NEWS:

Cop 22, Papa: “Attuare una risposta comune e responsabile”

Lo scrive il pontefice nel messaggio al ministro degli Affari esteri e della Cooperazione del Regno del Marocco e presidente della Cop22

Pubblicato:15-11-2016 12:31
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:18

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

cop22ROMA – “L’attuale situazione di degrado ambientale, fortemente connesso con il degrado umano, etico e sociale, che purtroppo sperimentiamo quotidianamente, interroga tutti noi, ognuno con i propri ruoli e competenze, e ci porta ad essere qui riuniti con un rinnovato senso di consapevolezza e di responsabilità”. Lo scrive Papa Francesco nel messaggio che ha inviato al ministro degli Affari esteri e della Cooperazione del Regno del Marocco e presidente della 22esima sessione della Conferenza degli Stati Parte alla Convenzione-Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop22), in corso a Marrakesh dal 7 al 18 novembre. L’adozione dell’Accordo di Parigi rappresenta, ha sottolineato il Pontefice, “una forte presa di coscienza. Di fronte a tematiche così complesse come il cambiamento climatico, l’azione individuale e/o nazionale non è sufficiente. Necessario dunque attuare una risposta collettiva responsabile intesa realmente a ‘collaborare per costruire la nostra casa comune’”.

D’altro canto, “la rapida entrata in vigore dell’Accordo rafforza la convinzione che possiamo e dobbiamo veicolare la nostra intelligenza per indirizzare la tecnologia, nonché coltivare e anche limitare il nostro potere, e metterli ‘al servizio di un altro tipo di progresso, più sano, più umano, più sociale e più integrale’, capace di porre l’economia al servizio della persona umana, di costruire la pace e la giustizia, di salvaguardare l’ambiente”. Per il Santo Padre, “l’Accordo di Parigi ha tracciato una chiara strada sulla quale l’intera comunità internazionale è chiamata a impegnarsi. La Cop22 rappresenta una tappa centrale di questo percorso”, che “incide su tutta l’umanità, in particolare sui più poveri e sulle generazioni future, che rappresentano la componente più vulnerabile dal preoccupante impatto dei cambiamenti climatici e ci richiama alla grave responsabilità etica e morale di agire senza indugio, in maniera quanto più libera possibile da pressioni politiche ed economiche, superando gli interessi e i comportamenti particolaristici”.

(agensir.it)


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it