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Prefetture, Alfano e Madia: Nessuna lista delle possibili chiusure

CAGLIARI - Non è stata formalizzata alcuna lista delle prefetture che dovrebbero eventualmente chiudere. Lo hanno affermato questa

Pubblicato:15-10-2015 16:08
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:39

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CAGLIARI – Non è stata formalizzata alcuna lista delle prefetture che dovrebbero eventualmente chiudere. Lo hanno affermato questa mattina i ministri Alfano e Madia, nel corso dell’incontro, che si è svolto al ministero della Pubblica amministrazione, con una delegazione di parlamentari dei territori, coordinata dalla deputata sarda del Pd Caterina Pes, nei quali era stata ventilata l’ipotesi di uno smantellamento degli uffici del Governo. Secondo le prime stime, il taglio del costo delle sedi di cui era stata ipotizzata la chiusura comporterebbe un risparmio di 6 milioni, cifra che potrebbe essere oggetto di risparmi nell’intero territorio nazionale e non solo nelle 23 aree di cui sino a oggi si è discusso.

A. Alfano

“I due esponenti del Governo- spiega la Pes- hanno mostrato grande attenzione alle nostre esigenze e a quelle dei territori, affermando di voler proseguire l’interlocuzione avviata per trovare una soluzione comune ai vari problemi. È molto significativo che questa volontà di ascolto e dialogo venga espressa in forma congiunta per i due ministeri implicati dirittamente dall’eventualità dei tagli. Intanto- prosegue la parlamentare oristanese- accogliamo con favore la notizia che non sia stato stilato alcun elenco ufficiale delle prefetture a rischio chiusura, pertanto anche in questo senso il tavolo rimane aperto”.


Durante l’incontro “ho spiegato i disagi che la chiusura della prefettura comporterebbe per Oristano e insieme ai colleghi abbiamo sottolineato con forza come si possa ragionevolmente valutare di effettuare tagli all’amministrazione centrale e non nei territori, garantendo quindi allo stesso tempo le esigenze di riorganizzazione e quelle di spending review”, spiega Pes. “Abbiamo evidenziato- conclude la deputata sarda del Pd- l’importanza del fatto che lo Stato non arretri, ma continui a garantire la sua presenza soprattutto in termini di sicurezza e servizi al cittadino”.

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