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Samsung Note 7 pericolosi, Barlocco: “La prossima settimana concludiamo ritiro telefoni”

I 2.000 clienti che avevano acquistato l'apparecchio sono stati contattati uno a uno: 600 lo hanno già restituito, ad altri la Samnsung manderà un corriere a casa

Pubblicato:15-10-2016 11:56
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:10

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telefono_cellulareROMA – “Abbiamo contattato da subito i clienti, abbiamo poco meno di 2.000 apparecchi sul territorio italiano, i clienti li abbiamo contattati uno a uno, entro la settimana prossima ritireremo tutti i device. Oltre seicento solo nel weekend sono già consegnati presso i punti vendita, per gli altri che non li volessero consegnare personalmente nei punti vendita, manderemo un corriere a ritirare i telefoni“. Ancora, “abbiamo messo a disposizione un numero verde e garantito, come dovere, il rimborso totale di quello che è stato l’esborso dei clienti e il mantenimento di tutti i premi previsti per la campagna. Comunicheremo a breve singolarmente a questi clienti coinvolti la possibilità di avere condizioni particolari, dedicate per acquistare un nuovo smartphone“, in sostanza “ci sarà una ricompensa per i clienti che vorranno comunque, una volta incassato il rimborso, acquistare un nostro cellulare”.

Carlo Barlocco, presidente Samsung Electronics Italia, lo dice a margine del Forum Coldiretti di Cernobbio al cronista che gli chiede come stia procedendo la campagna di ritiro del Samsung Galaxy Note 7, ormai tristemente famoso come il ‘cellulare che prende fuoco‘ e causa di un brutto incidente per la casa sudcoreana. Ad ogni modo, “in Italia il danno è molto limitato, stiamo parlando di 2.000 unità”, spiega Barlocco. Sarà richiesta anche nel nostro Paese la scatola ignifuga per la restituzione? “No- risponde il manager- è stata richiesta solo da alcuni trasportatori oltreoceano, quindi non riguarda l’Italia”. Paese nel quale, oltretutto, “non è successo neanche un caso negativo e neanche in tutta Europa”, dice Barlocco, in effetti “parliamo di alcune decine di casi su oltre due milioni di pezzi, quindi la possibilità che succeda” quello che è accaduto a sfortunati clienti che hanno visto andare in fumo il loro ‘phablet’, “in tutti Paesi è veramente remota”.

di Roberto Antonini, giornalista professionista


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