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Referendum, M5s contro Pittella: “Incollato alla poltrona”, Pd a Zingaretti: “Ora basta”

La foto per la campagna elettorale per il referendum sul taglio dei parlamentari fa infuriare i dem

Pubblicato:15-09-2020 13:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:53

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ROMA – Un primo piano di Gianni Pittella, e poi una ben poco lusinghiera descrizione della sua lunga attivita’ politica e istituzionale: “La politica? Una cosa di famiglia. Incollato alla poltrona con tutta la famiglia dal 1979”. Un post sul gruppo ufficiale del M5s su facebook scatena le proteste del Pd con gli alleati M5s, quando mancano 5 giorni al voto sul referendum confermativo del taglio dei parlamentari. I M5s votano si’. E vota si’ anche il Pd, dopo la decisione della direzione nazionale.

Ma a dispetto della comunanza di intenti, e della comune esperienza di governo, i pentastellati non risparmiano colpi ai Democratici. Con prese di posizione al limite dell’insulto.

Ne sono piu’ che convinti al Senato dove non hanno per niente apprezzato la propaganda grillina contro Pittella, vicepresidente del gruppo, gia’ presidente del Parlamento europeo. Si tratta dell’ultimo atto di una serie di colpi bassi che non ha risparmiato neppure i candidati alle regionali. Ecco il post grillino: “In politica dal 1979, quattro mandati da eurodeputato alle spalle. E siccome 18 anni di carica consecutivi non bastano, Gianni Pittella viene ripescato nel 2018 grazie al proporzionale in Campania ed entra in Senato nelle file del PD. La politica in casa Pittella – scrive M5s – e’ un diritto acquisito, poiche’ il potere si tramanda di padre in figlio. Da Domenico, storico esponente del Psi craxiano, ai figli Gianni e Marcello, fino al nipote Domenico: tanti Pittella tante carriere. Pittella ci dice che votera’ no al referendum sul #TaglioDeiParlamentari: non sia mai qualche suo parente dovesse restare a casa! Anche per questo, il 20 e 21 settembre noi andremo a votare Si'”, ribadiscono i grillini.


Nel gruppo del Pd al Senato i toni sono furenti. E non si esclude di interessare direttamente il segretario Nicola Zingaretti, perche’ riconduca alla ragione gli ‘alleati’ di governo. “Il M5S dovrebbe vergognarsi di chiamare in causa in modo cosi’ indecente il nostro senatore Gianni Pittella. Pittella vanta una carriera di tutta eccellenza in Europa ed attualmente e’ uno dei parlamentari piu’ esperti e capaci. Il suo No al referendum e’ cristallino, non si presta ad alcuna speculazione”, tuona il capogruppo Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci.

Una condanna ribadita da Alan Ferrari, delegato d’aula per il Partito del Nazareno. “Attacchi personali di chi ha solo da imparare verso chi ha molto da insegnare, sul piano della serieta’ ancor prima che politico, proprio no. Cinque stelle quando decide di far prevalere il discredito sul rispetto diventa un pessimo compagna di strada. Un abbraccio all’amico Gianni Pittella, la cui storia – conclude Ferrari – non teme queste bassezze”.

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