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Minisini, una rivincita d’oro: “Le mie medaglie contro i pregiudizi, ma non ho rancore”

Agli Europei di Roma è arrivato il quarto oro per il 26enne. "Sul podio ho pensato a quando ero solo contro tutti e avevo paura di buttare via la mia adolescenza"

Pubblicato:15-08-2022 16:46
Ultimo aggiornamento:15-08-2022 16:46

minisini ruggiero
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(Foto di Pasquale Mesiano / DBM)

ROMA – Un poker d’oro contro i pregiudizi. Festeggiamo così, senza rancore. Il quattro volte campione d’Europa, l’ultimo titolo conquistato con Lucrezia Ruggiero nel duo tecnico misto, ha concluso un’altra mano vincente di un gioco iniziato più di 10 anni fa e portato avanti con sacrifici, paure, incertezze. “Il nuoto sincronizzato non l’ho scelto, mi è capitato”, aveva detto dopo il primo oro maschile europeo conquistato tutto solo in vasca. Però poi la decisione è stata quella di andare avanti. E non è stato più un gioco.

“A un certo punto ho avuto mille dubbi, ho pensato che stavo buttando la mia adolescenza“, racconta dopo la premiazione del suo ultimo oro. Si fa serio Re Giorgio, 26 anni. Solo pochi minuti prima aveva fatto irruzione euforico nella stanza con occhialini, cappello a stampa floreale, una macchina fotografica per scattare foto a tutti, strappando risate a chiunque passasse davanti al suo obiettivo. Ma l’ultimo giorno di gare del sincro è anche il giorno dei bilanci.


Sul podio non era riuscito a trattenere le lacrime. “Lassù ho ripensato per un attimo a tutti gli anni di sacrifici, a quando ero solo contro tutti. Da una parte è stato bello avere la strada spianata, dall’altra non avevo nessuno da imitare. Molti mi erano contro, dicevano cose che mi facevano stare male“. Pregiudizi, bullismo, haters, malelingue. Il campionario è stato abbastanza vasto e vario, dai pettegolezzi alle insinuazioni, agli insulti. “Ho avuto bisogno di un sostegno psicologico. Ma molte persone non sanno proprio di cose parlano- giustifica quasi, Minisini, prima di fermarsi travolto da lacrime ed emozioni- Anche se alcune frasi mi hanno fatto male, penso che oggi le stesse persone vedendomi trionfare si sono ricredute. Non ho rancore: ho lavorato molto, ho avuto fortuna e ho ottenuto risultati“.


Vicino a lui c’è Lucrezia, che prende in mano la situazione. “Giorgio è molto sensibile, ma tutti vedendolo negli ultimi tempi abbiamo pensato che era rinato. Anzi, è proprio nato. Insieme parliamo moltissimo, dobbiamo fidarci l’uno dell’altra per costruire l’intesa che si vede anche in acqua. E io, ansiosa, in lui ho trovato il pilastro e la fermezza di cui avevo bisogno“.

Un uomo dei record in un sport nato per le donne. Fa ancora effetto dirlo. “Quando ho iniziato io non c’era niente. Nazionale, Europei, Mondiali, medaglie. Nulla- ricorda Minisini- Ma a quel ragazzino di 10 anni fa direi di resistere, di continuare a sentire le persone che lo hanno sempre sostenuto, la famiglia soprattutto. E sono sicuro che quel ragazzino sarebbe fiero”.

L’ITALSINCRO CHIUDE CON 12 MEDAGLIE

L’argento della Nazionale nel libero a squadre, ottenuto con il punteggio di 92.6667 alle spalle dell’imprendibile Ucraina (94.1000, un punto di penalità) e davanti alla Francia (90.5667) chiude il programma del nuoto artistico agli Europei di Roma. Super il bilancio per gli Azzurri: 12 medaglie, di cui 4 d’oro firmate proprio da Minisini. Prima del gran finale del team free, era arrivato infatti il bronzo nel duo tecnico di Linda Cerruti e Costanza Ferro, tra le coppie più affiatate e longeve del sincro italiano con vent’anni trascorsi in acqua insieme, e proprio l’oro di Minisini-Ruggiero nel tecnico. Nel medagliere di disciplina l’Italia chiude al secondo posto dietro l’Ucraina, prima a quota 8 ori su 8 routine cui hanno preso parte.

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