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‘L’Arminuta’, alla Festa del Cinema di Roma una storia di resilienza al femminile

Tratta dall'omonimo best seller e diretta da Giuseppe Bonito, è l'unica pellicola italiana nella selezione ufficiale della kermesse

Pubblicato:15-10-2021 18:47
Ultimo aggiornamento:15-10-2021 18:47

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ROMA – Mondi opposti, abbandono, crescita, conflitti e resilienza. Questi gli ingredienti principali’ de L’Arminuta’ di Giuseppe Bonito, già alla regia di ‘Figli’ (vincitore del Nastro d’Argento come miglior commedia), che ha aperto la seconda giornata della 16esima edizione della Festa del Cinema di Roma. La pellicola – unica italiana nella selezione ufficiale della kermesse – e tratta dall’omonimo romanzo bestseller (vincitore del Premio Campiello 2017) di Donatella Di Pietrantonio (che ha co-sceneggiato il film) – affronta una delle paure più profonde di ogni individuo, quella di perdere le persone dalle quali dipende la propria felicità ed è anche il ritratto del contrasto tra destino e volontà dell’essere umano.

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“Questo libro ha toccato delle mie corde in maniera profonda e potente”, ha dichiarato Bonito in conferenza. “Credo che sia un ‘luna park’ dei sentimenti e dei conflitti. Leggere il libro – ha proseguito – è stato come guardare una vecchia fotografia: ho subito riconosciuto quelle facce, quegli ambienti, quegli odori e quelle situazioni pur non essendo abruzzese. Il romanzo dà profondità a quel tipo di realtà che ho conosciuto nella mia infanzia”. Il regista ha poi concluso: “E’ stato come guardarsi allo specchio, anche se la storia è al femminile e per me, da uomo, questo film è stata una sfida”.


L’ARMINUTA, TRAMA

La storia è ambientata nell’estate del 1975 durante cui una ragazzina di tredici anni viene restituita alla famiglia a cui non sapeva di appartenere. La giovane protagonista – interpretata da Sofia Fiore, 14enne di Vasto, all’improvviso perde tutto della sua vita precedente: una casa confortevole e l’affetto esclusivo riservato a chi è figlio unico. Da un mondo moderno viene catapultata in un mondo estraneo, rurale e arcaico. E così l’arminuta, ovvero ‘la ritornata’ nel dialetto abruzzese, trasporta il pubblico in questo viaggio in cui è necessario provare il senso di abbandono per scoprire quello di appartenenza.

Il film, come il romanzo, racconta un anno di vita di una ragazzina alle soglie dell’adolescenza, un periodo che segna la sua vita per sempre, in cui sperimenta il dolore e la durezza, ma anche l’amore, la dolcezza e la bellezza a tratti feroce che la vita riserva. In questo viaggio l’arminuta non è da sola: c’è la sorella minore di cui non conosceva l’esistenza. Attraverso il loro rapporto ‘esplodono’ una meravigliosa resilienza al femminile, il superare le difficoltà e crescere insieme con amore e sostegno reciproco. Questo un invito non solo rivolto al donne ma a tutti. Sì, perché questa storia – così lontana ma così attuale e universale – restituisce un potente senso di riconciliazione che può essere esteso ad ogni situazione della vita. Nel cast anche Vanessa Scalera, Elena Lietti e Fabrizio Ferracane. ‘L’Arminuta’ debutta il 21 ottobre al cinema con Lucky Red.

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