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Il virus ‘America’ nessun caso in Italia; Magi (Sumai): Ecco le nostre richieste al governo

edizione del 15 ottobre 2018

Pubblicato:15-10-2018 14:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:40
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IL VIRUS ‘AMERICA’ COME LA POLIOMELITE, ANCORA NESSUN CASO IN ITALIA

‘America’, o D68, e’ il virus che dagli Stati Uniti sta spaventando il resto del mondo. Ha una gravita’ variabile e si comporta come la poliomelite. Non esiste cura, si trasmette per via respiratoria e per la prevenzione valgono le norme basilari d’igiene: una su tutte quella di lavarsi accuratamente le mani. Sul rischio di contagio e l’allarme arrivato in Italia, l’Agenzia Dire ha interpellato Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unita’ di statistica medica ed epidemiologia molecolare del Campus Bio-medico di Roma. “E’ probabile che il virus colpisca principalmente i pazienti anziani fragili e i bambini piccoli, in particolar modo quelli asmatici – ha spiegato l’esperto- ma non ci sono casi di persone affette nel nostro Paese. Niente allarmismi quindi- ha esortato Ciccozzi- ma maggiore sorveglianza”.


SUMAI A CONGRESSO: MEDICINA PROSSIMITÀ CONTRO LISTE ATTESE

“Sumai: garanzia per il Servizio Sanitario Nazionale”. E’ il titolo “ambizioso”, come lo ha definito il segretario generale, Antonio Magi, dato al 51esimo congresso del Sindacato Unico di Medicina Ambulatoriale Italiana e Professionalità dell’Area Sanitaria che si è tenuto a Saint Vincent, in provincia di Aosta. Al centro dei lavori il ruolo della specialistica ambulatoriale convenzionata, il legame tra ospedali e territorio e la sfida della medicina di prossimità. Un approccio che punta a “garantire assistenza sanitaria ai cittadini nel luogo in cui vivono- ha spiegato Magi- con un’equipe di medici di famiglia e specialisti che creano un percorso, senza che il paziente si debba preoccupare della prenotazione”. Si rafforza in questo modo il rapporto tra medici e cittadini e si gestiscono meglio malattie croniche e scompensi acuti. L’obiettivo è “creare una rete- ha ribadito il segretario- per snellire le liste d’attesa e contenere i costi della sanità”.

PER IL TUMORE DEL SENO METASTATICO ARRIVA IN ITALIA IL RIBOCICLIB

C’e’ una nuova arma per cronicizzare il tumore del seno metastatico. Arriva in Italia Ribociclib, prodotto da Novartis, indicato per le donne con malattia avanzata che rispondono ai ricettori HR+/HER2 in associazione alla classica terapia ormonale. Non si guarisce, ma si puo’ garantire una sopravvivenza piu’ lunga senza progressione della malattia, con una migliore qualita’ della vita delle pazienti. Alla Dire Luigi Boano, General manager Novartis Oncology Italia, intervistato a Roma durante la conferenza stampa di lancio del farmaco, ha ricordato l’impegno di Novartis al fianco delle donne affinché “possano continuare ad avere una vita assolutamente normale”.

‘PERLE SAGGEZZA’: VIDEO DENUNCIA DI CHI RISCHIA CANCRO SENO DA GIOVANE

Nel mese della prevenzione per il tumore del seno, i portatori delle mutazioni genetiche BRCA1 e 2, che espongono al rischio di sviluppare il cancro in eta’ giovanile, rappresentati dall’associazione aBRCAdabra onlus, hanno deciso di denunciare le risposte avute da tanti sanitari sulla gestione del rischio genetico. Dalla cancrofobia ai costi inaccessibili del test, fino al al consiglio di ‘non sapere’. Le chiamano ‘perle di saggezza’ e sono “le parole che i pazienti mutati- come dichiara la presidente dell’associazione, Ornella Campanella- non vorrebbero ascoltare piu’”.

IN 11 CITTA’ ITALIANE LA GIORNATA DELLA PREVENZIONE DELL’ORDINE DI MALTA

In undici citta’ italiane, sabato e’ stata la giornata della salute e della solidarieta’. La prima istituita dall’Ordine di Malta per educare alla prevenzione e far conoscere le attivita’ umanitarie che svolge. Presente in 120 paesi con 13.500 membri, dei quali 9.800 in Italia, 80mila volontari e 42 mila tra medici, infermieri e ausiliari e’ la piu’antica istituzione al mondo nella solidarieta’. Da Genova a Cagliari, passando per Roma e Firenze, nelle tende allestite per l’occasione nelle piazze delle citta’ coinvolte, i cittadini hanno potuto incontrare medici volontari per colloqui orientativi, misurare la pressione arteriosa, conoscere meglio i 900 anni di storia dell’Ordine e tornare a casa con un promemoria sulla salute.

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