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Gli Alpini contrattaccano: “Quereliamo perché siamo stati diffamati sulle molestie a Rimini”

Il presidente dell'Ana, Sebastiano Favero: "Gli episodi non sono ascrivibili ai nostri soci"

Pubblicato:15-09-2022 16:02
Ultimo aggiornamento:15-09-2022 16:02
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BOLOGNA – Alcune querele sono già partite, “altre lo saranno nei prossimi giorni”. L’Associazione nazionale Alpini (Ana) va dunque avanti “contro quanti l’abbiano diffamata” per il caso molestie durante l’adunata nazionale a Rimini. “Dopo un approfondito esame di centinaia di servizi giornalistici, trasmissioni televisive e post sui social network pubblicati sul cosiddetto ‘caso molestie’ seguito all’adunata nazionale, tenutasi in maggio a Rimini – si legge in una nota – l’Associazione nazionale Alpini ha dato mandato ai suoi legali per presentare una serie di querele contro quanti l’abbiano diffamata. Alcune querele sono già state presentate ed altre lo saranno nei prossimi giorni”.

“È una vicenda che ci ha causato grande amarezza – dice il presidente dell’Ana Sebastiano Favero – perché a fronte di episodi di maleducazione e di apprezzamenti volgari rivolti alle donne nelle serate riminesi (sempre al di fuori, però, delle manifestazioni ufficiali dell’adunata che si sono svolte, come sottolineato dallo stesso Prefetto, senza problemi di sorta) si è gettato fango sull’intero corpo degli Alpini e sulla nostra associazione: associazione che da 103 anni fa di solidarietà, spirito di servizio, condivisione e valore della pace i suoi punti di forza”.

Non siamo animati da alcuno spirito di rivalsa – assicura il presidente dell’associazione – però non possiamo accettare che gli alpini, intesi come corpo ed associazione, unanimemente apprezzati e conosciuti per le loro opere a favore della comunità, siano finiti in un tritacarne mediatico che li ha presentati come molestatori tout court. Gli episodi segnalati, sia online sia con denunce contro ignoti, non appartengono certo ai nostri valori e, come abbiamo più volte sottolineato, non sono neppure ascrivibili con certezza a soci dell’Ana, che a Rimini erano un quarto delle persone presenti. Abbiamo stigmatizzato sin dall’inizio questi comportamenti e se tra i responsabili saranno individuati nostri soci prenderemo provvedimenti anche severi”.


“Esiste però quanto ad atteggiamenti molesti un problema culturale nella nostra società – conclude Favero – ma questo non può essere certo addossato all’Ana e ai suoi soci, tutti volontari che si identificano nei valori citati. Noi all’interno delle nostre sezioni e dei nostri gruppi porteremo avanti un confronto costruttivo su questi temi, ma, al tempo stesso, saremo attenti e pronti ad agire anche legalmente per tutelare la nostra reputazione e la nostra onorabilità contro chiunque faccia di ogni erba un fascio”, conclude il presidente dell’Associazione nazionale Alpini.

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