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Terna inaugura l’elettrodo da record Italia-Montenegro

Una vera eccellenza ingegneristica a livello internazionale per innovazione e tecnologia. "Un forte valore strategico di livello europeo", ha detto Mattarella

Pubblicato:15-11-2019 14:40
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:37

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PESCARA  – Un vero e proprio ‘ponte elettrico’ tra Italia e Montenegro, completamente ‘invisibile‘ perché sottomarino e interrato per la parte terrestre, che si snoda per 445 km tra le stazioni elettriche di Cepagatti, in provincia di Pescara, e Lastva, nel comune di Kotor. 

Una vera eccellenza ingegneristica a livello internazionale per innovazione e tecnologia

Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale ha inaugurato oggi – alla presenza del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, e del Presidente del Montenegro, Milo Dukanovic – il nuovo elettrodotto che connette l’Italia con il Montenegro e quindi, per la prima volta, i Balcani all’Europa.

Un’opera da record, il più lungo collegamento sottomarino in alta tensione mai realizzato da Terna: 423 km sono posati sotto le acque dell’Adriatico, a una profondità massima di 1.215 metri, a cui si aggiungono 22 km di cavo interrato, 16 in Italia (dall’approdo costiero fino alla stazione di Cepagatti) e 6 in Montenegro (da Budva alla stazione di Kotor). Le stazioni elettriche di Cepagatti e Kotor rappresentano un esempio di eccellenza tecnologica dell’ingegneria civile ed elettrica e al vertice mondiale per le soluzioni nel campo dell’elettrotecnica, con la particolarità di avere il convertitore di elettricità più potente mai realizzato dalla società che gestisce la rete elettrica.


L’infrastruttura in corrente continua, che in linea con le tempistiche pianificate entrerà in esercizio entro la fine dell’anno, consentirà ai due Paesi di scambiare elettricità in maniera bidirezionale: inizialmente per una potenza di 600 MegaWatt, che diventeranno successivamente 1.200 MW quando sarà realizzato anche il secondo cavo, previsto nei prossimi anni. L’importo complessivo del progetto è stimato in circa 1,1 miliardi. 

L’elettrodotto è il risultato del lavoro di anni di tecnici e professionisti altamente qualificati e specializzati: ha coinvolto complessivamente 124 imprese (80 in Italia, il 62% delle quali abruzzesi, e 44 in Montenegro) nei cantieri avviati nel 2012. I cavi sottomarini sono stati collocati sul fondale adriatico attraverso tre distinte campagne di posa, avvenute tra il 2015 e il 2017. Lo scambio bidirezionale dei flussi di elettricità “permetterà di diversificare gli approvvigionamenti, rafforzare l’affidabilità, l’efficienza, la sicurezza, la sostenibilità ambientale e la resilienza delle reti elettriche delle due sponde adriatiche- segnalano da Terna- e consentirà di sfruttare pienamente il potenziale di produzione da fonti rinnovabili, disponibili sia in Italia che nell’area balcanica”. 

L’interconnessione Italia-Montenegro, frutto di una solida cooperazione bilaterale in ambito energetico sancita dai due accordi intergovernativi firmati tra i Paesi nel 2007 e nel 2010, è considerata di rilevanza strategica per l’integrazione dei mercati elettrici a livello continentale. L’infrastruttura è stata, infatti, inserita tra i Progetti di Interesse Comune (PCI) dalla Commissione Europea, che nel 2008 ne ha co-finanziato gli studi di fattibilità nel quadro del programma di supporto alle infrastrutture elettriche prioritarie Trans-European Network (TEN) con la banca europea EBRD (European Bank for Reconstruction and Development) che ne ha finanziato l’analisi costi-benefici lato montenegrino. 

Il progetto porta a 26 le linee di interconnessione con l’estero gestite da Terna e consente all’Italia di rafforzare il ruolo di hub europeo e mediterraneo della trasmissione elettrica. Per il Montenegro e per la regione balcanica si tratta della prima interconnessione in corrente continua e rappresenta “un contributo al rafforzamento dell’indipendenza energetica del Paese e dell’intera area”. Questa infrastruttura strategica è un’opportunità di sviluppo economico del Montenegro: consentirà, infatti, di ultimare il piano di rinforzo e ammodernamento della rete di trasmissione nazionale e far fronte alla domanda elettrica prevista in aumento del 2% annuo, nonché incrementare e migliorare i livelli di sicurezza e affidabilità delle forniture per gli utenti. Il Montenegro – connettendosi alle reti elettriche di Bosnia, Serbia, Kosovo, Albania e, tramite la Serbia, a Bulgaria e Romania, oltre a quella dell’Italia e quindi dell’UE – potrà così svolgere il ruolo di piattaforma di scambio dell’elettricità tra paesi dell’est e quelli dell’ovest. “Sono molto orgoglioso di inaugurare questa importante e innovativa infrastruttura, che costituisce uno snodo fondamentale per l’Unione Energetica Europea e cruciale per l’integrazione dell’intera area balcanica nell’Unione Europea, attraverso l’Italia. L’opera costituisce il volano di sviluppo per una serie di opportunità relative alla sicurezza dei sistemi energetici interconnessi e la gestione dei flussi sulla rete elettrica ed è necessaria per la crescita di un mercato elettrico integrato affidabile, efficiente e sostenibile. La gestione ottimale delle risorse deve essere, infatti, coordinata e sinergica fra i vari Paesi, specialmente fra quelli limitrofi”, commenta l’amministratore delegato e Direttore Generale di Terna, Luigi Ferraris.

Mattarella: “Ha un forte valore strategico di livello europeo”

“Questa infrastruttura ha un forte valore strategico di livello europeo: rappresenta, infatti, il primo vero ‘ponte elettrico’ fra l’Unione Europea e i Balcani. Proprio per questo, è stato qualificato come Progetto di Comune Interesse, ovverosia come un contributo alla sicurezza degli approvvigionamenti e alla integrazione delle reti di trasporto di energia a livello continentale”. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo dice intervenendo all’inaugurazione dell’elettrodotto Terna tra Italia e Montenegro.

“Avvicinare sempre di più gli amici Paesi dei Balcani Occidentali alla Casa comune europea è obiettivo al quale la Repubblica Italiana attribuisce grande importanza”, prosegue Mattarella. Questa infrastruttura costituisce quindi “uno snodo di grande rilievo per l’Italia, per la Regione balcanica, per l’Europa, perché concretamente ci avvicina, ci fa sentire parte di uno stesso disegno, mette in comune risorse e rafforza aspirazioni condivise”, dice il Capo dello Stato.

Bastioli (Terna): “Interconnessione ‘eco’ e innovativa”

L’interconnessione elettrica tra Italia e Montenegro, riconosciuta dalla Commissione Europea come Progetto di Interesse Comune, “è un’infrastruttura innovativa per la sua sostenibilità ambientale e di grande rilevanza strategica in ambito europeo, cruciale per integrare il mercato elettrico della regione balcanica in Europa e per molto altro”. Catia Bastioli, presidente di Terna, lo dice nel suo intervento all’inaugurazione dell’interconnessione elettrica, parlando dall’altra sponda dell’Adriatico in collegamento con la stazione sul lato italiano.

“Il sistema energetico gioca un ruolo chiave nel cambio di modello verso una economia circolare, con un’evoluzione a grandi passi da centralizzato a diffuso, con le energie rinnovabili che devono crescere in modo esponenziale, con la necessità di sopperire ai problemi di non programmabilità e non stabilità delle fonti- spiega Bastioli- tenendo conto della crescita della domanda di energia, dell’indipendenza energetica, della resilienza dei sistemi a condizioni climatiche sempre più estreme, delle ricadute sull’agricoltura, sull’industria e sulle comunità”. 

L’infrastruttura elettrica Italia – Montenegro “porterà beneficio a entrambi i Paesi contribuendo alla promozione dello scambio di energia rinnovabile ed incrementando la sicurezza degli approvvigionamenti e di esercizio dei sistemi elettrici di Italia, Montenegro e, attraverso quest’ultimo, dell’intera area balcanica”, prosegue Bastioli, “come Terna, siamo pertanto fieri di aver realizzato questo progetto, che rappresenta il primo ‘ponte elettrico’ dell’Italia con i Balcani, ma anche una occasione unica per nuove sfide comuni per una economia sempre più circolare e a basso impatto a vantaggio delle comunità dei due Paesi e della salvaguardia e rigenerazione del capitale naturale”

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