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VIDEO | Laura Massaro: “Mio figlio è spaventato, spero ci siano speranze”

Dopo il decreto che ha stabilito che il bimbo di 9 anni deve andare al padre, Laura Massaro dice: "Il bambino vuole stare a casa sua. Gli dico di essere forte"

Pubblicato:15-10-2019 16:10
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:50
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ROMA -“Il bambino è spaventato e mi chiede di fare il possibile affinchè questo provvedimento non venga eseguito. Lui, come ha sempre detto, vuole stare a casa sua. Si cerca di tranquillizzarlo, di dirgli di essere forte, ma è pur sempre un bimbo di 9 anni”. A parlare con l’agenzia Dire che ha seguito il caso e che ha raccolto venerdì scorso l’appello al ministro Bonafede, è Laura Massaro, a margine della conferenza stampa che si è svolta oggi alla Camera dei deputati sul decreto esecutivo che prevede il collocamento di suo figlio presso il padre.

Oggi, al fianco di Laura Massaro uno schieramento del mondo femminile: “Spero ci sia speranza- ha concluso Laura- e spero che questa mobilitazione sia solo l’inizio di un cambiamento per una situazione nei tribunali per le donne e per i bambini non più accettabile”.

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MAISON ANTIGONE: CTU UTILIZZANO ALIENAZIONE

“C’è un problema su queste Ctu (consulenze tecniche d’ufficio) che utilizzano di fatto l”alienazione parentale’, anche se rinominata diversamente, e in nome di questo, vengono tolti figli a madri accudenti e affidati ai servizi sociali, alle case famiglie o ai padri violenti. Stiamo raccogliendo la testimonianza di tantissime madri e la situazione è grave“. A dirlo, a margine della conferenza stampa di oggi alla Camera dei deputati, sul caso di Laura Massaro, è Michela Nacca, presidente dell’associazione Maison Antigone che su questo come su altri casi è impegnata in prima linea.

Al suo fianco Bruna Rucci, CTP dell’associazione Antigone che ha ribadito come “in tutta Italia, dal Veneto fino alla Sardegna, si facciano consulenze tecniche d’ufficio copia e incolla. Così nel caso di una donna che abbia subito abusi e di un bambino che magari per violenza assistita non voglia vedere il padre, non viene considerato nè il punto di vista della donna, nè la centralità del minore. Non la menzionano, ma usano di fatto l’alienazione. La situazione è drammatica”.

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