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Arpa Lazio, nel 2016 scoperta fuoriuscita di liquidi da Malagrotta

La discarica più grande d'Europa fu chiusa il 30 settembre 2013, la bonifica è partita dopo un lungo contenzioso

Pubblicato:15-11-2016 14:24
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:18

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cdr malagrotta rifiutiROMA – A distanza di tre anni dalla sua chiusura, la discarica di Malagrotta continua a inquinare. A dirlo il direttore generale dell‘Arpa Lazio, Marco Lupo, che parlando con l’agenzia Dire a margine della commissione regionale Ambiente, ha spiegato: “Il problema di Malagrotta è la fuoriuscita di liquidi inquinanti nonostante la presenza del ‘polder’, la parete di contenimento. Abbiamo fatto dei campionamenti nel 2016 al di fuori della parete e abbiamo trovato una contaminazione riconducibile a una fuoriuscita di liquidi. Quindi la prima messa in sicurezza che si sta attuando, su nostra richiesta, è quella di controllare che il livello della discarica resti al di sotto della parete, per evitare altri sversamenti”.

La discarica più grande d’Europa fu chiusa il 30 settembre 2013, ma il procedimento di bonifica è partito soltanto dopo un lungo contenzioso amministrativo che ha visto il Consiglio di Stato ribaltare la sentenza del Tar – in accoglimento del ricorso presentato dalla ‘E. Giovi’, la società del Colari di Manlio Cerroni, sull’ordinanza dell’ex sindacoAlemanno che imponeva interventi per ragioni di tutela della salute pubblica – e incaricare periti del Politecnico di Torino per controllare la situazione. “Il collegio di verificatori ha confermato la posizione di Arpa Lazio- ha continuato Lupo- e pertanto si è avviata la bonifica gestita dal Comune di Roma”.

Parallelamente però esiste anche un progetto di ‘capping’, ossia la copertura sulla superficie della discarica: “Su questo tema a settembre si è svolta la Conferenza dei Servizi, è stato presentato un progetto e noi dell’Arpa abbiamo trasmesso alla Regione Lazio il nostro parere– ha sottolineato Lupo- Abbiamo chiesto tempi celeri e un cronoprogramma con uno step ogni sei mesi per controllare periodicamente che il progetto venga rispettato. Ora aspettiamo che la Regione Lazio chiuda la Conferenza dei Servizi e poi si potrà procedere”.


di Alessandro Melia, giornalista professionista

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