NEWS:

Al via il forum dell’economia romagnola: “Bisogna trattenere talenti e infrastrutture”

La società Ey presenta a Fattore R un'analisi concentrata su tre filiere territoriali di eccellenza: agroalimentare, calzaturiero e turismo

Pubblicato:15-10-2021 19:42
Ultimo aggiornamento:15-10-2021 19:42

Fattore R Romagna
FacebookLinkedIn

RIMINI – Ambiente, innovazione per attirare talenti e investimenti, interconnessione digitale e fisica. L’analisi che oggi la società Ey presenta a Fattore R, il forum dell’economia romagnola, si concentra su tre filiere territoriali di eccellenza: agroalimentare, calzaturiero e turismo. Dettandone le strategie di crescita post-pandemia.

La prima, entra nel dettaglio Alberto Rosa, conta il 15% delle imprese manifatturiere della regione e il 17% degli addetti. Sulle 1.035 nuove imprese green, oltre la metà si concentra nell’agroalimentare, e l’export cresce nel primo trimestre del 9,2%, con Ravenna a fare da traino. Per quanto riguarda le calzature di alta moda sono 198 le imprese e 3.534 gli addetti e l’export cresce di quasi il 20%. Infine per il turismo la ricerca mette in luce che nei tre mesi estivi le presenze sono cresciute sul 2020 del 37%, di quasi il 42% quelle straniere.

Occorre “aumentare il valore aggiunto della presenza piuttosto che il loro numero”, rimarca Rosa. La Romagna, prosegue, “ha mostrato un elevato livello di resilienza economica” e le priorità per la crescita sono formazione, creando per esempio partnership tra i diversi attori; sostenibilità ambientale, per esempio con lo sviluppo di alberghi green; infrastrutture fisiche, a partire dall’Alta velocità in Romagna e dal portodi Ravenna; digitalizzazzione e innovazione, supportando start up e incubatori; infine attrattività del territorio, incentivando gli investimenti in innovazione.


IL SINDACO DI CESENA: CON ROMAGNA NEXT PRONTI ALLA SFIDA DEL PNRR

Cooperare per costruire una strategia romagnola“. Il sindaco di Cesena, Enzo Lattuca, porta questa mattina il suo saluto alla quinta edizione di Fattore R, il forum economico della Romagna organizzato da Cesena Fiera, Ey, Bper e Confindustria Romagna. Evento che per la prima volta lascia la città e trova ospitalità al Grand hotel di Rimini. E “il percorso non finisce qui”, chiosa il primo cittadino. D’altronde, aggiunge, “con la Fiera di Cesena siamo abituati a prendere la strada per Rimini per fare cose belle”. A breve, prosegue, sarà presentato Romagna Next, un piano strategico romagnolo di sviluppo che dovra combinarsi con le risorse del Pnrr, ma già adesso “le tre province fanno molte cose assieme al di là dei campanili. Fattore R- conclude- ci consente di fare il punto e rilanciare”.

BPER: “FILIERE PIÙ FORTI PER LA CRESCITA POST PANDEMIA”

Per la Romagna è un “tema di dimensioni: grandi aziende non ce ne sono e l’attrattività deve esprimersi nella capacità di rendere le filiere più forti e compatibili”, attraverso digitalizzazzione e transizione ecologica. Lo sottolinea il vice direttore generale vicario di Bper Banca, Stefano Rossetti, intervenendo questa mattina a Fattore R, il forum dell’economia romagnola. E mettendo in luce che “una banca ci deve essere e c’è”.

Al momento, analizza, “si sente grande ottimismo per la ripresa, ma ci sono elementi di incertezza“, a partire dal rincaro di materie prime ed energia. La Romagna, prosegue, è “resiliente nei distretti e ha tutte le caratteristiche per eccellere”. Sul fronte infrastrutture “l’E55 non la vedremo ma il porto di Ravenna è un traino importante”, anche per le crociere. Di certo, conclude Rossetti, il Pnrr è “un’occasione imperdibile” e la Romagna può essere “la California d’Europa per eccellenza e qualità, il palcoscenico del made in Italy”.

CONFINDUSTRIA ROMAGNA INSISTE: “ASSURDO NON AVERE L’ALTA VELOCITÀ”

“È assurdo non avere l’Alta velocità in Romagna, darebbe quel simbolo del territorio che ancora non abbiamo”. Il presidente di Confindustria Romagna, Paolo Maggioli, torna sul progetto lanciato qualche mese fa, intervenendo questa mattina a Fattore R, il forum economico romagnolo giunto alla quinta edizione. Incassando la disponibilità del presidente della Regione Stefano Bonaccini di “confrontarsi nel merito”.

L’Emilia-Romagna, argomenta il numero uno degli industriali romagnoli, è la regione “più in corsa a livello nazionale e uniti faremo ancora di più”, in modo che all’inizio del 2023 “ripartiremo da dove eravamo” prima della pandemia. Per Maggioli “un miracolo”, il cui merito è degli imprenditori che hanno mostrato “grande resilienza, siamo stati cazzuti”, insomma “belli tonici”. La Romagna, conclude, è “molto forte ma ha bisogno di consapevolezza e questo forum è molto importante, abbiamo bisogno di parlare di Romagna”. Certo, gli fa eco il presidente della Camera di commercio della Romagna Alberto Zambianchi, “il clima di incertezza non ci ha ancora abbandonato ma i risultati sono confortanti“, grazie soprattutto all’export. Ora “cruciali” sono formazione, digitalizzazzione, ricerca e ricomposizione delle filiere.

“RIFORME E FORMAZIONE PER NON SPRECARE OCCASIONE PNRR”

L’Italia deve fare molto meglio di quello che faceva prima perché aveva già un gap da recuperare“. È il messaggio che lancia dal palco di Fattore R, il forum dell’economia della Romagna, l’economista Veronica De Romanis, sottolineando che “investire in formazione è una priorità”.

Mario Draghi, argomenta, è “l’asso da giocare, ma ce vorrebbero 1.000 come lui”. L’Italia, prosegue, è “l’unico Paese a non avere recuperato il livello della precedente crisi”, c’è un “problema di produttività” e i più penalizzati sono i giovani. In questi anni, continua, “si è speso molto, con molto debito cattivo”. Per i bonus e i ristori da pandemia sono andati 180 miliardi di euro, mentre il blocco dei licenziamenti “non ha evitato il crollo dell’occupazione e non ha creato un’ondata di licenziamenti quando è stato tolto in gran parte”. Insomma “abbiamo affrontato l’emergenza con molto debito europeo- precisa De Romanis- ora stiamo andando meglio di altri ma è fondamentale sostenere la ripresa, quindi deve andare tutto liscio”.

Tre i dossier da affrontare, continua l’economista: quota 100, per la quale occorre “cambiare metodo, c’è bisogno di più persone sul mercato del lavoro e non in pensione. Poi reddito di cittadinanza, “un sussidio che costa 10 miliardi ma che non sempre va ai veri poveri”, e riforma fiscale, anche se è “molto difficile trovare un compromesso”. Per quanto riguarda il Pnrr, si tratta in gran parte di prestiti, mentre Germania e Francia hanno puntato sui sussidi, dunque “la responsabilita è grande”. La crescita deve essere “inclusiva”, precisa, aggiungendo che occorre sostenere l’occupazione femminile e giovanile e mettere in campo le riforme della giustizia, della concorrenza, delle politiche attive e della Pa, senza dimenticare la riduzione della spesa pubblica.

IL NOBEL SPENCE: “LE REGIONI DEVONO COMPETERE SUI TALENTI”

Le Regioni non competono come le aziende, ma sul talento, sul capitale umano“. Da questo punto di vista la Romagna è “in buona posizione e va nella giusta direzione”. Ora occorre puntare su diversificazione dell’economia e motori di occupazione giovanile adeguati, spiega l’economista Premio Nobel Michael Spence, intervistato per Fattore R, il forum dell’economia della Romagna.

La tendenza del lavoro ibrido, in presenza e smart, argomenta, continuerà e “non sappiamo quanto vasta sarà”, per cui il sistema dei trasporti deve “essere in grado di muovere le persone per un modello ibrido”. I settori romagnoli dell’agroalimentare, delle calzature di lusso e del turismo, presi in esame dal forum, hanno avuto dalla pandemia impatti diversi. Per il turismo occorre “aumentare il valore aggiunto e renderlo simile a quello delle scarpe”, mentre per l’agroalimentare ci sono le “rivoluzioni della biologia”. Di certo, aggiunge il Nobel, serve “una mentalità aperta sulla diversificazione economica”, mettendo in campo “piani di formazione per creare opportunità di lavoro interessanti“. Ora “c’è un governo solido orientato alle azioni e coesione a livello europeo”, dunque si deve “partire da cosa i cittadini vogliono, accelerare i progressi nella direzione che vogliono percorrere”. E servono, conclude, “ecosistemi di supporto per concentrarsi su ciò che interessa”, perché “piccolo è bello, ma disconnesso no”.

BONACCINI: “SI GRIDA CONTRO DRAGHI, IO SPERO RESTI A LUNGO”

L’Italia sta ripartendo alla grande solo grazie al vaccino“. E l’Emilia-Romagna ha raggiunto l’84% sulla seconda dose e l’88% sulla prima. Il presidente della Regione Stefano Bonaccini chiude questa mattina a Rimini Fattore R, il forum economico della Romagna, “fiducioso” di sorpassare il 90% dei vaccinati e sottolineando che nel primo giorno di obbligatorietà per i lavoratori “non si registrano grandi difficoltà, al porto di Ravenna sono tutti al lavoro e dalle grandi aziende non arrivano segnali di blocco”, anche per quanto riguarda l’autotrasporto.

D’altronde, chiosa, “su una manifestazione che ha come slogan ‘Draghi in galera’ non ho nulla da aggiungere“, per cui focus sul Pnrr: con Veneto, Lombardia e Piemonte, spiega, “stiamo preparando una proposta da due miliardi di euro per ridurre lo smog, che non conosce confini”. Occorre “premiare chi contribuisce a diminuire l’inquinamento”. Sul fronte delle grande infrastutture “tra qualche mese” sarà pronto il progetto per la metropolitana di costa, mentre sull’Alta velocità si punta sul potenziamento della dorsale adriatica anche se Viale Aldo Moro è pronta a confrontarsi con gli Industriali sulla proposta di una nuova stazione in Romagna. Vanno messi in campo, continua Bonaccini, “progetti che guardano ai prossimi 10, 20, 30 anni”.

Secondo gli ultimi dati, il Pil regionale dovrebbe risalire del 6,5%, “una crescita perfino difficile da gestire se non si trova la manodopera necessara”, mentre l’export del 6,6%: “Va supportato”, per esempio attraverso un fondo per la ricerca e il sostegno all’internzionalizzazione. Infine la Regione sta preparando una legge per “trattenere i migliori talenti con opportunità di defiscalizzazione, contratti a tempo indeterminato, investimenti su ricerca e innovazione, sgravi per chi li assume”. Mario Draghi, conclude, è “un punto di riferimento per l’Europa” e “mi auguro rimanga al più lungo possibile”, se poi si trova un accordo in Parlamento, “sarà un grande presidente della Repubblica”. Di certo “il tema della stabilità oggi è vitale” ed occorre “continuare a lavorare insieme”, puntando su condivisione delle scelte, semplificazione e maggiore autonomia alla Regione per “una programmazione certa e fare le cose al meglio”.

TECHNOGYM: “IL WELLNESS VA INSEGNATO A SCUOLA E IN AZIENDE”

La salute al centro della nuova economia per creare grandi opportunità“. Non può che mettere il wellness “al centro del villaggio” il fondatore di Technogym, Nerio Alessandri, intervenendo con un videomessaggio questa mattina a Fattore R, il forum economico della Romagna.

La Wellness valley, prosegue, “esiste, ci sono numeri e realtà qui in Romagna“, perché “stare bene conviene”. Per cui il benessere, il fitness, andrebbero insegnati nelle scuole, agli anziani nei parchi, alle imprese: “Non c’è sviluppo socioeconomico senza la salute delle persone“. E di certo, gli fa eco l’amministratore delegato di Longlife formula Lucia Magnani in una tavola rotonda in presenza con altri due colleghi imprenditori, dopo la pandemia “siamo molto più attenti alla salute e al benessere”. Da questo punto di vista, aggiunge, l’Ausl Romagna è “un esempio di lungimirante integrazione riuscita”, anche tra pubblico e privato. Patrizio Neri, presidente di Jingold, rinnova la battaglia tra Dante e Golia, scontrandosi sul mercato internazionale dei kiwi con la Nuova Zelanda. Il “plus”, argomenta, è “il nostro sistema di aziende piccole e collegate”. Infine la presidente di Valpharma Alessia Valducci sottolinea la felicità di “essere un’azienda internazionale con sede in Romagna”, anche se “mancano interconnessioni e la convinzione di sentirsi sempre più forti”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it