di un nostro cittadino, malato oncologico, nel denunciare la situazione gravissima del reparto di oncologia, credo che governo e maggioranza si debbano assumere la responsabilità di aver portato alla deriva il nostro sistema sanitario. Siete riusciti a distruggere anche quel poco di buono che funzionava. Non riusciamo a comprendere la superficialità con cui avete operato in questi anni. Di fronte a tanti errori fatti in questi tre anni il governo ha continuato a ripeterli. E anzi, ne ha creati di nuovi. E non avete ascoltato suggerimenti che arrivavano da varie parti, non solo dall’opposizione. Non avete ascoltato neanche le segnalazioni degli utenti, dei cittadini costretti a scrivere sui giornali. Mi dovete spiegare che senso ha parlare di un ospedale nuovom invece di risolvere i problemi veri, se non abbiamo medici e servizi, qui si continua a parlare del niente. Invito il governo ad ascoltare gli appelli delle associazioni di volontariato. Un grosso errore dimenticarsi di loro. Nessuno deve essere lasciato solo di fronte alla malattia, non c’è nessuna giustificazione che regge. Come Rf abbiamo fatto tante proposte, abbiamo presentato tanti Odg, finiti tutti bocciati dalla maggioranza.

Andrea Belluzzi, Sds per l’Istruzione e per la Cultura
Il mio modo di svolgere il ruolo di Segretario ala Cultura non è fatto di presenzialismo, ma di lavoro, progetti e costruzioni. Non venite a bussare alla mia porta, se ritenete che fare il Segretario significhi fare presenzialismo. Purtroppo avete citato eventi in cui non sono potuto essere presente perché impegnato su altri fronti istituzionali e l’esempio vi è venuto male. Ma alcuni temi evidenziati assicuro che sono al centro dello sviluppo culturale del Paese, valorizzando iniziative importantissime. Voglio confermare il sostegno, anche con voci di bilancio, a queste iniziative e progetti. Potremo parlarne anche in sede di bilancio: un maggiore impegno in campo culturale ritengo sia di aiuto al Paese sotto tutte le chiavi di lettura. Da una parte ringrazio chi mi ha permesso di fare alcune precisazioni. Io non sono una persona che brilla per presenzialismo, se è un difetto, accetto la critica. Rigetto invece le critiche dove si critica che il governo al contrario sia troppo presente. Dove un Segretario deve lavorare sul confronto con alcune controparti è necessario essere presenti in prima persona.
Infine, sul recente terremoto: ringrazio Protezione civile, insegnanti e Forze dell’ordine. In poco più di due ore tutti gli edifici scolastici sono stati oggetto di sopralluoghi, verifiche, c’è stato qualche disagio nelle prime ore, ma anche molta compostezza nelle persone e nei ragazzi coinvolti. I nostri edifici scolastici non hanno subito danni e in poco più di due ore 50 edifici sono valutati e le lezioni hanno potuto riprendere. E’ stato uno sforzo importante e il mio ringraziamento credo tutta l’Aula lo possa condividere.

Guerrino Zanotti, Libera
E’ comprensibile che di fronte alle osservazioni dei consiglieri Giardi e Zafferani ci sia silenzio in maggioranza che, malgrado numeri bulgari, oggi perde dei pezzi. E’ comprensibile che i loro interventi siano passati un po’ sotto silenzio, se non per l’intervento del Segretario Beccari. Noi prendiamo atto che maggioranza perde pezzi. Non condivido personalmente in toto le ragioni alla base della scelta. Speriamo che questo fatto, al di là di qualche ilarità suscitata tra i banchi del governo, lo porti invece a ragionare su cosa sia la Legislatura dopo tre anni dal suo avvio, siamo anche alla vigilia di uno sciopero generale.

Oggi il richiamo alla responsabilità arriva dalle organizzazioni sindacali che il governo ha assolutamente ignorato. Tante sono le ragioni sul tavolo che hanno portato allo sciopero, e lo sono da tempo anche prima di questo governo, e sono temi importanti. Primo fra tutti la mancanza di un progetto di sviluppo per il Paese, a tre anni da inizio legislatura, la mancanza di un intervento di razionalizzazione delle spese per lo Stato- rispetto cui ancora non ci sono risposte- e le mancate scelte per gli attivi di Fondiss di oltre 130 mln di euro, ancora giacenti in Bcsm e ancora infruttiferi .

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it