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Alluvione a Piacenza, entro questa settimana arriva Renzi

"Adesso abbiamo bisogno che il Governo sia vicino a questo territorio anche per le risorse da mettere a disposizione", commenta il presidente della Regione Bonaccini

Pubblicato:15-09-2015 06:29
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:33

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REGGIO EMILIA – “Oggi vedrò a Milano Matteo Renzi e lo stesso premier verrà entro la fine della settimana a fare un sopralluogo nel piacentino, colpito dall’alluvione”. Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, annuncia un incontro con il presidente del Consiglio, alla luce della richiesta di Stato di emergenza per le zone dell’Emilia e della Liguria flagellate dal maltempo. Lo fa durante l’incontro tenuto questa mattina a Piacenza, nella sede della Provincia, con i sindaci del territorio insieme all’assessore Paola Gazzolo, al prefetto Anna Palombi e al presidente della Provincia Francesco Rolleri.

A fronte delle richieste degli amministratori locali, che hanno tutti ringraziato la Regione per la vicinanza e l’operatività immediata, Bonaccini, dopo aver espresso il cordoglio per la vittima dell’alluvione e la speranza per le due persone disperse, ha sottolineato che la fase che ora si apre è quella del “ripristino della normalità”, cui dovrà seguire la ricostruzione, ma anche un piano di interventi che punti alla prevenzione. “I cambiamenti climatici rischiano di rendere imprevedibili ma periodici fenomeni gravi ed eccezionali come quelli che abbiamo vissuto in questi giorni in questo territorio”, sottolinea il presidente della Regione. “Per fronteggiare questo rischio da parte nostra l’impegno è agire in velocità facendo le cose per bene. Adesso abbiamo bisogno che il Governo sia vicino a questo territorio anche per le risorse da mettere a disposizione”. In apertura di incontro. l’assessore Paola Gazzolo aveva comunicato i dati di eccezionalità dell’evento meteo che, sulla base della relazione di analisi in via di completamento, non dovrebbe ripertersi per i prossimi 200 anni.


Sulle risorse per l’emergenza, oltre ai due milioni di euro già stanziati dalla Regione Emilia-Romagna, c’è la richiesta di Stato di emergenza nazionale è propedeutica a finanziamenti governativi. Per questo già nella giornata di ieri stretti contatti si sono tenuti direttamente tra Bonaccini e Renzi oltre che con il Dipartimento di Protezione civile, con il ministro Gianluca Galletti e il sottosegretario Paola de Micheli. “Siamo e saremo qui per avere la garanzia che tutta la filiera delle responsabilità funzioni e sia efficiente”, afferma Bonaccini. “I due milioni di euro straordinari che abbiamo immediatamente stanziato sono destinati al ripristino della normalità. Abbiamo bisogno non solo dell’elenco puntuale dei danni, ma anche degli interventi successivi. Il dissesto idrogeologico è fra le nostre priorità”. Il govenatore sottolinea infine che “dal punto di vista nazionale c’è finalmente in campo un progetto che si chiama ‘Italia sicura’ che finanzierà progetti delle Regioni. Noi ci metteremo impegno, testa, cuore e risorse fin dove potremo arrivare, il resto lo chiederemo a Roma. Ricostruiremo tutto quello che c’è da ricostruire”. Intanto nella prima mattina di oggi sono riprese le ricerche delle due persone ancora disperse, padre e figlio. Dalle 7 di stamattina, con campo base negli impianti sportivi di Ponte dell’Olio, due squadre del soccorso alpino provenienti dalle stazioni Monte Alfeo di Piacenza e Monte Orsaro di Parma, stanno collaborando con la macchina dei soccorsi, scandagliando l’argine sulla destra del torrente Nure.

Ieri sera invece, intorno alle 23.30, su richiesta della Prefettura di Piacenza, l’Esercito con 25 militari del secondo reggimento Genio Pontieri è intervenuto in località Roncaglia in Valnure in una frazione nel comune di Piacenza, per rimuovere detriti, fango ed acqua. L’Esercito ancora all’opera sta intervenendo con mezzi speciali tra i quali due autocarri pesanti ribaltabili, una pala caricatrice di grande capacità, due motopompe, un autocarro con torre d’illuminazione. L’impegno dei militari andrà avanti per tutto oggi fino al completo ripristino della normalità. Un dura critica per quanto accaduto arriva invece dall’Ordine dei geologi dell’Emilia-Romagna: “Di fronte all’ennesima tragedia causata da alluvioni e frane, è arrivato il momento di parlare il linguaggio della verità”, afferma il presidente Gabriele Cesari. “Ci vuole coraggio a parlare ancora di eventi eccezionali, quanto accaduto si ripeterà presto anche in altre città”, aggiunge. Il problema, secondo Cesari, è infatti “principalmente urbanistico”, soprattutto “in un Paese che da decenni consuma otto metri quadrati di suolo al secondo, e l’Emilia-Romagna è ai primi posti in questa classifica di demerito”. Infatti, incalza, “tutte le nostre città hanno avuto espansioni e insediamenti in ogni parte del territorio, comprese rischiose aree adiacenti a fiumi e torrenti”. Inoltre “gli stanziamenti di fondi per la prevenzione sono molto più lenti della piena dei fiumi, oltre che degli annunci, e soprattutto sono sempre più inadeguati per prevenire queste catastrofi, mentre aumentano le risorse necessarie per riparare i danni sempre più ingenti”.

Alla Regione il presidente dell’ordine dei Geologi emiliano-romagnoli chiede quindi “coraggio e decisione nell’adottare misure per contrastare il consumo irragionevole di suolo, politiche serie a favore della riqualificazione e rigenerazione delle città e dei territori, incentivi forti per la delocalizzazione di aree ad elevato rischio di dissesto”, cogliendo l’occasione della riforma della legge regionale urbanistica.

di Mattia Caiulo

Giornalista

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