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La Nasa in Sardegna a San Basilio per missione sonda Cassini

Oggi ingegneri e dirigenti della Nasa sono arrivati in Sardegna per la fase finale della missione della sonda Cassini

Pubblicato:15-09-2017 12:46
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:41

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CAGLIARI – La Nasa in Sardegna per seguire le fasi finali di una delle più importanti missioni aerospaziali di sempre. Oggi la sonda Cassini si tufferà dentro Saturno, dopo averne attraversato gli anelli e fino a perdere il segnale concludendo così la sua missione ventennale. Al centro dell’attenzione internazionale il radiotelescopio di San Basilio, Sud Sardegna: i segnali radio della sonda verranno captati proprio in Sardegna dal Sardinia deep space antenna (Sdsa). Ingegneri e dirigenti della Nasa, guidati dal deputy director Nasa Scan Badri Younes, sono stati ricevuti dal vicepresidente della Regione Raffaele Paci insieme al presidente dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) Nicolò D’Amico, al portavoce del presidente di Agenzia spaziale italiana (Asi) Andrea Zanini, al delegato del rettore dell’Università di Cagliari Massimo Vanzi.

Siamo molto orgogliosi del ruolo della Sardegna a livello mondiale in una missione così importante, a conferma delle grandi professionalità su cui possiamo contare- sottolinea Paci-. La presenza della Nasa qui da noi dimostra che abbiamo fatto bene a credere come Giunta nelle potenzialità dell’aerospazio: continueremo a sostenerlo, sempre più convinti che in questo settore la nostra regione possa collocarsi in una posizione di vera e propria eccellenza”.

L’attenzione che la Nasa pone alle performance del radiotelescopio Srt e dei laboratori di sviluppo “aprono grandi prospettive e sono indicative dell’eccellenza accademica e scientifica che esiste in Sardegna- sottolinea D’Amico-. È il risultato di un investimento che nasce da lontano fatto da Asi, Inaf, dal ministero della Ricerca, dalla Regione Sardegna con tantissima attenzione e con il forte coinvolgimento dell’Università di Cagliari. Questa è un’iniziativa densa di prospettive per il territorio e siamo sicuri che avrà un grande successo”.


I passi successivi del progetto prevedono il rafforzamento delle dotazioni strumentali e umane che permetteranno, entro il 2020, la piena capacità operativa del Sdsa nel fornire servizi completi come stazione per il deep space internazionale, affiancando all’attuale capacità di ricezione in banda x, quella in banda Ka e, a seguito di una opportuna fase di progettazione, la trasmissione nelle bande x e k, quest’ultima specificatamente per la radioscienza. Younes ha poi anticipato che la Sardegna avrà una ruolo di primissimo piano nella prossima missione lunare.

di Andrea Piana, giornalista professionista

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