Anche in questo caso, probabilmente, è andata così. Hai visto una ‘notizia’ che avvalorava le tua tesi e dunque, compiaciuto, hai cliccato, forse anche attratto dal titolo ad effetto. Eccoci quindi alla seconda trappola nella quale sei caduto: quella del click- baiting. Il nostro ‘titolone’, gonfiato appositamente, ti ha inebriato del suo profumo complottista, spingendoti a volerne sapere di più. Peccato che l’unica cosa vera di quello stesso titolo saranno i ricavi pubblicitari che ne deriveranno. Ammettiamo però che il fantomatico Bob Kelton esista davvero, come magazziniere di un ufficio distaccato della Nasa, a Detroit. Come potrebbe la sua testimonianza avere più valore di quella dei 77 scienziati che hanno dimostrato l’inesistenza delle scie chimiche?
“Si tratta del cosiddetto ‘inganno dei diversi punti di vista – spiega il ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Stefano Marcellini. E questo esiste davvero, lo abbiamo intervistato in carne ed ossa a Bologna. “E’ un modo di presentare le notizie comunissimo: da una parte un esperto affermato nel settore su cui si dibatte- prosegue il ricercatore- dall’altra una persona che la pensa diversamente, ma che non ha assolutamente le competenze per sostenere un dibattito scientifico. Prendiamo l’esempio dei cambiamenti climatici: la quasi totalità dei climatologi concorda su questa tesi. A loro spesso si contrappongono personaggi come Antonio Zichichi, che supporta la tesi contraria. Ma Zichichi non sa niente di clima, perché è un fisico delle particelle”.
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