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Domani, giornata internazionale per i lavoratori di Alessandria

Gonnella (Antigone): "I sindacati promuovano azioni per difenderli"

Pubblicato:15-09-2016 15:32
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:04

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alexandria_01ROMA – A pochi giorni dal 18 settembre, data del processo che vedra’ imputati in un tribunale militare 26 lavoratori dei cantieri navali di Alessandria arrestati a maggio di quest’anno con l’accusa di incitamento allo sciopero, il portale Egypt Solidarity Initiative, gli attivisti dei sindacati egiziani fanno appello alla solidarieta’, anche virtuale, e lanciano una giornata internazionale di mobilitazione sul caso per domani, 16 settembre. L’invito da parte dei sindacalisti egiziani e’ a condividere sui social foto e messaggi usando l’hashtag #FreetheAlexShipyardworkers e a scrivere al presidente Al-Sisi per chiedere di porre fine ai processi militari nei confronti di civili e liberare i 26 operai. Questi ultimi sono stati arrestati a maggio per aver partecipato a uno sciopero e meta’ di loro e’ detenuta da allora nelle celle sovraffollate della stazione di polizia di Alessandria. In Italia hanno gia’ aderito all’appello diversi sindacati, tra cui FIM-CISL e SIAL-COBAS, oltre a diverse organizzazioni della societa’ civile. Tra queste, Amnesty International e Antigone.

“E’ un affronto alla democrazia e al sistema delle garanzie fondamentali. L’Egitto deve rinunciare all’azione penale. Sicuramente non deve trattare il caso come un caso di sicurezza nazionale e di giurisdizione speciale- commenta alla Dire Patrizio Gonnella, presidente di Cild e Associazione Antigone- Le giurisdizioni speciali sono spesso il luogo delle violazioni sistematiche dei diritti umani. Inoltre ci appelliamo alle organizzazioni sindacali di tutto il mondo libero perche’ mettano in campo azioni a difesa dei lavoratori di Alessandria”. I fatti di cui sono accusati i lavoratori risalgono al 22 e 23 maggio, quando i ventisei avevano partecipato ad una manifestazione pacifica sul posto di lavoro, insieme a molti dei loro 2500 colleghi.

Le principali richieste erano l’innalzamento della paga al livello del salario minimo nazionale di 1200 lire egiziane al mese (circa 120 euro), il versamento dei dividendi arretrati sui profitti dell’azienda, dei bonus annuali per il mese di Ramadan, e dell’assicurazione sanitaria, oltre alla richiesta di far ripartire la produzione su alcune delle linee dell’impianto. Fondata come industria civile negli anni ’60, la Alexandria Shipyard Company e’ stata acquisita dal Ministero della Difesa nel 2007, diventando proprieta’ delle Forze Armate, che in Egitto hanno interessi diretti in numerosi settori dell’economia. Dal 2011, l’utilizzo dei processi militari contro la popolazione civile e’ una prassi generalizzata. Amnesty International li ha severamente condannati, notando che si basano spesso su confessioni estorte con la tortura. Dal 2014 almeno 160 studenti sono stati rinviati davanti a tribunali militari in seguito ad una legge che definisce le universita’ come istituzioni militari.


di Giulia Beatrice Filpi

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