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In Valle d’Aosta al via campagne di recupero degli screening oncologici

Si riparte da Aosta con lo screening del tumore del colon retto

Pubblicato:15-07-2021 17:09
Ultimo aggiornamento:16-07-2021 11:21
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medico paziente
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AOSTA – Dopo le interruzioni dovute alla pandemia, riprendono in Valle d’Aosta le campagne di prevenzione oncologica. Lo rende noto l’Usl. Il programma di recupero dello screening per la diagnosi precoce del tumore colo-rettale, sospeso nei mesi scorsi a causa della pandemia, ripartirà da Aosta. I cittadini del capoluogo regionale tra i 50 e 74 anni stanno ricevendo in questi giorni via posta ordinaria l’invito a ritirare il kit per la consegna del materiale biologico (campione di feci) presso la sala della Biblioteca di Viale Europa, nel periodo fra il 19 luglio ed il 6 agosto. Per i residenti nei distretti sociosanitari 1, 2 (escluso Aosta) 3 e 4 la consegna inizierà il 9 agosto 2021 per concludersi l’11 marzo 2022. Sono 31.480 le persone coinvolte in questa fase di recupero. Secondo le previsioni, l’attività di screening potrà riprendere secondo il regime ordinario con l’inizio del 2022.

Anche la campagna di prevenzione per la diagnosi del tumore alla mammella e quella della cervice uterina hanno accusato ritardi dovuti all’emergenza sanitaria. Sono così in fase di predisposizione dei piani di recupero che consentano di implementare il numero delle sedute e delle prestazioni e di contenere i tempi di refertazione, di modo da ritornare nel più breve tempo possibile alla normale gestione dell’attività.

Relativamente all’esecuzione del test Hpv Dna, che sostituisce progressivamente il Pap test per le donne dai 30 ai 64 anni, è in fase di completamento il programma di internalizzazione che consentirà a breve di processare i test, circa 5 mila l’anno, nei laboratori dell’Usl valdostana e non più a Torino. Per Maurizio Castelli, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Usl, l’adesione ai programmi di prevenzione oncologica è “fondamentale per avviare cure tempestive, meno invasive, che permettano migliore qualità della vita ed una maggiore sopravvivenza”. E aggiunge: “Per questo motivo bisogna mettere in campo tutte le risorse che abbiamo a disposizione per poter tornare ‘a regime’ e per mantenere un livello di adesione della popolazione agli screening oncologici elevato”.


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