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Il Comune di Bologna ‘ridisegna’ i vigili: ufficio mobile e agenti a piedi

Più presenza nei quartieri e nei parchi, anche con le unità cinofile: la giunta Lepore presenta la "Polizia di comunità"

Pubblicato:15-07-2022 15:21
Ultimo aggiornamento:15-07-2022 15:21

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BOLOGNA – Più agenti a piedi nelle strade e nei parchi insieme alle unità cinofile. E un ufficio mobile in ogni Quartiere almeno una volta a settimana a disposizione dei cittadini. La giunta Lepore ridisegna così il Corpo di Polizia locale del Comune di Bologna, trasformandola in “Polizia di comunità” perché sia più vicina alle persone sul territorio. La ‘rivoluzione’, che sarà visibile sul campo da settembre, è stata presentata oggi a Palazzo D’Accursio dal sindaco Matteo Lepore insieme alla sua capo di gabinetto con delega alla sicurezza, Matilde Madrid, e al comandante della Polizia locale, Romano Mignani. Il progetto coinvolgerà tutti i 270 agenti dei sei servizi territoriali in cui è suddivisa la Polizia municipale di Bologna, di fatto metà del Corpo.

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“Questa è la cifra di come intendiamo avvicinare i servizi ai cittadini – spiega Lepore – dopo lo spazzino di Quartiere, che ha già dato buoni risultati e che da settembre estenderemo in tutte le zone della città, nasce ora il poliziotto di comunità. È una scelta per noi molto importante e la settimana del sindaco nei Quartieri ci è stata utile” ai fini di questo progetto. Lepore assicura che “non è una misura una tantum” né un provvedimento varato “solo per le emergenze. È una nuova politica di presidio del territorio“.

Da settembre arriveranno dunque gli uffici mobili della Polizia locale, uno in ogni Quartiere, che per un giorno a settimana raccoglieranno segnalazioni, denunce, esposti e richieste di informazioni. Saranno in “luoghi chiave”, ma non nelle aree con maggiori problemi di sicurezza, precisa Mignani, perché “lì continueremo a lavorare con i reparti specializzati e in coordinamento con le Forze dell’ordine”. Saranno poi organizzati “in maniera strutturale” i servizi appiedati, con agenti in uniforme perché “siano visibili” e a “contatto diretto con i cittadini”, aggiunge Madrid.


Nei parchi, invece, a giugno è partita in via sperimentale un’attività congiunta tra i servizi di Quartiere della Polizia locale con le unità cinofile. “Sta dando buoni risultati – riporta Madrid – aumenta la rassicurazione per i cittadini e la prevenzione dei reati. Da settembre sarà esteso a tutti i Quartieri”. I vigili si affiancheranno così agli ‘ausiliari di comunità‘, cioè i volontari delle associazioni che hanno stipulato patti di collaborazione col Comune per le attività di presidio nei parchi e che già operano in questo senso da un paio di mesi. “I cittadini ci chiedono sempre: dove sono i vigili? Sono sempre chiusi in ufficio? Noi vogliamo ribaltare questo senso comune – afferma il sindaco – per noi è un salto di qualità molto importante. Chiederemo a tutti i cittadini, ai commercianti e alle realtà del territorio di essere d’aiuto perché il poliziotto di comunità diventi un punto di riferimento”.

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